Un albero per ogni nato: è una legge già in vigore.

La legge Cossiga – Andreotti n. 113 del 29 gennaio 1992, poi rinnovata nel 2013 obbliga ogni comune a piantare un albero per ogni nuovo nato registrato all’anagrafe. Sono ben pochi i comuni che lo fanno. Come mai?

Manca una sanzione.

I comuni non seguono la legge perché per ora non viene somministrata nessuna sanzione se un sindaco non lo fa ed evidentemente sono pochi i primi cittadini realmente interessati a farlo. In questi 27 anni i comuni italiani avrebbero un verde invidiabile alle migliori città green del mondo, invece qui si tende sempre a tagliare.

Il bene del verde pubblico

Gli alberi sarebbero un aiuto fondamentale per l’abbassamento delle temperature delle strade e anche per le case, che porterebbe a un minor utilizzo dei condizionatori e di conseguenza anche a un minor inquinamento.

Un albero per ogni nato: una nuova proposta

Il disegno di legge n 549 del 2018 vuole rafforzare la legge di trent’anni fa e aumentare il verde pubblico. Questa proposta infatti chiede di estendere la piantumazione anche nei comuni sopra i cinquemila abitanti, piantare un albero per ogni cittadino morto prima dei cinquant’anni. Soprattutto chiede controlli maggiori verso i comuni, affinché questi siano incentivati a seguire la legge. Le amministrazioni inadempienti, con questo disegno potrebbero vedere l’intervento del prefetto.

Un albero per ogni nato e la situazione ambientale.

La presenza degli alberi, come dicevamo, migliorerebbe la vita di ogni cittadino con una maggiore ossigenazione dell’aria e un calo dell’inquinamento. Strade ombreggiate inoltre invoglierebbero l’utilizzo della bicicletta anche nelle ore più calde. Noi cittadini possiamo fare molto ma sarebbe fondamentale che le amministrazioni si attivassero in tal senso.

Un albero per ogni nato e i parchi pubblici

Parchi pubblici con molti alberi potrebbero diventare dei centri gioco per bambini, proprio sfruttando le piante: altalene, casette sull’albero, ponti tibetani e molto altro sarebbero il divertimento dei bambini, soprattutto di chi non ha il giardino. I parchi avventura sono amati dalle famiglie, seguendo la legge Cossiga – Andreotti potrebbero diventare il punto di incontro in tutti i comuni italiani, senza dover fronteggiare lunghi tragitti per trovarli.

L’Italia continua ad aver bisogno di una spinta verso una politica per l’ambiente e per le famiglie, sembra quasi che il futuro non sia l’interesse principale della classe politica e forse neanche dei cittadini.

Articolo di Erika Franceschini

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