E’ di questi giorni l’uscita al cinema di “Cetto c’è Senzadubbiamente” un nuovo film di Antonio Albanese incentrato sul personaggio di Cetto Laqualunque.
Questa volta in tono elegante dove il protagonista, Cetto, vive un atmosfera che, nell’immaginario collettivo, è quello della monarchia tutto baldanzoso tra ricevimenti e abbigliamento da caccia. In particolare dice di stimare coloro che non hanno lavorato nè tanto meno svolgono una se pur minima professione. Non è esattamente così.
L’ingresso in una famiglia reale non vuol dire che non si è impegnati nel lavoro, ne che lo sia per nascita.
Londra è l’esempio più lampante: Elisabetta infatti non è nata per far la sovrana e, pare, pensava solo a cani e cavalli anche quando, dicembre 1936, Edoardo VIII abdicò rendendo suo padre nuovo re d’Inghilterra e lei erede al trono.
Durante la II Guerra Mondiale, nel 1945, la giovane principessa ha servito il paese nel ruolo duro di meccanico nel Servizio Ausiliario Territoriale, oltre che come Consigliere di Stato in rappresentanza del padre a soli 18 anni.
Qualche anno dopo, sono stati i suoi nipoti a svolgere questo mestiere, quello delle armi: Harry nel 2007, infatti, svolse un ruolo chiave in Afganistan insieme al reggimento di cui faceva parte, i Blues and Royals come il fratello William.
Fu richiamato in patria poichè si riteneva che la decisione di far partecipare un membro della Royal Family f ad un conflitto fosse troppo pericoloso, anche se figlio di una donna come fu Lady D.
La futura regina Catherine Middleton non è certo membro dell’aristocrazia essendo figlia di una hostess e di un pilota di linea.
Caso strano l’incontro con l’erede al trono non in una cerimonia a Buckingham Palace ma tra i banchi di una università scozzese realizzando un sogno che la sua condizione non poteva prevedere, divenire principessa.
Altre teste coronate prima di entrare a corte hanno avuto una professione, come la logopedista Mathilde del Belgio la giornalista Letizia di Spagna (moglie di Filippo VI, divenuto re dopo l’abdicazione di Juan Carlos I). Una storia fuori dal mondo roseo delle favole, pieno di colpi di scena dovuti alla vita reale del XXI secolo.
Come mostra la serie TV The Crown, il cui lancio è stato salutato anche da un anacronistico Principe Sabaudo dietro ad un fantomatico ritorno dei Savoia in Italia mentre in realtà si china ai Windsor, al film che racconta la nascita di Elisabetta II, del suo ruolo inatteso come capo di stato, Supremo Governatore della Chiesa Anglicana, colonnello in capo dell’esercito che certo non ha scelto di ricoprire.
Emanuele Filiberto ha forse voluto insegnare al comico e al suo personaggio Cetto un briciolo di rispetto non per una Famiglia Reale crollata nel danno fascista (i Savoia) ma per l’esistenza stessa della forma di governo che altri paesi hanno deciso di avere:la monarchia costituzionale, figlia di un documento firmato a Windsor nel 1215.
SITOGRAFIA: