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Natura e città

In questo periodo va molto di moda la lotta ambientalista promossa dalla giovanissima Greta Thunberg e da coloro che la seguono tra proteste e manifestazioni contro una certa politica a favore della natura e dell’ambiente.

Si parla di lotte ai cambiamenti climatici dovuti allo spreco di risorse e all’inquinamento da industrie pesanti, allevamenti intensivi.

Questo è l’incubo di metropoli assai caotiche come New York e Los Angeles, essendo ciò tipico di queste città americane.

Tuttavia, la soluzione sarebbe promuovere lo stile di vita di quei piccoli borghi che riescono a combinare la storia, il turismo e un estensione ristretta nel cuore della natura, del verde, nel pieno rispetto dell’ambiente .


Vi sono casi in Europa, più esattamente in Italia e nel Regno Unito. Castelgandolfo (Roma), Assisi (Perugia) così come Windsor (Regno Unito). Queste cittadine non hanno nulla da invidiare alle città loro vicine (Roma e Londra, anche’esse nature friendly per la presenza di ampie aree verdi) per quanto riguarda le bellezze artistiche in grado di attirare turisti sempre numerosi (Palazzo Papale, luoghi francescani, castello reale)

Tuttavia queste sono di estensione inferiore assai ( rispettivamente 14,19, 187 e 198 km²) e ciò permette la vita di una popolazione considerevole (rispettivamente 8.000, 28.000, 139.000 abitanti) in una zona che seppure con una certa densità  (630 ab/km² 151 ab/km² e 687 ab/ km²) non tolgono una certa rilevanza alla natura che viene considerata come parte integrante delle proprie risorse economiche e turistiche come il Parco Regionale dei Castelli Romani, Il Parco del Monte Subasio, e il Windsor Grat Park (proprietà reale).

Un turismo ed una quotidianità che si muovono in equilibrio con il clima mediterraneo e nord europeo in sintonia con un paesaggio naturale straordinario in grado di esaltare a vicenda le proprie risorse. 

Non di certo organizzando scioperi o proteste come la mascherata davanti alle banche con le maschere della serie TV “la Casa di Carta”.

La natura può essere salvaguardata ma ciò non deve sfociare nel protagonismo insensato utile solo ai giornali e non certo al clima.

Basti pensare che i papi e i sovrani, soprattutto l’attuale novantatreenne, amano più questi borghi che le località in cui il dover di stato richiede loro presenza (le capitali green Roma e Londra) e soprattutto che Giorgio V Hannover, nel 1917, decise di chiamare la casata in omaggio a questa umile località. Hannover-Windsor.

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