Un bel giorno i genitori si ritroveranno alle prese con uno “sconosciuto”, analizziamo meglio questa delicata fase della crescita dei nostri ragazzi per poterla affrontare con serenità e consapevolezza.
Abbiamo già parlato delle fasi di crescita , e dopo aver affrontato :
vorremmo oggi approfondire una delle fasi più delicate per i figli, ma anche per i genitori: la preadolescenza
I segnali
Significato del termine e caratteristiche
preadolescenza
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Nel linguaggio psicologico e pedagogico, la fase che precede lo sviluppo puberale (compresa fra i 10 e i 14 anni), caratterizzata da un rapido accrescimento somatico e da un incremento delle pulsioni sessuali.
I cambiamenti fisici
La preadolescenza è strettamente collegata alla pubertà, di conseguenza ad un cambiamento fisico importante.
La pubertà copre generalmente un periodo di cinque o sei anni ed è caratterizzata da:
- mutamenti del sistema ormonale ed endocrino
- improvvisa accelerazione dell’accrescimento scheletrico
- cambiamento nella distribuzione del grasso e del tessuto muscolare
- sviluppo del sistema circolatorio e respiratorio (con conseguente aumento di forza e resistenza)
- sviluppo degli organi riproduttivi.
La comunicazione
I ruolo del genitore
Il genitore di un preadolescente ha il difficile compito di non cedere alla tentazione di rispondere con rabbia, aggressività o intransigenza. In questa fase, ancor più che nelle precedenti il suo compito deve essere quello di guidare e accompagnare il ragazzo o la ragazza verso la maturità.
Il preadolescente ha ancora bisogno di vicinanza, affetto,sostegno,coccole anche se non lo ammette in modo esplicito perché avverte un forte stimolo verso l’indipendenza e l’ individualità. E’ come se oscillasse tra due personalità.
Trovare questo equilibrio è molto difficile e spesso sono i genitori stessi a commettere errori, ma conoscere le motivazioni alla base degli atteggiamenti scostanti e talvolta dolorosi che contraddistinguono i nostri figli in questa delicata fase può essere un utile supporto ed una buona base di partenza.
L’adulto ha l’arduo compito di assecondare e comprendere questi due opposti ( il bambino ed il futuro adulto) per riuscire ad alternare momenti in cui lasciar sfogare e accogliere a momenti in cui dare dei limiti.
Fonti:
“I mutanti.Come cambia un figlio preadolescente” di Alberto Pellai