Esattamente cinquant’anni fa, l’uomo metteva piede sulla Luna, un’impresa epica per l’umanità. Ricordiamo insieme quel 20 luglio del 1969.
“Un piccolo passo per l’uomo e un grande passo per l’umanità”
Questo disse Neil Armstrong quando riuscì ad arrivare sulla Luna, un evento mondiale, che interessò l’intera popolazione mondiale.
L’uomo aveva conquistato la Luna.
Il grande evento, la conquista della Luna da parte dell’uomo, avvenne in un periodo storico piuttosto difficile.
Era la fine degli anni Sessanta, negli Stati Uniti imperversava la questione del razzismo e c’erano ancora gli strascichi della crisi missilistica a Cuba.
La conquista dello spazio si giocava tra l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti: l’URSS è stata la prima a conquistare lo spazio, il 12 aprile del 1961 con Yuri Gagarin, il primo uomo ad andare nello spazio.
Ma furono gli Stati Uniti a fare lo step successivo, mandando il primo uomo sul satellite della Terra.
Il programma spaziale che prevedeva l’allunaggio era stato voluto fortemente da Dwight Eisenhower e spinto da John F. Kennedy, che dichiarò di voler far atterrare un uomo sulla Luna, entro la fine del decennio.
Il programma spaziale era il programma Apollo 11 e per la missione di sbarco sulla Luna, ne fecero parte Neil Armstrong, Edwin “Buzz” Aldrin e Michael Collins.
Neil Armstrong fu il primo uomo a mettere piede sul suolo lunare.
Armstrong nacque il 5 agosto del 1930 a Wakaponeta e sul campo di aviazione della piccola cittadina, imparò a volare, ottenendo il brevetto di pilota a 16 anni.
A 17 anni scelse la Purdue University per studiare ingegneria aeronautica e dopo alcune esperienze nella marina militare, venne assunto dalla Nasa, come pilota di prova per modelli aerei sperimentali.
Nel marzo del 1966 divenne il primo civile americano ad essere convocato come astronauta e volare nello spazio.
In molti lo descrivevano come una mente brillante nella tecnologia, ma, soprattutto, un uomo dotato di un’estrema calma, anche nelle situazioni più difficili.
Eppure la vita di Armstrong non fu facile: perse una figlia a causa di un tumore, quando la bambina aveva appena due anni.
Il programma Apollo subì anche diversi arresti, come quello per la morte di quattro astronauti durante i collaudi per il lancio.
Lo stesso Armstrong fu vittima di un incidente, il 6 maggio 1968, dopo un test di Modulo Lunare andato storto.
Inizialmente non doveva essere neanche Armstrong a scendere per primo sulla Luna, bensì Aldrin, ma proprio la calma e la freddezza mostrata da Armstrong durante i lanci di prova e la sua tenacia, lo premiarono e fu il primo uomo a mettere piede sulla Luna.
Il 16 luglio 1969 circa un milione di spettatori ha assistito al lancio dell’Apollo 11, trasmesso in diretta in 33 paesi.
Alle 20:17 (ora italiana) del 20 luglio 1969 la navicella Eagle atterrò sul suolo lunare, con meno carburante del previsto, a causa di una perdita risultata grave.
I preparativi per la passeggiata lunare iniziarono alle 23:43 e la discesa iniziò alle 02:51, lungo la scaletta che avrebbe portato alla gloria.
Armstrong toccò il suolo in diretta televisiva mondiale, nonostante diverse difficoltà per le trasmissioni. Armstrong ed Aldrin sono sulla Luna: mentre il mondo esulta per la conquista del satellite terrestre, i due astronauti raccolgono materiali e piazzano un sismografo.
L’uomo aveva finalmente conquistato la Luna.
Armstrong, dopo l’Apollo 11, terminò la sua carriera da astronauta e, a differenza di molti suoi colleghi, non entrò in politica, ma divenne docente di ingegneria aeronautica all’Università di Cincinnati.
Neil Armstrong rappresentava un uomo di altri tempi, un simbolo che, silenziosamente, era stato il protagonista di una delle maggiori opere dell’uomo, ma senza smania di apparire, ma con umiltà e rispetto.
Armstrong è morto il 25 agosto 2012 per alcune complicazioni al cuore.
L’evento è stato seguito in diretta televisiva da tutto il mondo: qui in Italia, fu la Rai a raccontare l’impresa, in una storica diretta televisiva, guidata da Tito Stagno e Ruggero Orlando, per una durata record di 20 ore di diretta.
La conquista della Luna è stato un grande traguardo raggiunto dall’umanità, nonostante ci sia ancora chi crede ad una bufala.
Secondo la teoria del complotto lunare, le missioni dell’Apollo 11 non avrebbero realmente trasportato gli astronauti sulla Luna e le immagini sarebbero state falsificate dal governo degli Stati Uniti in collaborazione con la Nasa.
Ovviamente si tratta solamente di teorie del complotto, teorie basate sul nulla per annientare il grande traguardo raggiunto dall’uomo.
Lo sbarco sulla Luna è stato un traguardo della scienza, ma non solo, è stato un traguardo dell’uomo, che ha dimostrato intelligenza, coraggio e tenacia.
Fu uno sforzo collettivo fatto da uomini e donne, che sono riusciti a battere le equazioni della fisica, per fare l’impossibile.