Maleficent 2- Signora del Male esce nelle sale, sotto la regia di Joachim Ronning, che già in precedenza aveva lavorato con la Disney ( I pirati dei Caraibi- la vendetta di Salazar).
Dopo il primo capitolo della storia rivisitata de La Bella Addormentata nel Bosco, arriva il sequel, che sebbene vanti un cast importante ed abbia alle basi delle buone potenzialità, viene bloccato dalla banalità della trama.
Maleficent 2: Vediamo nel dettaglio pregi e difetti
Tutto comincia nel più classico dei modi: la famosa proposta di matrimonio da favola che dovrebbe portare pace e unione fra due regni, in questo caso tra il regno di Ulstead del principe Filippo e la Brughiera della regina Aurora. Da una parte gli umani, dall’altra creature fatate e magiche.
Al centro di tutto, il gioco di potere che instaura la regina e madre di Filippo, Ingrith. Emerge la sete di volere di più, di controllare una fetta più grande del territorio, anche andando contro la stessa sua famiglia e ingannando i sudditi. Questo è quello che succede e ad esserne vittima sarà l’ingenua e giovane Aurora, che pur di mantenere fede alla promessa del principe Filippo, sembra quasi che rinneghi le persone che invece, la amano davvero.
Non manca l’introduzione di nuovi personaggi, ma anche stavolta è qualcosa di già visto. Malefica scopre di non essere sola, ci sono altri simili a lei. Altri che sono stati costretti a rifugiarsi in un mondo nascosto per evitare di essere distrutti dagli umani.
Non vi pare di averlo già sentito? In Dragon Trainer (tanto per citarne uno) accade esattamente lo stesso. Ma potremmo perdonare questa similitudine con la scusante che, in fondo, il film è pensato anche per i più piccoli ed il messaggio che si vuole trasmettere è sicuramente quello dell’appartenenza ad un gruppo, ad una famiglia.
Maleficent 2: la famiglia il filone portante, una famiglia che non deve essere fatta per forza di legami di sangue.
La famiglia è chi ti dona amore incondizionato, chi è pronto a beccarsi ferro e fuoco pur di proteggerti. La famiglia è chi è disposto a mettere un velo sulle corna pur di vederti sorridere.
Famiglia sono Malefica e Aurora che si ritrovano dopo essersi perdute, unite da quel legame speciale che solo una madre ed una figlia possono instaurare. L’essere madre rende Malefica buona, allontana da lei la cattiveria che le appartiene, le permette di riconquistarsi quella posizione di “eroe” che le malelingue le avevano rubato.
Lo scambio di sguardi, il tenero appellativo “Bestiolina”, il grido di Aurora dinanzi alla cenere e l’ultimo abbraccio con Malefica lasciano commuovere lo spettatore, permettendo al film di acquistare un vantaggio grazie all’importanza del filone conduttore.
Altro punto a favore di Maleficent 2 è sicuramente l’interpretazione delle attrici protagoniste. Sebbene vi sia la presenza di attori maschili, viene dato maggior rilievo alle tre figure femminili di Aurora, Malefica e Ingrith, interpretate rispettivamente da Elle Fanning, Angelina Jolie e Michelle Pfeiffer.
Aurora, Malefica e la Regina Ingrith sono donne potenti anche se in maniera diversa, è ora che la dolcezza sia vista come la forza di una donna. Una mamma che legge le favole ai bambini è una donna fortissima anche se è solo una mamma”
Angelina Jolie
Sebbene la presenza della Fanning venga oscurata dalle altre due, le riconosciamo comunque il merito per aver portato sullo schermo la sua personale versione della principessa Aurora. Le manca sicuramente l’esperienza che appartiene alla Jolie e alla Pfeiffer, che incarnano la netta contrapposizione tra bene e male.
Contrapposizione messa in evidenza anche dagli abiti indossati. Da una parte lo sfarzo scintillante in bianco, argento, oro, dall’altra il nero selvaggio e ammaliante, con quel tocco di rosso fuoco sulle labbra della Jolie, che si mostra in tutta la sua bellezza.
Tanto di cappello per quel primo piano sul suo volto quando Malefica si risveglia con i capelli sciolti che le cadono lungo il viso scarno e pallido.
Maleficent 2 nel complesso si presenta come il giusto seguito di una storia che non è soltanto una storia sull’amore, sebbene in fondo, come in ogni fiaba che si rispetti, esso trionfi sempre.
Nasconde infatti quanto sia importante che nessuno venga considerato emarginato, diverso.
Chiunque si sia sentito diverso, non sia stato accettato per qualche motivo, si riconosce in Maleficent, lei viene cacciata e presa di mira perché e’ diversa e questo aspetto mi ha toccato delle corde. Invece di vedere la bellezza della diversità e il valore che le differenze portano l’uno all’altro abbiamo paura delle differenze e facciamo del male agli altri”
Angelina Jolie
Viene fuori quanto non contino armi e gioielli se dietro questi c’è sapore di sortilegi, piuttosto quanto anche nelle cose semplici si possa trovare il proprio io. A cosa serve in fondo un castello quando si può essere regina anche se si corre a piedi nudi nel bosco?
Un applauso alla scenografia, magica sicuramente la rappresentazione della Brughiera: lunghe distese verdeggianti, tripudio di colori, creature della natura che prendono vita ed ecco che i fiori diventano fate, il fogliame diventa un albero quasi dall’aspetto umano, gli animali diventano uomini. Poco meno all’originalità di una trama che poteva giocarsela meglio.