La terza stagione di Stranger Things è uscita lo scorso 4 luglio, ma i fan hanno fatto un binge-watching selvaggio per finirla il prima possibile. Vediamo la recensione di questa terza stagione.
Stranger Things è una serie diventata immediatamente fenomeno mondiale.
Sarà stata l’atmosfera vintage anni ’80, sarà stato l’innegabile talento dei protagonisti (soprattutto di Millie Bobby Brown) o il fascino della fantascienza.
Fatto sta che Stranger Things ha conquistato tutti, grandi e piccoli e siamo arrivati alla terza stagione.
Nelle prime due stagioni abbiamo visto la scoperta del Sottosopra, una realtà parallela senza traccia di vita umana e piena di creature terrificanti.
Nella prima stagione abbiamo visto l’introduzione di Undici (Eleven nella versione originale) una bambina con poteri telecinetici e l’introduzione degli altri piccoli protagonisti: Will, Dustin, Lucas e Mike.
Li abbiamo visti combattere contro il Demogorgone, una creatura appartenente al Sottosopra, che minacciava l’incolumità della Terra.
Nella seconda stagione abbiamo visto il ritorno della minaccia aliena in una versione ancora più pericolosa: il Mind Flayer, che si impossessa del corpo del piccolo Will.
Insieme ai piccoli protagonisti, vediamo il capo della polizia, politicamente scorretto, Hopper, con un passato doloroso; Joyce, la madre di Will, interpretata da una straordinaria Winona Ryder, icona degli anni Ottanta; Jonathan, fratello di Will, Nancy, sorella di Mike e Steve, l’ex ragazzo di Nancy.
La terza stagione si apre esattamente dov’era finita la seconda: è il 1985, è finalmente estate ed è stato aperto un nuovo centro commerciale, lo Starcourt, diventato rapidamente il nuovo luogo di ritrovo per la popolazione di Hawkins.
Undici è impegnata nella relazione con Mike, scatenando le ire di Hopper, che l’ha adottata; Lucas sta con Max (new entry della seconda stagione), Will è sempre più triste, poiché i suoi amici non vogliono più giocare a D&D con lui e passano il loro tempo solo con le loro ragazze e Dustin è appena tornato dal centro estivo.
Alla fine della seconda stagione, avevamo visto come Undici era riuscita a chiudere il portale ma, nell’ultima scena, vedevamo il Mind Flayer pronto ad un nuovo attacco.
In questa stagione, vediamo come la minaccia aliena voglia prendere il controllo della popolazione di Hawkins, come in una sorta di Invasione degli Ultracorpi, partendo da Billy, il fratello di Max.
Da quel momento, inizia il suo attacco, controllando sempre più persone.
Ma questo non passa sott’occhio a Jonathan e Nancy, che lavorano all’Hawking Post.
Non passano inosservati neanche i minacciosi russi (sono loro, infatti, ad aver riaperto il portale) che trafficano al centro commerciale ed il loro messaggio in codice viene decodificato da Steve, Dustin e Robin, new entry della terza stagione, figlia di Uma Thurman e Ethan Hawke.
I protagonisti iniziano ad indagare su piste diverse e vediamo anche delle story-line molto interessanti, come il processo di crescita degli adolescenti, come Mike e Undici, la strana amicizia tra Dustin e Steve ed il rapporto di amore-odio tra Hopper e Joyce.
Il finale di stagione ci ha lasciati spiazzati con tre grandi colpi di scena: Undici che ha perso i poteri dopo la battaglia, il gruppo che si divide per il trasferimento di Joyce, Will, Jonathan ed Undici e, soprattutto, la (presunta) morte di Hopper, sacrificatosi all’ultimo, per chiudere il portale.
La lettera di Hopper, letta sul finale da Undici, ha spezzato il cuore a tutti i fan.
Questa terza stagione è stata grandiosa, un altro punto a favore per la piattaforma Netflix; si conta, infatti, che questa terza stagione sia stata la più vista di Netflix.
Sicuramente, come già detto, l’atmosfera anni Ottanta ha giovato al successo della serie. Negli ultimi anni si è creata un amore sempre più grande per questa decade e Stranger Things ci riporta proprio in quell’atmosfera.
Inoltre, questa stagione è ricca di numerosi riferimenti alle pellicole di quegli anni, come Die Hard, Ritorno al futuro, La storia infinita (per la dolcissima canzone cantata da Dustin e Suzie), Terminator, Magnum P.I. ed Alien.
Vediamo affrontate anche delle tematiche importanti, che rendono Stranger Things, quasi una serie di formazione: un esempio è Will, che capisce che i suoi amici stanno crescendo, interessandosi solo delle ragazze, lasciandolo indietro e non volendo giocare a D&D.
Ma si parla anche di amore, amicizia, rapporto con i genitori, il momento difficile dell’adolescenza e la perdita.
La terza stagione vince anche per l’introduzione di nuovi personaggi secondari, che sono entrati subito nel cuore dei fan, come Robin, Erica (la sorella di Luke, vista già nella seconda stagione) ed Alexei, che ci ha fatto innamorare di lui coi suoi Slurpees esclusivamente alla ciliegia.
Questa nuova stagione è molto più dinamica ed ha tratti quasi horror, confermandosi una delle serie più interessanti nel panorama attuale. Si aggiungono anche effetti speciali ben fatti, per essere una serie tv.
Ovviamente la morte di Hopper ha scombussolato i fan, ma niente paura, non è dato tutto per vinto.
Innanzitutto, come vediamo nella scena post-credit, c’è un riferimento ad un “americano”, potrebbe essere Hopper?
Inoltre, l’attore David Harbour (interprete di Hopper) ha cambiato la propria immagine di profilo su Instagram con rappresentati dei numeri: 6, 1, 8 e 6. I fan hanno capito subito il richiamo al numero di telefono di Murray, l’eccentrico giornalista della serie.
Il numero 618-625-8313, disponibile negli Stati Uniti, riporta questo messaggio:
“Ciao, hai chiamato la residenza di Murray Bauman. Mamma, se sei tu, per favore riattacca e chiamami tra le 17 e le 18 come avevamo detto, ok? Se sei Joyce: Joyce, grazie per aver chiamato, ho cercato di contattarti. Ho un aggiornamento. Si tratta, beh, probabilmente è meglio se ne parliamo di persona. Non è una notizia né bella né brutta, ma è già qualcosa”
Che sia un riferimento al destino di Hopper?
Inoltre un fan ha notato che, invertendo i due numeri centrali ed aggiungendo un 1 all’inizio ed alla fine della sequenza, il numero indica le coordinate della Kamchatka, proprio il luogo nel quale si svolge la scena post-credit.
Questa stagione brilla molto più della seconda ed ha dialoghi divertenti, tempi comici perfetti, la storia intriga molto i fan, i riferimenti agli anni Ottanta non sono semplicemente buttati lì, ma sono funzionali alla storia ed i personaggi sono stati caratterizzati molto meglio.
Voto sicuramente positivo per questa terza stagione di Stranger Things, ma adesso i fan strepitano per la quarta e per le risposte a tutti i quesiti.
Forza fratelli Duffer, dateci subito una quarta stagione.
Vi lasciamo con uno dei momenti più belli di questa stagione, diventato già iconico: