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Emmeline Pankhurst: un grande grazie dalle donne del presente

Emmeline Pankhurst: perché è così importante nella storia del femminismo

Nel XXI secolo si danno molte cose per scontate: avere un telefono cellulare, un account su Instagram e il diritto delle donne di poter votare. Ma non è sempre stato così.

Se torniamo indietro nel tempo al XIX secolo, alla così detta età Vittoriana, vedremo che  le donne erano in netta disparità rispetto agli uomini.

Le donne non potevano votare, né potevano possedere alcuna proprietà, dovevano essere delle vere e proprie donne angelo: pure, caste, semplici.

Per questa definizione, una donna angelo non poteva neanche lavorare, poiché avrebbe significato fare sforzi fisici, sempre che questo mestiere non fosse stato quello di insegnante o domestica.

In più, se una donna era anche sposata, diventava automaticamente una cosa sola con il marito, che doveva proteggerla e mantenerla in cambio di obbedienza.

Una volta sposata, la donna diventava essa stessa proprietà del marito. Doveva obbedirgli, servirlo, chiedere il suo permesso per fare qualsiasi cosa.

Questa condizione, comunque, era presente sin dalla Roma antica, dove una donna, nel momento in cui si sposava, perdeva ogni rapporto con la propria famiglia, divenendo semplicemente la moglie di un filius familias.

E ancora, una donna poteva studiare solo materie come storia, geografia, letteratura… Non esisteva che una donna potesse studiare legge, ingegneria o fisica, né latino o greco.

Si pensava che una donna avesse bisogno solo di sapere come curare la casa e i propri figli.

La svolta dalla prima metà del XIX

Per arrivare a parlare di Emmeline, bisogna prima almeno citare chi ha operato prima di lei.

Difatti, l’immagine della donna angelo a molte donne non piaceva.

Un esempio fu Caroline Norton, famosa sia per la tragedia subita  (in seguito al divorzio, perse la possibilità di vedere i suoi 3 figli), che per il suo Custody of Infants Act 1839, grazie al quale venne introdotta la custodia congiunta.

In seguito, nella seconda metà del secolo, questa legge fu poi modificata, e  fu concessa la custodia del bambino alla madre, sino a quando quest’ultimo non avrebbe compiuto i 7 anni di vita.

Altro nome importante è quello di Florence Nightingale, che dimostrò l’importanza della presenza di una figura infermieristica sui campi di battaglia e, in seguito, rese possibile per le donne studiare professionalmente in questo ambito.

Chi era Emmeline Pankhurst

Emmeline Pankhurst, nata Goulden, è stata un’attivista politica britannica, leader delle Suffragette.

Sul suo certificato di nascita la vediamo venire alla luce il 15 Luglio 1858, ma, come testimoniano le sue biografie (tra cui quelle scritte dalle sue figlie), lei affermava di essere nata un giorno prima, ossia durante l’anniversario della presa della Bastiglia.

Il padre proveniva da una famiglia di commercianti attivi politicamente; era anche attivo nella politica di Seedley, dove la famiglia si trasferì dopo la nascita di Emmeline.

La suffragetta era la quinta di 10 figli, la prima di cinque sorelle. Cominciò a leggere sin da piccola, come sappiamo dalla sua autobiografia dove scrive “Non ricordo un momento in cui non sapessi leggere”.

Nonostante questo, comunque, non le fu concesso di essere educata come i suoi fratelli maschi, poiché i suoi genitori, a pieno con la mentalità contemporanea, ritenevano che le loro figlie avessero più bisogno di sapere come occuparsi della casa.

In età adolescente frequentò a Parigi l’École normale supérieure, un istituto che insegnava le arti tradizionali femminili.

Si sposò a 21 anni con un uomo 25 anni più grande di lei, che la sostenne sempre nel suo movimento, Richard Pankhurst, da cui ebbe tre figlie e un figlio, che morì all’età di quattro anni.

Foto di Emmeline Pankhurst con i nastri con i colori del movimento
(Fonte: Wikipedia)

La svolta del XX secolo: fondazione del WSPU

Siamo nel 1903 quando Emmeline Pankhurst fonda la Women’s Social and Political Union (WSPU), solo uno dei tanti gruppi che cercavano di convincere gli uomini a concedere il diritto anche alle donne.

La Pankhurst stessa ripeteva che il voto alle donne ormai non era più visto solo “un diritto, bensì come una necessità disperata”.

Lo slogan del WSPU era “Deeds, not words“, ossia: fatti, non parole. Ed è quello che le donne dell’organizzazione fecero.

Presto il movimento divenne famoso in tutto il paese per il suo sciopero della fame e i carceri spesso forzarono le donne a nutrirsi con tubi inseriti nel naso o nella bocca.

Il WSPU durante la Prima Guerra Mondiale

Le attività del WSPU furono interrotte durante la prima guerra mondiale, poiché sia Emmeline che la figlia Christabel, che era entrata a far parte del movimento insieme alle sorelle, ritenevano l’impero tedesco una grande minaccia per l’umanità.

Emmeline Pankhurst dirà infatti:

  quando giungerà il momento, riprenderemo quella lotta, ma per ora dobbiamo fare tutto il possibile per combattere e vincere contro un nemico comune“.

Proprio durante questo periodo, le donne iniziarono a prendere il ruolo degli uomini impegnati nella battaglia.

 

Come dirà Christabel: le donne

sono in grado di far mantenere la giusta direzione al paese, di eseguire la vendemmia, di mandare avanti le industrie“.

Durante questo periodo Emmeline Pankhurst utilizzerà la sua energia per la difesa patriottica e organizzò raduni e incontri, istituì una “casa di adozione” per educare i figli di madri nubili.

Adottò anche quattro bambini che vissero con lei a Londra.

Ottenimento del suffragio e morte

E’ il 1918 quando, una volta tornata dalla Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, Emmeline Pankhurst viene a sapere che il diritto per le donne era quasi una realtà e non solo un progetto.

La WPSU divenne allora un “Partito delle donne”, aperto solo alle donne. Richiesero, come partito, ore di lavoro più corte.

Durante la campagna elettorale per guadagnare un posto al Parlamento del Regno Unito, si trovò a leggere dello scandalo che riguardava la figlia Sylvia, che aveva partorito un figlio fuori dal matrimonio.

Emmeline si trasferì in una residenza sanitaria assistenziale, dove morì il 14 Giugno 1928 all’età di 69 anni.

Emmeline Pankhurst e Catherine Pine
(Fonte: spartacus-educational)

Emmeline Pankhurst è morta, ma con lei non hanno cessato di esistere i suoi valori e la sua voglia di cambiare e di lottare.

Ogni giorno, ancora oggi, a distanza di più di un secolo, le donne continuano a essere vittime di stupri, di violenza e di sessismo.

 

Tante volte non ci si rende neanche conto delle ingiustizie, poiché ormai sono divenute normalità.

Ed è per questo che la lotta e l’energia di Emmeline Pankhurst devono essere permanenti nella memoria di ognuno di noi.

 

 

Fonti:

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