Il caldo è finalmente arrivato e con esso la stagione del mare. Possiamo finalmente sfoggiare i nostri costumi da bagno, che sono cambiati molto nel corso degli anni. Per il Vintage Friday, vediamo l’evoluzione del costume nel corso delle decadi.
La prova costume è sempre un trauma per tutti, ma cerchiamo di indossare quello che ci mette in risalto le forme e che ci fa sentire bene.
Oggi, in commercio, ci sono decine di modelli diversi: bikini, trikini, interi e chi ne ha, più ne metta.
Ma nel corso degli anni, i costumi da bagno sono cambiati parecchio ed ogni decade ha avuto un modello prediletto, dettato anche dalle conquiste femminili sull’abbigliamento.
Nei primi anni del Novecento, i costumi da bagno erano scomodi ed ingombranti e le donne erano costrette ad indossare altri indumenti sopra il costume quando andavano in spiaggia.
Molto spesso veniva indossata una sorta di tuta intera sbracciata ma che copriva tutta la gamba, sicuramente poco comoda per le donne che andavano in spiaggia.
Il Novecento fu il secolo del cambiamento per l’abbigliamento femminile e soprattutto del costume da bagno.
Vediamo com’è cambiato il costume da bagno nel corso delle decadi.
Anni ’10
Nel 1913 Carl Jantzen inventa il primo costume a due pezzi, formato da un pantaloncino a metà coscia, una canottiera e una cintura, il tutto coordinato da una cuffia da bagno ed un paio di calzettoni, che limitano molto i centimetri di pelle scoperti.
Era una tenuta da bagno piuttosto limitante per le donne e di certo non adatta ad una giornata in spiaggia.
Anni ‘20
Nei ruggenti anni Venti, il costume da bagno si fa più corto e più aderente, mostrando più le forme. Il cambiamento è dovuto anche alle dive di Hollywood, che hanno spazzato via un po’ di pudore ed hanno reso più libere le donne in spiaggia.
Negli anni Venti, è in voga il costume da bagno sportivo, senza maniche e con le gambe scoperte, sono presenti anche delle scollature, sia sul decolleté che sulla schiena. Sono spesso presenti fantasie a righe, che svecchiano il vecchio costume a tinta unita. Molti stilisti si interessano ai costumi da bagno e disegnano costumi in seta per l’alta moda.
Sono spesso presenti delle gonnelline o degli shorts per coprire i fianchi.
Anni Trenta
In questi anni, il costume da bagno cambia molto, grazie agli stilisti che iniziano ad interessarsi a questo capo di abbigliamento.
Elena Schiapparelli, stilista italiana, rivisita il Maillot, il tradizionale costume da bagno intero e crea il primo costume con la schiena scoperta, che permetteva alle donne un’abbronzatura più vasta e di mostrare, soprattutto, più centimetri di pelle.
Nel 1935 Claire McCardell rivoluziona ancora di più il costume da bagno, così nasce il primo costume a due pezzi, l’antenato del nostro bikini: il pezzo sopra diventa simile al reggiseno ed il pezzo sotto è uno short o una gonnellina svolazzante, ma che coprono sempre l’ombelico.
Anni Quaranta
Arriva finalmente il bikini e nasce dall’idea dello stilista svizzero Louis Reard: il nuovo costume è formato da una mutandina sgambata ed un reggiseno, lasciando l’ombelico al vento. Il nome del nuovo capo d’abbigliamento proviene dall’atollo omonimo nelle Isole Marshall, nel quale gli Stati uniti conducevano esperimenti nucleari.
Il nuovo costume da bagno destò scalpore, infatti, ci vollero anni prima che le donne iniziassero ad indossarlo in spiaggia e le più coraggiose furono vittime di multe e denunce contro la decenza.
I bikini erano spesso accompagnati da parei e camicie floreali, per coprire i corpi considerati troppo scoperti per l’epoca.
Anni Cinquanta
Negli anni Cinquanta c’è ancora una sorta di pudore e molte donne sono restìe ad indossare il bikini. Ma in molte optano per modelli più fascianti, anche interi, per mostrare le forme, data la moda delle modelle curvy o delle star dalle forme morbide, come Marilyn Monroe.
Ci pensò Brigitte Bardot, fotografata a Cannes con il bikini, a rendere il capo più indossato sulle spiagge di tutto il mondo.
Nel 1958 viene introdotta la Lycra, un materiale che permetteva di asciugarsi prima dopo i lunghi bagni in mare o in piscina.
Anni Sessanta
Il bikini diventa mainstream negli Stati Uniti e viene indossato sempre più spesso sulle spiagge, grazie anche ad Ursula Andress, che indossa il bikini nel film Agente 007 – Licenza di uccidere, nei panni della prima Bond Girl.
Col boom economico, i costumi sono alla portata di tutti e compaiono nuove fantasie, nuovi colori e ricami.
Ma in questi anni, appare anche il famoso monokini, ovvero un bikini con una sottile striscia di tessuto che unisce i due pezzi.
In questi anni, c’è anche il primo scandalo per la comparsa del topless, che desta molto scalpore.
Anni Settanta
Con la Rivoluzione sessuale, i costumi da bagno si fanno sempre più mini: quindi via libera a costumi ridotti, con reggiseno a triangolo senza imbottitura ed i cosiddetti “thong bikini bottom”, slip microscopici che lasciano molta pelle scoperta.
Sempre più spesso, le donne scelgono il topless e si decide di sfoggiare il “pezzo unico” ovunque, anche sulle spiagge italiane.
Anni Ottanta
Negli psichedelici anni Ottanta, gli slip diventano sgambatissimi, per dare anche l’effetto ottico di gambe più lunghe, abbinati a reggiseni microscopici.
Le tinte si fanno sempre più accese, dai colori psichedelici.
Torna in tendenza anche il costume intero, ma che si rifà alla moda del decennio, quindi scollato e molto sgambato, come il costume di Pamela Anderson, sfoggiato nella serie tv Baywatch.
Anni Novanta
In questi anni viene inventato il “tankini”, un due pezzi formato da uno slip più casto e meno sgambato rispetto a quello degli anni Ottanta, abbinato ad una canottierina, una sorta di via di mezzo tra il bikini ed il costume intero.
Inoltre, negli anni Novanta, i colori e le linee si fanno più basic e spopolano i costumi monocolore, soprattutto sul beige, nero e bianco.
Anni Duemila
Negli anni Duemila, il costume da bagno si fa più pratico e sportivo, quindi ecco comparire costumi composti da un pezzo sopra a reggiseno, abbinato ad un mini pantaloncino, ispirato al film Blue Crush.
In questi anni spopola anche la tendenza “mix & match”, ovvero abbinare parti di costumi di diversi colori e linee.
Oggi si trovano in commercio decine di bikini diversi, che strizzano l’occhiolino alle tendenze del passato. Quindi ecco che troviamo nei negozi costumi interi alla Baywatch o due pezzi ispirati agli anni Cinquanta.
Quale decade preferite per i costumi da bagno?
Di seguito, un riepilogo sull’evoluzione del costume da bagno nelle decadi: