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Pisarei e fasö: una ricetta povera dalla tradizione piacentina

La provincia di Piacenza, oltre alle sue valli (Hemingway ha definito la Val Trebbia la valle più bella del mondo) vanta una rinomata tradizione culinaria e gastronomica.

Se per gli antipasti si punta sull’ottima gamma di salumi D.O.P come la coppa piacentina e il salame, per i primi piatti i più gettonati sono sicuramente i tortelli con la coda e ripieno di ricotta e spinaci, gli anolini in brodo e i pisarei e fasö.

Fonte: Pinterest

Proprio questi ultimi hanno una storia che si tramanda di generazione in generazione ormai da tantissimi anni.

Si pensa infatti, che questo piatto tradizionale di origini contadine, abbia radici antiche, risalenti addirittura al Medioevo.


Pare infatti che i pellegrini in transito lungo la via Francigena, sostassero presso i frati, che sfamavano i viaggiatori con ingredienti considerati poveri ma ricchi di calorie e di gusto, oltre che molto nutrienti, così come durante il dopoguerra quando nelle famiglie i soldi scarseggiavano e bisognava arrangiarsi con il poco che si aveva in casa.

Il nome pisarei inoltre, sembra derivare dalla storpiatura della parola piacentina Bissa, cioè biscia-serpente, (dalla forma delle bisce di pasta che vengono poi trasformate in piccoli gnocchetti).

Un’altra interpretazione invece, riporta l’origine del nome al termine spagnolo Pisar, cioè pestare-schiacciare: gli gnocchetti, infatti, vengono schiacciati sotto le dita in modo da dargli la forma che li contraddistingue.

E ora vediamo insieme la ricetta e i procedimenti per gustare questo storico piatto.

Per l’impasto servono davvero pochissimi ingredienti:

Il procedimento è molto semplice, come si suol dire, più facile a farsi che a dirsi.


Versare il pane in una terrina e scottarlo con un po’ di acqua calda, amalgamarlo con la farina fino ad ottenere un impasto abbastanza morbido.

Staccare delle porzioni grosse come un limone e con le mani formare delle strisce a forma di serpentello.

Da queste strisce spesse non più di un centimetro, staccare con le dita dei tocchetti non troppo grossi per poi schiacciarli ad uno a uno con il pollice fino ad ottenere una forma cilindrica e aperta.

Fonte: Pinterest

Per il sugo:

In un tegame fare soffriggere nell’olio e nel lardo le verdure tritate, versarvi i fagioli scolati e cuocere il tutto a fuoco lento per almeno un ora.


Aggiungere poi la salsa di pomodoro e continuare la cottura fino a che la salsa si sia ristretta (se il sugo asciuga troppo aggiungere acqua calda salata).


Fare cuocere i pisarei in acqua bollente, quando questi vengono a galla scolarli facendo attenzione che questi rimangano umidi e condirli abbondantemente in una zuppiera con il sugo ottenuto.

Articolo di Tina Brooks
Buon appetito!

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