Black Horror Friday: Marie-Madeleine d’Aubray, marchesa di Brinvilliers
Benvenuti a questa puntata del Black Horror Friday!
Oggi parleremo di una serial killer francese, vissuta nel 1600: Marie De Brinvilliers.
La donna era una marchesa che sperimentò gli effetti dell’arsenico.
Chi era Marie?
Marie nacque nel 1630 a Parigi. Era la primogenita dei sei figli di Antoine Dreux d’Aubray, un consigliere di Stato e luogotenente civile di Parigi.
La donna apparteneva alla nobiltà di toga ed era sposata con il marchese di Brinvilliers, Antoine Gobelin. (Erede della famiglia produttrice degli arazzi Gobelins).
Marie imparò dall’amante Godin de Sainte-Croix a maneggiare i veleni.
La donna e il suo amante sperimentarono gli effetti dell’arsenico su alcuni famigliari di Marie avvelenando poco a poco il padre e due fratelli.
Cercarono poi di uccidere anche una sorella, una cognata, una nipote.
Sono queste le prove generali per l’assassinio di suo marito, che però fallisce per la pietosa intercessione di Sainte-Croix che, indignato o spaventato per l’eccessiva reteirazione degli omicidi, somministra prontamente un’antidoto al pover’uomo consentendogli di scampare a una morte certa, o forse addirittura sostituisce la pozione mortale con una meno venefica.
Molto probabilmente Sainte-Croix morì durante un esperimento.
Gli inquirenti troveranno tra le rovine del laboratorio, nascosto tra storte, alambicchi e provette in pezzi, un diario contenente la confessione di Sainte-Croix che accusa Marie di una lunga serie di crimini, compreso il suo omicidio, che egli in qualche modo evidentemente presentiva.
Vennero anche trovate le lettere dei due amanti.
Prima che potesse essere arrestata però Marie riuscì a fuggire in Inghilterra riuscendo a far perdere le proprie tracce.
Un domestico, però, sotto tortura, confesso i crimini della donna.
Si aprì, così a Parigi “L’affare dei veleni”.
Questo processo aveva come oggetto i loschi traffici riguardanti i veleni a Versailles. Questi traffici erano stati instaurati con i bassi fondi della società.
Al centro di questi era Jean-Baptiste Gaudin, il quale procurava potenti veleni dietro lauto compenso ai nobili che glielo richiedevano.
Durante l’affare, che raggiunse il suo culmine tra il 1679 e il 1682, vennero imprigionate più di quattrocento persone.
La condanna a morte
Nel 1963, Marie venne condannata a morte.
Il re Carlo II d’Inghilterra promulgò l’estradizione per la donna, ma questa fuggì nuovamente, e si nascose in un convento a Liegi, in Belgio.
Però, lì, un reparto della cavalleria francese la riconobbe e la riportò in Francia.
Nel 1676, durante il processo, la donna confessò i suoi crimini.
Collaborò anche per smascherare la rete di traffici e le persone che ne facevano parte.
Ormai prossima alla morte, Marie-Madeleine si convertì per merito dell’abate Pirot, teologo della Sorbona, a cui confidò il proprio pentimento e il desiderio di venire bruciata viva per espiare i suoi peccati.
Il pittore Charles Le Brun, il decoratore della Reggia di Versailles, andò ad assistere all’esecuzione e ne eseguì un disegno ritraendo il viso della condannata durante il supplizio.
Speriamo che questa puntata del Black Horror Friday vi sia piaciuta!
Alla prossima settimana!
Alice Marcotti