Rowling: buon compleanno alla mamma di Harry Potter!
Joanne Katheleen Rowling. Difficile non sapere chi sia, perché tutti almeno una volta avranno sentito parlare di lei, la regina del fantasy moderno. Dalla sua penna e fantasia nasce infatti una delle saghe letterarie e cinematografiche più influenti degli ultimi tempi. Ma conosciamo meglio l’autrice dietro le pagine del libro che l’ha resa famosa.
J.K.Rowling nasce a Yate e sin da subito si dimostra una bambina pervasa da moltissima fantasia. Diventa infatti autrice di diversi racconti prima di produrre quello che le porterà successo. Dopo l’università si trasferì a Londra e fu durante questo periodo che nacque l’idea. Precisamente su un treno.
«Era il 1990. Io e il mio ragazzo di allora avevamo deciso di trasferirci a Manchester. Dopo aver cercato un appartamento per una settimana, stavo tornando a Londra da sola su un treno affollato, e l’idea di Harry Potter mi venne semplicemente in mente.
Scrivevo ininterrottamente da quando avevo sei anni, ma non mi ero mai entusiasmata a un’idea così tanto.
Con molta frustrazione mi accorsi che la mia penna non funzionava ed ero troppo timida per chiedere a qualcuno di prestarmela.
Penso che probabilmente fu una buona cosa perché restai seduta a pensare per quattro ore (il treno era in ritardo), e così mi spuntavano in testa mille dettagli, mentre questo ragazzino ossuto, occhialuto e coi capelli neri che non sapeva di essere un mago diventava sempre più reale».
Rowling: la nascita di Harry Potter
Ispirandosi a personaggi della vita reale che la circondavano, nacquero quelli che oggi sono icone per diverse generazioni. Il cognome Potter deriva da suoi amici di infanzia, la stazione di King’s Cross è un omaggio ai suoi genitori che si sono conosciuti nella stazione da dove parte il treno per Hogwarts. Hermione è la sua versione all’età di 11 anni, “solo più intelligente”.
Successivamente traslocò in Portogallo, qui si sposò ed ebbe una bambina, Jessica. Ma alla sua parentesi felice subentró un periodo buio, durante il quale visse in precarie condizioni economiche, situazione che la portava in stati di depressione, che poteva curare unicamente in un modo: portando avanti il suo romanzo.
Partorì così l’idea dei dissennatori, creature che “risucchiano la pace, la speranza e la felicità dall’aria che li circonda”.
Rowling e la scrittura: Nel 1995 aveva completato il primo libro: Harry Potter e la pietra filosofale.
Decise di mandarlo a delle case editrici, ma in ben 12 la rifiutarono. Joanne non si arrese e due anni dopo pubblico con una casa editrice sconosciuta, così come lo era lei a quei tempi. In poco tempo arrivo un’ondata di successo ed Harry Potter divenne il fenomeno mondiale che è oggi.
Ottenne i consensi di un’ ampia fetta di lettori, dai bambini agli adulti, e alla prima pubblicazione ne seguirono altre sei. I numeri crebbero tanto che il quarto volume, Harry Potter e il calice di fuoco, vendette negli Stati Uniti, 3 milioni di copie in due giorni.
Questo permise alla scrittrice di essere insignita del Premio Hugo (conferito ai lavori di fantasy e fantascienza) e di essere eletta “autore dell’anno” ai British Book Awards.
Oltre Harry Potter, J.K.Rowling è anche autrice di molte altre opere.
alcune che riguardano sempre l’universo magico del mago, tra cui “il quidditch attraverso i secoli” “le fiabe di beda il bardo” “gli animali fantastici: dove trovarli”, libri pubblicati per beneficenza. Sotto lo pseudonimo di Robert Galbraith ha invece pubblicato la saga di Cormoran Strike.
Rowling: “Vorrei essere ricordata come una persona che ha fatto il meglio che ha potuto con il talento che le è stato concesso” (J.K. Rowling – A Year in the Life)
Tuttavia si deve alla sua invenzione dell’universo potteriano il suo più grande successo, tanto che l’ultimo libro della saga è da considerarsi, secondo il Teleghraph “una pietra miliare dell’ultimo decennio“. Tanto da esserle dedicato un documentario, A year in the Life che racconta la sua vita nel corso del 2007.
La Rowling è considerata oggi una delle donne più ricche. In particolare bisogna sottolineare che è stata la prima donna a diventare miliardaria esclusivamente scrivendo libri.
E che ci crediate o meno, è la seconda donna più ricca di Inghilterra, dopo ovviamente la regina Elisabetta!
È reputata tra i personaggi più potenti ed influenti dell’ultimo decennio ed anche se la saga che l’ha portata ad essere ritenuta tale, è terminata (con dolore di tutti i fan) lei non si è dimenticata di tutti coloro che “sono rimasti con Harry fino alla fine”.
Anzi, continua ancora oggi a curare il sito Pottermore, a rilasciare interviste con nuove idee, supposizioni, notizie che fin ora aveva tenuto segrete, per mantenere vivo l’interesse verso questo mondo da lei creato.
Ha infatti avuto la capacità non di scrivere un libro, ma di inventare un universo. Non è un caso se, ancora adesso, tutti coloro che sono cresciuti con Harry, stiano li, ancora ad aspettare la loro lettera di Hogwarts.
Joanne Katheleen Rowling è stata forte ed indipendente, soprattutto nella fase in cui era una madre single e cercava di crescere sua figlia nel modo migliore che potesse permettersi.
Non si è abbattuta dinanzi ai rifiuti, ha superato la perdita della figura materna (morta per sclerosi multipla, malattia alla quale la Rowling si sente vicina, ha infatti contribuito alla creazione di una clinica specializzata) e si è fatta promotrice per la lotta contro la povertà donando proventi ad associazioni quali Lumos, a favore dei bambini disagiati.
Vorrei ragazze indipendenti, interessanti, idealistiche, gentili, caparbie, originali, divertenti.. Ci sono un migliaio di cose, prima di “magre”.
Rowling e woman power: Le sua vita inoltre è popolata da figure femminili, a cui in qualche modo è legata.
Da sua nonna, alla quale deve il nome Katheleen (la K.nella sigla J.K. usata in quanto gli autori ritenevano che questa avrebbe attirato di più rispetto ad un nome femminile) a Jessica Mitford, attivista per i diritti civili, che a soli 19 anni scappo via di casa per combattere la guerra spagnola. Si è ispirata a lei per la scelta del nome della figlia.
Inoltre la sua eroina letteraria è Jo March di “Piccole donne”. Saranno la testardaggine e l’ambizione di diventare scrittrice che accomunano le due donne? Resta il fatto che Joanne è riuscita a fare della scrittura la sua salvezza: dalla povertà, dalla depressione, dalla solitudine.
E ci ha insegnato che anche se in questo mondo non c’è davvero della magia, possiamo essere capaci di sognare in grande e sperare che un giorno i nostri desideri si avverino.
We don’t need magic to change the world, we carry all the power we need inside ourselves already: we have the power to imagine better
(Non abbiamo bisogno della magia per cambiare il mondo, portiamo già dentro di noi tutto il potere necessario: noi abbiamo il potere di immaginarlo migliore).