La moda, la musica, il cinema: tutto ci riporta agli anni Novanta, tornati con prepotenza ai nostri giorni. Per il Vintage Friday, vediamo com’erano realmente gli anni Novanta.

back-to-the-90s-320x213 Vintage Friday: identikit dei confusionari anni Novanta
Fonte foto: MyMarlow

 

Dopo gli anni Ottanta, abbiamo potuto constatare come l’amore per le epoche passate abbia abbracciato anche gli anni Novanta.

Gli anni Novanta sono la decade delle boy band, del minimal e della moda di dubbio gusto.
Nonostante tutto, gli anni Novanta furono un decennio florido per l’economia, sia in Italia che all’estero, forti del boom ancora attivo dagli anni Ottanta.
Per l’Italia fu un periodo politico difficile, col processo di Tangentopoli ad esempio, ma furono anche gli anni del vero e proprio consumismo.

Non c’era ancora la tecnologia di oggi e, forse, gli anni Novanta sono gli ultimi anni senza la presenza opprimente di Internet.
Ma in compenso avevamo le cassette per il walkman, i primi CD, le VHS da guardare sul videoregistratore, i grandi classici Disney e la vera e propria musica pop.

Sono gli anni in cui si sviluppa quella cultura pop nata negli anni Ottanta, dalla musica al cinema.
Ma sono anche anni confusi, ricchi di contraddizioni in tutti i campi: nel cinema, nella musica e nella moda.

Ma vediamo i motivi per cui amiamo ancora così tanto gli anni Novanta.

 

Moda

Se negli anni Ottanta avevamo uno stile piuttosto ricercato, nel quale padroneggiavano i colori e l’eccesso, gli anni Novanta hanno una moda confusa, fatta di pezzi grunge, che si rifacevano alla moda delle rock band, come i Nirvana o pezzi più “pop”, come le zeppe altissime o le collanine elastiche.
La confusione degli anni Novanta, quindi, dilaga anche nella moda.

Elemento essenziale nella moda anni Novanta, è sicuramente la giacca di jeans, rigorosamente oversize, portata ovunque (così come il jeans). Per un look rock e grunge, aggiungiamo la fatidica camicia a scacchi, portata alla ribalta da Kurt Cobain: anche questa portata, rigorosamente oversize, oppure annodata in vita con una t-shirt bianca.

Se, invece, il rock non faceva per voi, c’erano dei pezzi più “pop” e sbarazzini, da portare tutti i giorni.
Come i vestitini a tubo, con spalline sottili, portate sopra le t-shirt o il famoso choker (purtroppo tornato di moda anche in questi anni), portato alla ribalta da Natalie Portman, nel film Léon.

Altri pezzi forti erano i crop top, i vestitini a fiori e le salopette di jeans, portate dalle nostre icone di moda, come Rachel Green (Jennifer Aniston in Friends), Winona Ryder e le ragazze di Beverly Hills 90210.

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Fonte foto: Pinterest

 

Cinema

Negli anni Novanta, il cinema subisce una trasformazione straordinaria, con l’arrivo del digitale, migliorando così alcune sequenze, redendole più reali e rendendo il cinema uno spettacolo visivo.

Negli anni Novanta vediamo il boom dei grandi registi, come Quentin Tarantino che, proprio in quegli anni, dirige Pulp Fiction e Le Iene, due film diventati cult nella storia del cinema.

È anche la decade dei blockbuster, come Titanic (terzo maggiore incasso nella storia del cinema) e Jurassic Park (che diede inizio alla mania per i dinosauri).

Negli anni Novanta vediamo sul grande schermo dei veri e propri capolavori del cinema moderno, rimasti dei grandi cult, come Trainspotting (manifesto accurato delle droghe negli anni ’90), Fight Club, Forrest Gump, Il Sesto Senso, Il Silenzio degli Innocenti, Il Grande Lebowski e, ovviamente Matrix.

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Fonte foto: BrainCharm

 

Serie tv

Anche nel campo delle serie tv, si trovano alcuni elementi diventati dei veri e propri cult, così tanto, da continuare le loro storie, anche a distanza di anni.

Troviamo serie tv che hanno fatto parte della nostra adolescenza e che sono state il punto di partenza per le serie tv che abbiamo oggi, come Buffy, Beverly Hills 90210, I segreti di Twin Peaks, X-Files ed ovviamente Friends.

Quest’estate andrà in onda un seguito di Beverly Hills 90210, che segue le vicende dei protagonisti da noi tanto amati.

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Fonte foto: TvBlog

Musica

Negli anni Novanta c’è stato il trionfo della musica pop, soprattutto, per quanto riguarda le boy band e le girl band.

Proprio in questi anni, si formano tantissimi gruppi diversi, con alcuni denominatori comuni: i componenti sono, quasi sempre, tutti dello stesso sesso, dettano mode sia nell’abbigliamento che nell’atteggiamento e nessuno brilla di talento puro, ma tutti sfornano canzoni orecchiabili e ballabili.

Alcuni esempi sono gli Hanson, i Five, gli N’Sync (dai quali uscì Justin Timberlake) ed ovviamente i Backstreet Boys e le Spice Girls.
Sempre nel campo del pop, abbiamo la battaglia tra Christina Aguilera e Britney Spears, due simboli di questa decade.

Ma troviamo anche tanto rock, come con i Nirvana, i Depeche Mode, gli Oasis, i Blur e i Radiohead.
Gli anni Novanta sono anche gli anni della nascita del “rock adolescenziale”, come i Blink 182 e della dance music.

spice-girls-1-320x213 Vintage Friday: identikit dei confusionari anni Novanta
Fonte foto: Il Decoder

 

Gli anni Novanta sono stati anni poliedrici, ricchi di elementi diversi tra loro, ma che insieme esprimono l’essenza di questi anni.

Come dimenticarci dei giocattoli degli anni Novanta, come il Tamagotchi o la fantastica Play Station 1, che tutti volevamo?; erano gli anni della furiosa ricerca delle schede telefoniche per la propria collezione; erano gli anni degli zaini Invicta o Seven, tenuti rigorosamente su una spalla per sembrare “fighi”; erano gli anni di Non è la Rai; erano gli anni dei venerdì sera passati a Blockbuster a scegliere il film da vedere; erano gli anni in cui sapevamo quale relazione c’era tra una musicassetta ed una penna; erano gli anni dei capolavori Disney, come Il Re Leone ed Aladdin.

Gli anni Novanta sono stati, per i millennials, gli anni dell’adolescenza e dell’infanzia e allora, proprio per questo, riescono ad esercitare questo grande fascino su di loro.

Ecco perché tornano le vecchie serie tv, la vecchia moda ed i vecchi film: gli anni Novanta sono per sempre.

Lunga vita agli anni ’90, l’ultima decade della cultura pop.

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