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Mary Shelley, la mamma di Frankenstein, nasceva 222 anni fa

Conosciuta come l’autrice di uno dei personaggi più influenti della letteratura fantascientifica, Frankenstein o il moderno Prometeo, Mary Shelley ha avuto una storia travagliata, fortunata e sfortunata allo stesso tempo, perché donna, perché rivoluzionaria, perché eternamente innamorata. Oggi ripercorreremo gli eventi che hanno segnato la sua vita e che l’hanno resa famosa in tutto il mondo.

Chi era Mary Shelley

Mary, nata Godwin nacque a Somers Town, Londra, nel 1797, secondogenita di Mary Wollstonecraft, filosofa e promotrice dei diritti delle donne antesignana del femminismo, e primogenita del saggista e scrittore politico William Godwin. Non conoscerà mai la madre, che morirà di parto 10 giorni dopo aver dato alla luce la scrittrice. Saprà di lei attraverso i suoi scritti da cui si farà guidare per tutta la vita.

Profondamente legata al padre, le verrà permesso di studiare e di presenziare alle numerose riunioni filosofico-letterarie che si terranno costantemente a casa Godwin. È proprio durante uno di questi incontri che Mary si innamorerà di Percy Shelley, discepolo del padre e suo benefattore, sposato e che se sarà la stella polare della scrittrice per tutta la durata della vita di lui.

Scapperanno insieme quando, con il disappunto di tutti, si innamoreranno perdutamente. I due sono legati non solo dal cuore ma anche e soprattutto dagli ideali. Entrambi ragionano secondo l’idea dell’amore libero e del matrimonio come gabbia a cui bisogna sottrarsi. Cominciano a viaggiare per il mondo toccando il suolo francese e svizzero, per poi tornare indietro a causa della penuria di denaro e perché Mary, ancora Godwin, rimane incinta.

Mary, si innamora di Shelley: nasce Frankenstein

Percy Shelley comincia ad essere perseguitato dai creditori, è spesso fuori casa e la moglie sta per partorire il suo secondo figlio, che renderà l’uomo profondamente orgoglioso. Mary si rifugerà nell’unica cosa che ama più di Percy, la scrittura. Inoltre intrattiene relazioni epistolari con amici che le rendono la lontananza del suo Percy meno pesante. Mary perde la bimba, Percy ritorna e insieme decidono di fare una vacanza a Ginevra, in cui risiedeva il loro amico Lord Byron.

Lo scopo della visita era quello di discutere sulle sorti della creatura illegittima (di Byron) che a breve sarebbe stata partorita dalla sorellastra di Mary. Li raggiunse John William Polidori, e alla fine quella si rivelò l’estate più prolifica dal punto di vista letterario per tutti.

“Fu un’estate piovosa e poco clemente”, ricorda Mary nel 1831. “La pioggia incessante ci costrinse spesso in casa per giornate intere.”

Durante quelle piovose giornate Mary (che ormai si faceva chiamare la “signora Shelley”) insieme agli altri componenti del gruppo comincia a dibattere su argomenti quali gli esperimenti condotti da Darwin che affermò di esser riuscito a rianimare la materia morta, il galvanismo e la possibilità di ricomporre e ridare vita alle parti di un essere vivente. Byron allora propone un gioco: ognuno avrebbe dovuto scrivere una storia di fantasmi. Mary quella notte ebbe un incubo da cui nacque il suo romanzo più famoso.

Dopo un breve periodo a Londra si spostano in Italia. Mary ebbe altri tre figli, di cui solo uno sopravvisse alla madre. Queste altre due perdite finirono per distruggerla e per allontanare sentimentalmente Percy, che nonostante l’avesse sposata, si era legato ad un’altra donna.

L’essenziale in un cassetto

A questo punto l’unico conforto è ancora una volta la scrittura. Tra le varie opere di Mary Shelley ricordiamo, solo per citarne alcune Matilda, L’ultimo uomo, The Fortunes of Perkin Warbeck, Lodore, Falkner. L’amato Percy morirà tragicamente in un naufragio durante un viaggio in barca. I resti furono rinvenuti sulla costa di Viareggio e vennero cremati sulla spiaggia della cittadina toscana.

Mary Shelley
Monumento di Henry Weekes di Mary e Percy Shelley.

Mary Shelley viaggiò ancora, stavolta con il figlio Percy Florence che gli fu sempre devoto. Alla morte della signora Shelley, avvenuta a Londra il 1° febbraio 1851, il figlio aprì il cassetto della scrivania del suo studio. Al suo interno, oltre ai suoi scritti, c’erano ciocche di capelli dei fratelli morti e le ceneri del cuore di Percy Shelley.

Una donna ancor prima che madre e scrittrice, che ha avuto il privilegio di studiare, di viaggiare e di stare con l’uomo che amava, ma anche ripudiata, odiata e allontanata dai suoi stessi cari. Sempre fedele al suo Percy come alla scrittura ha lasciato pagine di vita da godersi per sempre.

 

FONTE: Wikipedia

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