Ramadan è il nono mese del calendario islamico ed è molto sacro per i musulmani poiché è stato il mese della rivelazione a Maometto, festeggiata il 27esimo giorno con “ليلة القدر” (la notte del destino).
Tutti i musulmani di tutto il mondo, esclusi alcuni di cui parleremo dopo, a prescindere che si trovino in un paese dove l’islam è la religione ufficiale o no, nel nostro mese di Maggio hanno iniziato il cosiddetto Ramadan, ovvero il digiuno che va dall’alba al tramonto.
In particolare, il Ramadan è uno dei cinque pilastri della religione islamica, che sono:
- la professione di fede (shahāda)
- la preghiera (salāt)
- l’elemosina legale (zakāt)
- il digiuno (ṣawm o ṣiyam) nel mese di Ramadan
- il pellegrinaggio (ḥajj) alla Mecca.
Anche in Italia ci sono davvero tanti musulmani che vivono qui da anni, da quando erano piccoli e che, quindi, sono dei veri e propri italiani la cui cultura si è introdotta in quella italiana, e viceversa.
Oggi parliamo con una di loro, una studentessa di origine marocchina che però vive e studia in Italia da quando era piccola, vivendo sulla sua pelle il razzismo e la xenofobia fin troppo presenti nel nostro meraviglioso paese.
Ciao! Prima di tutto, parlaci un po’ di te.
- Mi chiamo Majdouline, ho 22 anni e sono nata in Marocco. Sono una studentessa di lingue al secondo anno e studio inglese, francese e portoghese. Sono in Italia da ormai 14/15 anni, per cui ho frequentato le scuole medie e superiori, e ora l’università, italiane.
La tua famiglia è musulmana? Questo ha influenzato la tua fede?
- Sì, entrambi i miei genitori vengono dal Marocco, la cui religione ufficiale è l’islam, per cui la mia è una famiglia molto credente. Tuttavia, mentre la religione mi è stata trasmessa da loro, la fede è stata una cosa che ho sempre sentito e tutt’ora sento nel mio cuore.
So che in questo mese stai praticando il Ramadan: in cosa consiste in particolare?
- In molti pensano che il Ramadan sia solo digiunare (alcuni pensano addirittura che digiuniamo per l’intero mese!) dall’alba al tramonto, ma in realtà abbiamo delle vere e proprie regole.
Durante questo mese si richiede ai fedeli di non mangiare, non bere e non avere rapporti sessuali, ma anche di non fumare, non mentire, non raccontare pettegolezzi e non dire cattiverie. Quindi non è solo un digiuno, ma rinunciare a tutti i peccati di cui l’essere umano si macchia. E’ invece invitato a pregare, essere umile, recitare il Corano, fare beneficenza, stare insieme ai propri parenti e a riflettere.
E se ti capita di non adempiere a una di queste regole, quali sono le conseguenze?
- Se per miseria mi capita di dire cattiverie o di non pregare, l’intera giornata salta e dovrò recuperarla quando, tecnicamente, il Ramadan dovrebbe essere finito. Anche in altri casi, come se mi viene il ciclo, interromperò il Ramadan e lo riprenderò quando sarà finito, recuperando poi quei giorni.
Da quanti anni lo pratichi?
- Da quando avevo 11 anni, ovvero dal mio primo ciclo. Per le bambine funziona così, iniziano a praticare il Ramadan nell’anno in cui hanno le prime mestruazioni; per i bambini, invece, da quando raggiungono la pubertà, quindi quando iniziano a cambiare voce e a diventare dei “signorini”. Lo faremo poi per tutta la vita, fin quando ci sentiremo di farlo da anziani. Non lo seguono, oltre alle donne con il ciclo, anche le donne incinta e le persone malate o che prendono farmaci.
È difficile essere una musulmana in Italia?
- Sì, abbastanza. Venendo da una famiglia molto credente ma vivendo in un paese dove c’è molta libertà tra i giovani, spesso sono in conflitto tra le esperienze che vorrei fare e l’amore per la mia religione e per la mia famiglia. Forse molti adolescenti non si rendono neanche conto di vivere in un paese che è, sì, molto chiuso mentalmente riguardo alcune tematiche, ma è anche molto aperto riguardo altre.
Ti capita mai di pensare di mollare tutto? Soprattutto considerando che la religione tra i giovani ormai è più rara che vera.
- No perché la religione è tutta una questione di fede e, anche non essendo molto praticante, sono molto fedele a prescindere dalle influenze che potrei ricevere dai miei coetanei.
Pensi che la religione farà sempre parte di te? Quale avvenimento potrebbe farti perdere la fede?
- Sì, la religione sarà sempre una parte di me, infatti ho sempre fatto il Ramadan da quando mi è stato concesso. Non penso ci sia un avvenimento che possa farmi cambiare idea sulla religione, ma a volte mi capita di star male vedendo tutti quei bambini morire in Palestina o in tutto il mondo e penso “Perché Dio lo lascia accadere?“. Ma poi ci ragiono e mi tornano in mente le parole di Plinio il Vecchio:
“L’uomo è l’unico essere vivente che conosce la guerra all’interno della stessa specie”
Plinio il Vecchio, Naturalis Historia
E allora capisco che non è colpa di Dio, ma è colpa dell’uomo.
La tua religione è stata mai motivo di derisione e cattiverie da parte di altri?
- Sì, da sempre, ma soprattutto negli ultimi anni a causa dell’Isis. Purtroppo molte persone confondono religione e terrorismo. I terroristi dell’Isis sono estremisti e malati, l’islam dice tutto tranne che uccidere, anzi! E’ un grandissimo peccato suicidarsi, figuriamoci ammazzare altre persone. Ma se sono stata derisa è stato anche perché in Italia non si accettano le diversità e questo perché in molti son fermi mentalmente nel mondo in cui sono cresciuti, mentre dovrebbero accettare che esistono più culture.
Cosa vorresti dire alle persone che confondono l’intera religione con il terrorismo dell’ISIS?
- Vorrei dire che non hanno cultura, perché se l’avessero avuta non penserebbero neanche di fare questo confronto. Ma io li perdono, perché sono ignoranti nel vero senso della parola: ignorano la verità, ignorano il fatto che nell’Isis non siano tutti musulmani e ignorano il vero messaggio del Corano, ovvero un messaggio di pace e amore. Li invito ad andare in un paese musulmano e vedere con i loro occhi il nostro vero ambiente.
Ultima domanda e poi ti lascio tornare alle tue preghiere: come si conclude il Ramadan?
- Il primo giorno dopo la fine del Ramadan si celebra عيد الفطر (Eid al Fitr, la festa della fine del digiuno), ovvero una delle feste dell’Islam. Per quest’occasione ci si incontra in Moschea e poi si torna a casa, dove ci aspettano dolci e parenti con cui festeggiare la nostra meravigliosa religione.