Da Harvard arrivano le api robot, saranno una soluzione per impollinare ed evitare di cambiare le leggi sui pesticidi.
Purtroppo le api stanno morendo, la causa sono le sostanze nocive utilizzate nei campi, fertilizzanti e pesticidi.
Ma anziché pensare ad una soluzione per impollinare e per non utilizzare queste sostanze e fermare l”apicidio”, ad Harvard si sono inventati le “robobee”, un marchingegno che potrà essere utile per l’impollinazione artificiale.
IL PROGETTO
Il progetto è stato voluto dalla Casa Bianca, che per rispondere allo sterminio degli impollinatori ha ben pensato di finanziare questo progetto, anziché imporre limiti e moratoria sull’uso di neocotinoidi.
L’IMPOLLINAZIONE SCARSEGGIA NEL MONDO
Addirittura in alcuni paesi, come in Cina, nello Sichuan, gli abitanti lavorano all’impollinazione manuale delle piante da frutto per meno di dieci dollari al giorno.
In Giappone invece hanno inventato parallelamente alle robobee, un impollinatore robotico.
È un robot telecomandato, con quattro eliche, ed è coperto da tre milioni di crini, che vengono ricoperti da un gel carico elettricamente e catturano il polline prima di posarlo sui pistilli di un altro.
Secondo i ricercatori, le api saranno effettivamente impiegate tra circa dieci anni.
Ci sono tanti aspetti che bisogna affinare per renderli all’altezza, poiché persistono forti dubbi sulla sostenibilità economica per l’impollinazione su larga scala.
In effetti il quesito fondamentale è: non sarebbe più semplice e meno dispendioso evitare lo sterminio delle api piùttosto che investire su un progetto che potrebbe aiutare nell’impollinazione ma non ferma l’apicidio?
Ebbene, anche se sorgono molti dubbi, da qualche parte si continua a credere fortemente a questa sperimentazione.
Si perchè anche in Olanda si è pensato di dare una mano alle api con delle aiutanti robotiche.
Al momento, presso la Delft University of Technology è stato avanzato un prototipo, un drone per l’esatezza che non vola con la logica delle pale di un elicottero, ma simula perfettamente il battito d’ali dell’ape.
Lo scopo di questo prototipo, è fare in modo che la manivrabilità sia ad altissimo livelli in degli spazi ridotti al massimo.
I prototipi pesano e misurano più di 50 volte un’ape, poichè hanno un’apertura alare di 33 centimetri e pesano 29 grammi, raggiungendo i 24 km l’ora e sbattendo le ali 17 volte al secondo.
PROGETTO FINALE
Ovviamente l’obiettivo é ridurla tanto fino a farla diventare delle stesse dimensioni di un’ape vera, e permettere loro di fare dei movimenti quasi uguali, potendosi spostare di fiore in fiore con cognizione e oltrepassando anche gli ostacoli che incontrano.
COME SARÀ UTILIZZATO
Il loro utilizzo verrà impiegato nelle serre, o comunque in degli spazi controllati, sarà un’innovazione al servizio delle colture industriali e forse potrebbe essere utilizzata anche per le piante allo stato selvaggio.
La certezza comunque è che stando a ciò che dicono gli esperti, la situazione non é buona, come il ricercatore Matej Karasek che al “Guardian” ha dichiarato :
Fonte: https://www.terranuova.it/Il-Mensile/Api-robot https://www.quotidiano.net/magazine/api-robot-1.4232961“le api sono in serio pericolo a causa dell’utilizzo dei pesticidi,quest’innovazione può essere una soluzione”