“Dolce e Gabbana diventa la prima casa di moda ad estendere la gamma di taglie fino alla 54“
Ecco cosa si legge in un articolo del Telegraph del 13 giugno.
Dopo H&M e la nuova campagna estiva curvy, ecco che anche altri marchi ammiccano ad allargare i loro orizzonti.
Dolce e Gabbana nello specifico, dichiara di volersi dedicare al maggior numero di donne possibili ampliando così la gamma di taglie e arrivare così anche a quelle plus size.
Il Telegraph ci propone anche un assaggio della campagna autunnale del noto marchio di moda italiano.
Che sia solo una strategia di marketing?
E’ forse un caso che la notizia sia apparsa proprio pochi giorni dopo che Nike abbia esposto negli store di Oxford Street a Londra manichini plus size per promuovere il body-positivity?
Sono note a tutti le varie polemiche in cui gli stilisti sono incappati negli ultimi mesi.
La più recente è relativa allo spot razzista e sessista in cui un’attrice cinese tenta di mangiare con le bacchette cibo italiano come pizza, spaghetti e un cannolo.
Ma non è finita qui, poco tempo dopo lo stesso Stefano Gabbana ha avuto un acceso scambio di messaggi su un account Instagram di moda, esprimendo opinioni fortemente razziste e offensive nei confronti della Cina.
Con questi colpi bassi il famoso duo si è giocato la sfilata cinese in programma a Shanghai, a poco è servita la lettera di scuse pubblicata dagli stilisti subito dopo le gaffe.
Non ci stupirebbe scoprire che questa nuova rotta stilistica sia solo un modo come un altro per ingraziarsi i fan.
Impossibile dimenticare infatti, la campagna del 2017 “I’m thin & gorgeous” (Sono magra e splendida) che aveva sollevato un polverone incredibile e che poco si accosta alla nuova scuola di pensiero curvy.
Ma noi di The Web Coffee vogliamo essere positivi e ricordiamo che già nel 2018, Dolce e Gabbana ha vestito modelle tutte curve come Ashley Graham, Monica Bellucci, Candice Huffine e Federica Troiano durante la sfilata primavera/estate 2019.
Non ci resta che sperare che questo sia solo il primo marchio di moda che si apre alla modernità di questo millennio e all’esigenza di creare outfit firmati anche per donne normali che esulano dalla taglia 40/42.
Articolo di Tina Brooks