Black Horror Friday: Yūrei , gli spiriti tormentati giapponesi
Benvenuti in questa puntata del Black Horror Friday! Oggi parleremo degli Yūrei , ovvero gli spiriti nella cultura giapponese.
I giapponesi mettono moltissima cura nel preparare i loro morti. Questa cura non è solo per rispetto verso il defunto, ma è un modo per assicurarsi che la sua anima (il reikon) si possa recare nell’aldilà per prendere posto fra gli antenati.
Se ciò non avviene, se la morte è stata violenta, oppure se ci sono parenti che trattengono lo spirito del morto tramite le proprie emozioni, il reikon può trasformarsi in yūrei.
Yūrei è un nome composto da yū “flebile”, “evanescente”, ma anche “oscuro”, e rei “anima” o “spirito”. Questi sono quindi i fantasmi in versione nipponica e possono infestare sia le persone che gli oggetti o i luoghi.
Questi spiriti appaiono in posti ben precisi: il luogo della loro uccisione, accanto i loro assassini o dove è stato abbandonato il loro corpo.
Come si scacciano gli yūrei ?
Per scacciare questi spiriti bisogna eseguire il rito funebre che non è stato fatto in precedenza, oppure bisogna sciogliere tutti i legami che hanno con i vivi.
In alcuni casi bisogna procedere con veri e propri esorcismi, i quali consistono nel soddisfare i desideri dello spirito.
In alcuni casi bisogna compiere la vendetta che l’anima sofferente persegue, ma non sempre è possibile.
Come evocarlo?
Per far manifestare un yūrei, in Giappone si usa un gioco (Hyakumonogatari Kaidankai): dopo aver raccontato a turno una storia kaidan (horror) e spento una luce a testa, se sono fortunati/sfortunati, dopo l’ultima luce spenta i partecipanti si ritroveranno in casa un bel yūrei.
Come riconoscerlo?
Lo spirito avrà questo aspetto: lunghissimi capelli neri, con addosso una veste bianca molto ampia. È un’entità fluttuante della quale non si vede la parte inferiore del corpo. Ha gli avambracci tesi in avanti e le mani prive di forza piegate ai polsi verso terra. Accompagnato, come nei manga, da un paio di fiammelle viranti tra il blu e il viola.
Le forme dello yūrei
- Gaki: nati e diffusi nell’ambito della cultura buddista, sono spettri di viziosi morti nel loro vizio, per ciò sono condannati a desiderare di sfamarsi e dissetarsi invano con particolari oggetti, spesso sono disgustosi e avviliti.
- Jikininki: una variante del precedente condannata a cibarsi di cadaveri.
- Ikiryō: particolare forma di spirito che si manifesta quando la persona è ancora in vita per un forte desiderio di vendetta verso un nemico, oppure se è in coma può apparire vicino ai familiari.
- Jibakurei: spirito di un suicida o di qualcuno morto con dei rimpianti.
- Hyōirei: spettro che si insinua nel corpo di una persona vivente.
- Ubume: spiriti di madri morte durante il parto, oppure senza sapere cosa sia accaduto ai figli.
- Zashiki-warashi: fantasmi di bimbi, spesso molesti.
Speriamo che questa puntata del Black Horror Friday vi sia piaciuta!
Alla prossima settimana, che sarà l’ultima puntata!
Alice Marcotti