Non è un film. Non è una serie tv. Non è neanche un’allucinazione, ma è quello che realmente è accaduto domenica scorsa in Inghilterra.
Il cadavere di un uomo è precipitato da un aereo della Kenya Airways, in fase d’atterraggio. L’aereo proveniva da Nairobi ed era diretto a Londra Heathrow. La vittima, come riferito dalle autorità locali, sarebbe un clandestino, morto mentre viaggiava.
IL FATTO
Era una domenica come le altre in un distretto di Londra qualunque, eppure, nel primo pomeriggio del 30 giugno, il giardino di un’abitazione diventa la scena di un crimine.
Pochi minuti e quel giardino prende le sembianze di un set cinematografico poliziesco. Pochi minuti e quella domenica verrà ricordata per sempre da quella famiglia che nel giardino di casa propria ha ritrovato il corpo senza vita di un uomo. A chiamare la polizia sarebbe stato uno dei componenti della famiglia, che vive al sud di Londra, nel distretto di Clapham.
Solo dopo un’accurata ricostruzione dei fatti da parte della polizia si è potuti arrivare ad una svolta e ad una risoluzione delle indagini.
L’uomo, proveniente dal Kenya, si era nascosto all’interno dell’aereo, vicino all’apertura del carrello e al momento dell’apertura il clandestino sarebbe precipitato, risucchiato dal vortice d’aria, andando poi a finire nel giardino di quella villetta. Gli esperti asseriscono che è estremamente raro che un uomo possa sopravvivere ad un volo di 9 ore nel vano del carrello poiché in volo la temperatura scende a -50 gradi.
Sull’aereo, nel posto in cui l’uomo si era rifugiato, è stata ritrovata una borsa contenente acqua e cibo.
Le sue identità al momento, non sono state rese ancora note.
Non è la prima volta che accade.
Nel 2012, come riporta IL MESSAGGERO, un uomo di 30 anni, del Mozambico morì dopo essere precipitato al suolo al momento dell’atterraggio dell’aereo, proveniente dall’Angola.
Il timore di veder piombare di nuovo dal cielo il cadavere di un uomo fa sì, che per quella famiglia –ancora sotto shock- quel giardino di casa propria non sarà più lo stesso.
Annapaola Brizzi