La Camera di Commercio prosegue l’opera di digitalizzazione tramite l’introduzione del Token Wireless per l’Identità Digitale con lo scopo di rendere ancora più semplice la gestione delle attività d’impresa. Ad un anno dall’introduzione del PID (Punto d’Impresa Digitale), l’ente compie un altro passo in avanti verso la modernità, introducendo un nuovo strumento che consentirà agli imprenditori di avere sempre a disposizione la propria identità digitale.
Come funziona
Il nuovo dispositivo è stato presentato il 17 aprile a Roma, presso la Sala del Tempio di Adriano (la sede storica della Camera di Commercio della capitale). “Il token wireless per l’identità digitale offerto dalle Camere di Commercio” – si legge nella nota stampa diffusa dal portale ufficiale della sezione romana dell’Ente – “unisce semplicità e sicurezza, identità e firma digitale ed è basato sulla soluzione DigitalDNA Key. Un nuovo strumento per imprenditori e professionisti con cui accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e firmare digitalmente i documenti in modo facile, sicuro e veloce da qualsiasi dispositivo, anche in mobilità“.
Il token, come si apprende nel prosieguo della nota, viene abbinato ad una specifica applicazione, così da poter essere utilizzato in maniera semplice ed intuitiva anche tramite smartphone e tablet. “In questo modo” – recita il comunicato – “è possibile accedere in modo sicuro a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione, firmare digitalmente, verificare, archiviare e condividere documenti e pratiche da qualsiasi dispositivo“.
Le Camere di Commercio hanno anche comunicato quali sono i dispositivi che supportano l’utilizzo del token, ovvero Bluetooth low-energy 4.1 o superiori, Android 5.x e successivi o iOS 9.x e successivi.
Il commento dei dirigenti di Infocamere
All’evento di presentazione è intervenuto anche Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma e di InfoCamere; queste le sue dichiarazioni rilasciate alla stampa a margine dell’evento: “Il Token Wireless rappresenta un grande salto di qualità dal punto di vista culturale, perché mette a disposizione a chi fa impresa tutte le potenzialità dell’identità digitale in maniera semplice ed intuitiva. Le Camere di Commercio sono consapevoli che la sfida per la digitalizzazione si gioca anzitutto sul piano della diffusione della cultura digitale, che deve essere inclusiva, alla portata di tutti. Con il Toke compiano un altro passo in avanti in questa direzione, anche se resta molto da fare per colmare il gap accumulato. Servirà una maggiore collaborazione tra imprese, istituzioni e professionisti”.
Anche Paolo Ghezzi, intervenuto in qualità di direttore generale di InfoCamere, ha espresso un giudizio positivo sulla nuova iniziativa delle Camere: “Dalla metà del 2017, le Camere di Commercio, grazie al ‘cassetto digitale dell’imprenditore’, hanno portato direttamente su smartphone, in maniera gratuita, tutti i documenti ufficiali dell’impresa”.
“Ad oggi” – ha aggunto Ghezzi – “circa trecentomila imprese, su un potenziale di 6 milioni, possono accedere in sicurezza e in mobilità alla propria visura, anche in inglese, agli ultimi tre bilanci ed al libro dei soci, oltre alle pratiche inviate agli Sportelli unici per le attività produttive (Suap) di circa 3.800 Comuni”.
Il processo di digitalizzazione non riguarda solo le imprese e non viene promosso solo dalle Camere; per ottenere i vari tipi di documenti relativi ad un’azienda operante sul territorio nazionale è anche possibili rivolgersi a siti web specializzati, come ad esempio IVisura, attraverso i quali acquisire documenti, bilanci e visure d’azienda risulta molto più semplice rispetto al passato. Questo genere di siti opera in connessione diretta con la banca dati della Camera di Commercio grazie al servizio Telemaco fornito da InfoCamere; in tal modo, a fronte di una spesa tutt’altro che proibitiva, è possibile reperire comodamente da casa – senza dover affrontare le lunghe code agli uffici – tutta la documentazione relativa allo stato economico, finanziario e societario di un’azienda, richiedendo i vari tipi di visura o il bilancio aziendale