C’è una notizia piuttosto singolare, quella che proviene dalla Germania, un episodio che sicuramente non può essere colto con entusiasmo da chi ama gli animali.
Un cane confiscato per morosità
Nella città di Ahlen, un centro di circa 50.000 abitanti poco distante da Dortmund, le autorità locali hanno proceduto alla confisca di un cane nei confronti di una famiglia morosa.
La famiglia in questione non aveva provveduto al regolare pagamento delle imposte, incluse le tasse correlate al possesso del cane, per cui si è ritenuto necessario eseguire il pignoramento dell’animale.
Il cane in questione si chiama Edda ed è un carlino, razza che alcuni e-commerce dedicati ai prodotti per animali quali PetIngros definiscono carlino pug in riferimento alla sua denominazione inglese, molto nota a livello internazionale.
La famiglia che si è vista pignorare il proprio cane, ha ovviamente reagito con grande dispiacere nei confronti di quest’azione, anche in considerazione del fatto che nel nucleo familiare sono presenti dei bambini, ed è cosa nota il fatto che i piccoli amino gli animali e tendano ad affezionarsi tantissimo ad essi.
In realtà, questo è solo l’inizio di una storia i cui contorni sembrano essere controversi e tutt’altro che chiari.
L’esemplare messo in vendita su Ebay
Il cane è infatti stato messo in vendita online dalle autorità comunali che lo hanno forzosamente prelevato dalla famiglia che lo aveva adottato, peraltro ad una cifra consistente, ovvero 750 euro.
La vendita online non sarebbe tuttavia avvenuta in modo regolare, in primis perché il cane sarebbe stato offerto su Ebay non da un profilo ufficiale dell’autorità pubblica, bensì dal profilo privato di un dipendente comunale.
Il cane non era in buona salute: l’acquirente fa causa all’amministrazione comunale
Non finisce qui: il cane è stato acquistato da una donna la quale tuttavia non ha tardato a riscontrare che l’esemplare non fosse in buona salute, e per poterlo curare ha dovuto sostenere delle spese importanti.
A detta dell’acquirente, per far star bene Edda sarebbero state necessarie ben 4 operazioni per un costo complessivo di 1.800 euro, e questa donna ha appunto lamentato il fatto che le cattive condizioni di salute del cane non erano state specificate nell’inserzione online, come sarebbe stato invece opportuno.
Proprio per questo motivo, dunque, la donna ha fatto causa al comune chiedendo un risarcimento delle spese sostenute per la cura del suo nuovo cane.
Nelle numerose testate in cui si è dato spazio a questa notizia si afferma anche che le autorità locali, per porre rimedio alla morosità, volessero prelevare addirittura la sedia a rotelle di uno dei componenti della famiglia in questione, anche se un funzionario locale ha respinto con vigore quest’accusa sottolineando il fatto che i dispositivi utilizzati da persone affette da disabilità non possono in nessun caso rientrare tra gli articoli pignorabili.
Un episodio poco edificante per la tutela degli animali
Al di là di quanto accaduto e dei vari contorni di questa vicenda, oggettivamente complessi da verificare nella loro veridicità, è evidente che chi ama gli animali non può commentare positivamente un episodio del genere.
Allontanare forzosamente un cane dal suo padrone è sicuramente un episodio traumatico, sia per l’esemplare che per la famiglia in cui viveva, inoltre la vendita online dell’esemplare come se fosse un semplice oggetto non può certo dare garanzie in termini di affidabilità del nuovo padrone.
Fortunatamente, c’è da dire, la donna che ha acquistato il carlino sembra essersi subito preoccupata per la sua salute e ha provveduto di tasca propria alle cure necessarie.