Venezia e la sua laguna, quest’ultima è una creazione sfavillante della natura. In origine la marea, il riflusso e il movimento circolare del nostro pianeta intorno all’asse terrestre come in una danza di festa carnevalesca, in azione reciproca,amalgamato dal sempre più progressivo abbassamento della acque di origine preistorica, fecero si che, in un punto preciso, disegnato da Dio, all’estremità dell’Adriatico, si sviluppasse una vasta zona paludosa.
Una palude che, in un alternarsi di alta e bassa marea, lasciava a sprazzi libera dal reflusso acquifero, un isola figlia di altre cento isole, collegate tra loro, Venezia.
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Il Canal Grande Veneziano
Le acque del Canal Grande di Venezia sono come uno specchio riflettente, dove le opere architettoniche circostanti si riflettono senza il timore di dover rimpiangere qualcosa.
Uno specchio speciale come quello della strega in Biancaneve, che riusciva a nasconderne i segni del tempo con maestria.
Facendo risaltare soltanto la parte bella, quella di un trucco sempre più seducente, che con il passare degli anni è ancora un punto fermo.
Questo è quello che accade alla Venezia che ammiriamo e che ogni volta ci fa innamorare di lei.
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Ma Venezia e la sua laguna, vivono una vita parallela, simultanea.
La prima, in superficie; quella superficie che raccoglie tutta la bellezza di una città, i pittoreschi vicoli, i ponti sospiranti, sognatori e le meraviglie delle sue piazzette e Agorà.
La seconda, un po’ meno appariscente, è quella che si nasconde dietro lo specchio famoso, anzi, a dire il vero, proprio sotto.
Nelle profondità della laguna di Venezia, si nascondono centinaia di storie antiche.
Pronte per essere raccontate a tutto il mondo.
Un viaggio tra relitti di epoche diverse, ma accomunate dalle stesse acque.
Sono storie di antichissime imbarcazioni addormentate sui fondali, come fossero in letargo da sempre, colate a picco chissà per quale svariata ragione.
Imbarcazioni risalenti a epoche storiche diverse, ci sono quelle appartenute al settecento e quelle di impronta medioevale.
Passando per le imbarcazioni datate alla prima guerra Mondiale, affondate perché eccessivamente cariche, o semplicemente vittime di sanguinosi combattimenti.
Gli studiosi hanno certificato all’incirca quaranta relitti inabissati, tra imbarcazioni e carcasse di aerei.
Ci sono diversi ed importanti esempi che si possono analizzare;
Il “relitto dei mattoni “, ad esempio, (denominato così, dal grande carico che supportava), individuato a 20 Mt di profondità.
“Hellmuth“, il brigantino Prussiano, affondato il 19 Novembre del 1860, inabissato nel tentativo di attraccare al porto.
Il “relitto del vetro“, che portava con sé un carico piuttosto variegato, dal Medio Oriente, fu rinvenuto nel 1980,seguito
dal “relitto delle alghe“, una nave oneraria rinvenuta sul fondale nel 1992.
Non solo però, ritrovamenti di navi prettamente commerciali regnano nei fondali della laguna, infatti il “relitto dei cannoni“, ne è la prova.
Una nave da guerra completamente in legno con grandi cannoni in ferro, molto pesanti, e proprio questa discrepanza avrebbe causato il suo colare a picco.
Molto interessante invece il ritrovamento di due antichi vascelli, risalenti al XIV secolo.
Questi furono zavorrati e affondati di proposito nei pressi dell’isola di San Marco di Boccalama.
In epoche diverse e popolazioni diverse, hanno calcato le nostre acque.
Tali ritrovamenti, rafforzano la teoria e ci rendono sempre più consapevoli della varietà di popoli che hanno cavalcato i nostri mari, lasciandoci ognuno, un pizzico delle loro strabilianti storie.
Una città che ha raccolto frammenti di usi e tradizioni distinte, amalgamandone con il tempo, l’essenza e trasformandola in una pozione dal flusso magico…
Questa è la nostra Venezia! Esiste al mondo una città più celebrata, più ammirata e più gloriosa?
Venezia! selezionando tutte le lingue del mondo, ne esiste una, soltanto una,in grado di dare un nome che abbia fatto più sognare di questo?
Fonte : https://siviaggia.it/posti-incredibili/laguna-venezia-relitti/220912/