Jane Seymour Fonda è un’attrice, produttrice televisiva, attivista e modella statunitense.
Nasce il 21 dicembre 1937 a New York dal leggendario attore Henry Fonda e dalla nota Frances Seymour Brokaw, morta suicida nel 1950.
81 anni, una carriera brillante alle spalle, un primato dopo l’altro e due premi Oscar come migliore attrice: è sopravvissuta a Hollywood, ad un tumore e pure a qualche divorzio.
Eppure ultimamente l’attrice si è schierata insieme ad altri manifestanti sulle scale del Campidoglio, e poiché non ha obbedito all’ordine della polizia di disperdersi, è finita in manette insieme ad altre 15 persone.
Siamo a Washington, alla manifestazione per l’ambiente nota come “Fire Drill” (Esercitazione antincendio).
Il messaggio
In un video, pubblicato poco prima dell’evento, l’attrice spiegava la sua volontà di schierarsi al fianco dei giovani durante questa manifestazione, perché ispirata dalle parole e dalla tenacia di Greta Thunberg:
“Dobbiamo tutti comportarci come se la nostra casa andasse a fuoco, perché è così. Questa crisi è urgente, è grave, i giovani ci chiedono aiuto. Sarò al loro fianco ogni venerdì per i prossimi quattro mesi alle undici del mattino sulle scale del Campidoglio“.
Jane Fonda: attivista e femminista
Giovane attrice di talento e dotata di grande bellezza, spopola in Europa dove sposa il regista Roger Vadim. Da lui avrà una figlia, Vanessa, ed otterrà il ruolo di Barbarella: viaggia nello spazio, è sexy, forte, eroica e con delle gambe da paura.
Ma siamo nel 1968, e in lei il risveglio femminista arriva fulmineo: dice addio ai panni della donna oggetto, e inizia a scegliere con cura i suoi ruoli.
Si avvicina inoltre a questioni politiche e umanitarie (è una delle prime dive a farlo), sposa un attivista (Tom Hayden, padre del suo secondo figlio Troy) e adotta una ragazza afroamericana, Mary.
Negli anni ’70 si schiera contro la guerra in Vietnam, e si lascia fotografare con i Vietcong nel 1972. Per questo motivo fu poi soprannominata “Hanoi Jane“.
La trasformazione
Gli anni ’80 testimoniano la sua metamorfosi in guru del fitness, moglie di Ted Turner (mr. CNN): siamo alla terza fase della sua vita, ma Jane non si arrende.
E’ ormai sopravvissuta ai divorzi, ad un tumore alle labbra e alla bulimia: la menopausa non è certo un problema.
«Ci ho messo molto a capire chi sono, ho passato troppo tempo a pensare che non meritavo di essere amata e sono stata a lungo una donna triste e malinconica», dice. «Tutto è cambiato dopo i 50 anni. Credevo che fosse una magia capitata solo a me. Invece, parlando con altri, ho scoperto che è così per molti».
Negli ultimi anni ha sostenuto moltissime battaglie per i diritti all’uguaglianza delle comunità LGBT, e nel 2015 ha iniziato la sua battaglia per l’ambiente, protestando anche contro il presidente Barack Obama per la decisione di trivellare le aree al largo delle coste dell’Alaska per le esplorazioni petrolifere.
Jane pubblicizza creme di bellezza, scrive libri, gira film d’autore, approda pure su Netflix, sempre pronta, sempre all’avanguardia.
Sui red carpet eclissa tutti.
Si può senz’altro dire che dalla vita abbia avuto tutto. Due premi Oscar, cinque nomination, successo, fama, soldi. Potrebbe godersi la vecchiaia, a 81 anni suonati.
Fare la bella vita, pensare giusto al suo lavoro di produttrice. E invece va a farsi arrestare durante le proteste per il clima. Proprio come faceva da giovane, in manette per le proteste contro la guerra in Vietnam.
Non solo: ora si è pure trasferita a Washington per poter protestare ogni venerdì.
Si ispira a Greta, dice. Ad una ragazzina, come la chiamano alcuni.
E non ha paura di esporsi. A 81 anni. Prova a cambiare le cose, a fare la differenza, nonostante tutto, contro tutti.
E noi, che si fa? Meditate, gente. Meditate.
(Fonti: vanityfair.it, cinema.fanpage.it)