Ci sono sigle di serie tv che riescono a colpire nel segno: sigle con canzoni famose o strumentali, non importa, l’importante è che ci emozionino o ci facciano ballare.
Per il Vintage Friday, vediamo le dieci migliori sigle di serie tv.

 

1_7U5GVs85OkdFDca7pi2XMw-320x160 Vintage Friday: le 10 sigle delle serie tv da non skippare
Fonte foto: Medium.com

 

Nell’era dello “skip intro”, introdotto da Netflix e poi diffuso anche nelle altre piattaforme streaming, esistono comunque delle sigle che sarebbe un peccato mortale saltare.

Le sigle riescono ad essere parte integrante della storia e riescono a farci sintonizzare immediatamente sulla serie tv.

Vediamo allora quali sono le 10 migliori sigle delle serie tv.

 

Scrubs

Partiamo con una delle migliori comedy di sempre, che ha ritrovato slancio negli ultimi mesi, col suo inserimento nel catalogo Amazon.

In Scrubs c’è una grande attenzione per la musica, basti pensare ai brani More than a feeling e How to save a life, usati in parti molto specifiche della serie (la prima nell’episodio dell’air band, la seconda nella puntata Il mio pranzo, quando Cox perde tre pazienti).

La canzone della sigla è Superman cantata da Lazlo Bane e le immagini vedono i protagonisti passarsi una lastra, tramite un montaggio video a più riprese; la sigla finisce con l’inserimento della radiografia su un diafanoscopio, ma al contrario.

 

Daredevil

La serie Marvel prodotta da Netflix raccontava la nascita del famoso supereroe.
Ma prima della serie, a colpire è stata proprio la sigla.

Nelle immagini è il colore rosso il protagonista: tutto è ricoperto di un liquido rosso (che somiglia al sangue), fino alla silhouette del nostro Daredevil.

La musica in sottofondo è totalmente strumentale, composta da John Paesano, che cresce sempre più, per dare la sensazione di climax.

 

Willy, il Principe di Bel-Air

“Questa è la maxi-storia di come la mia vita cambiata, capovolta, sottosopra sia finita”.

Ci sono due tipi di persone: chi ricorda a memoria questa sigla e chi mente.
Willy il Principe di Bel-Air ha segnato fortemente gli anni Novanta, incoronando Will Smith a star planetaria.

È proprio lui a cantare la sigla nella sua versione originale, mentre nella versione italiana, la sigla è stata adattata e cantata a Edoardo Nevola.
Impossibile non scatenarsi su questa sigla.

 

Narcos

Ritorniamo agli originali Netflix, perché non possiamo non parlare della sigla di Narcos. Le prime stagioni raccontavano l’ascesa e la fine di Pablo Escobar, il più grande narcotrafficante della storia.

Si tratta di uno dei migliori prodotti Netflix, anche se lo hanno accusato di romanticizzare la storia di Escobar, facendolo diventare più un simbolo che un criminale.

Nonostante ciò, la sigla è sicuramente uno degli elementi più interessanti ed è impossibile skipparla. La canzone è Tuyo di Rodrigo Amarante e le immagini che scorrono mostrano gli animali dello zoo di Pablo e lo stesso narcotrafficante nelle immagini di repertorio.

 

The O.C.

The O.C. è l’ultimo vero teen drama: ci siamo affezionati a Ryan, Seth, Summer e Marissa e ci siamo disperati per la morte di quest’ultima.

Ma sappiamo tutti quale fosse il punto forte della serie: la sigla.

Mentre scorrevano le immagini dei protagonisti e del panorama californiano, suonava la canzone California dei Phantom Planet, canzone rimasta iconica proprio per essere stata la colonna sonora di The O.C.

Tutti noi abbiamo cantato a squarciagola “Californiaaaaa, here we come”, non possiamo negarlo.

 

Westworld

Forse siamo di fronte ad una delle migliori sigle nella storia.

La sigla di Westworld, serie fantascientifica basata sul film omonimo del 1973, è firmata dal compositore Ramin Djawadi, già conosciuto e molto apprezzato per la colonna sonora di Game of Thrones.

Durante questa sigla non sapremmo dire cosa sia meglio, se le immagini o la musica.

La sigla ci introduce in un mondo distopico e vengono riprodotti l’Uomo Vitruviano (omaggio a Leonardo Da Vinci), un cavallo robot, uno scheletro che suona il piano, tutto ciò che ci rimanda ad un ponte tra gli umani e i robot.

Il tema musicale è fatto totalmente al piano (anche per riprendere la serie) e viene mostrata l’attenzione maniacale, che contraddistingue questa serie dalle altre.

 

Prima stagione True Detective

True Detective è una serie antologica (ovvero in ogni stagione si racconta una storia diversa).

Nella prima stagione vediamo Rust e Marty, interpretati rispettivamente da Matthew McConaughey e Woody Harrelson, due detective alle prese con un serial killer.

La sigla musicalmente si affida alla canzone country Far from any road degli Handsome Family. Le immagini rappresentano i protagonisti e vengono sovrapposte, tagliate e dimezzate ed inserite insieme ad immagini del paesaggio della Louisiana, che fa da sfondo alle vicende della serie.

L’ideatore Patrick Clair ha vinto anche un Emmy per la sigla della serie.

 

The Man in the High Castle

L’ultima stagione è uscita pochi giorni fa e ha chiuso la grande storia narrata da Philip K. Dick nei suoi libri.

La serie racconta di un futuro distopico, nel quale il Giappone e la Germania hanno vinto la Seconda guerra mondiale e si sono spartiti i territori; l’unica speranza sono i cosiddetti “film” che mostrano un’altra realtà, nella quale gli Stati Uniti sono stati i vincitori.

Oltre all’eccellente regia ed all’impeccabile interpretazione dei suoi protagonisti, uno degli elementi più importanti è sicuramente la sigla.

La sigla introduce l’atmosfera dissonante e conturbante della serie: le immagini che scorrono mostrano i simboli della storia americana (il Monte Rushmore, la Statua della Libertà) ai quali sono sovrapposti simboli di guerra.

La musica mostra l’ossimoro più grande: la canzone usata è Edelwisse, presa dal musical The Sound of Music e dal film Tutti insieme appassionatamente, che regala inquietudine allo spettatore. (Il video è purtroppo introvabile su YouTube).

 

Friends

Beh, chi non conosce la sigla di Friends?
La canzone che accompagna la sigla è I’ll be there for you dei The Rembrandts, conosciuta proprio per essere la sigla della serie.

La sigla vede i sei amici ballare dentro una fontana di notte (per stessa ammissione del cast, è stata una delle esperienze più brutte della loro vita), alternati a frammenti degli episodi.

Friends è stata una serie talmente iconica, da rendere la canzone dei The Rembrandts il singolo numero uno nelle classifiche pop americane per settimane intere.

 

Game of Thrones

Ultima, ma non per importanza, la sigla di Game of Thrones è notoriamente una delle più apprezzate dai fan, diventata iconica grazie al successo planetario ottenuto dalla serie.

Le immagini cambiano a seconda degli episodi e ci mostrano su una cartina i luoghi più famosi della serie, come Approdo del Re, la barriera e Grande Inverno.

La musica è firmata dal compositore Ramin Djavadi ed il violoncello è il protagonista dello sfondo musicale.

La sigla ha vinto ben due Emmy.

 

E per voi qual è la sigla che non riuscireste mai a skippare?

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