Nuova vita per edifici in stato di abbandono.
Caserme, filande, zuccherifici, capannoni industriali possono diventare qualcosa di utile. In tutta Italia troviamo capannoni del secolo scorso inutilizzati, caserme abbandonate dopo la cancellazione della leva obbligatoria. Questi luoghi spesso diventano terra di nessuno, dove la fanno da padrona erbacce, animali selvatici e quando va peggio mercati illegali di ogni sorta.
Ci sono esempi invece di riutilizzo di questi spazi, che diventano centri di cultura o di aggregazione.
Gli ex edifici industriali sono una grande fonte di idee per la creazione di nuovi spazi.
A Ravenna, l’ex zuccherificio di Classe è stato trasformato nel museo ‘Classis’ che racconta la storia della città e del suo territorio in maniera interattiva e che lascia aperto al pubblico anche un parco splendido.
Un altro museo, ben più esteso ha preso il posto della fabbrica chimica Siri a Terni. Dove un tempo c’era l’antica ferriera pontificia, poi trasformata in fabbrica della chimica, oggi troviamo il museo archeologico della città, il museo di arte moderna e contemporanea Aurelio De Felice, alcune aree dedicate a mostre estemporanee e infine dell’energia abitazioni.
La manifattura tabacchi di Rovereto, dal 2008 è diventata un centro di riferimento italiano ed europeo del clean tech. Nell’ex opificio oggi sta nascendo un punto di riferimento per l’innovazione industriale. Giovani studiosi stanno spaziando dall’edilizia ecosostenibile alle energie rinnovabili passando per le tecnologie ambientali al fine di rendere questo mondo migliore, soprattutto a livello ambientale.
Le filande sono state a lungo un centro di lavoro femminile presente un po’ ovunque, oggi sono quasi tutte abbandonate.
A Cernusco sul Naviglio, nell’hinterland milanese, una di queste filande è diventata centro della vita sociale della zona. I suoi ampi spazi, infatti ospitano le più disparate attività. Dal centro anziani a uno spazio di condivisione per famiglie con bambini. Proprio in questo luogo è nata una nuova figura, il custode sociale, ossia una persona che da un supporto psicologico e cerca di trovare soluzioni adeguate alle problematiche di anziani e famiglie disagiate.
Nelle città però ci sono altri luoghi caduti in disuso e oggi ritornati ad essere centri vitali.
Nel famigerato rione di Scampia di Napoli, tristemente noto in tutta Italia, un enorme porticato, chiamato per le sue dimensioni ‘O’Mammut’, è oggi un laboratorio di didattica. Fino a poco tempo fa era una piazza della malavita, adesso fa aggregazione sociale per far rinascere il quartiere e dare nuove speranze ai giovani e ai bambini.
Il mercato rionale di Lorenteggio a Milano è un altro spazio destinato all’aggregazione sociale ed è diventato anche consorzio di prodotti D.O.P. grazie ai commercianti della zona che si sono messi in gioco e si sono impegnati nella ristrutturazione degli spazi.
Da nord a sud, sembra che stia nascendo la voglia di ristrutturare piuttosto che quella di costruire ex novo. Sarebbe importante che la politica incentivasse e valorizzasse progetti come questi.
fonte:
Articolo di Erika Franceschini