L’attrice di supergirl vittima di violenza domestica.
Il 25 novembre era la giornata mondiale contro la violenza sulle donne e mentre nel mondo eravamo impegnati nelle campagne di sensibilizzazione o a ricordare vittime e augurandoci che non accadano più cose del genere, Melissa Benoist (alias Supergirl) raccontava al mondo le tragiche vicende vissute con l’ex fidanzato.
“Normalmente non faccio queste cose, ma ho scritto qualcosa che voglio condividere e volevo usare parole mie e non doverle editare per poi pubblicarle, quindi ho pensato di leggerle ad alta voce.. sono una vittima sopravvissuta alla violenza domestica”.
Così comincia il drammatico racconto della Benoist sul suo profilo instagram.
Il racconto di Supergirl.
“Sono una vittima sopravvissuta alla violenza domestica o VIP, violenza inflitta dal partner, che è una cosa che non pensavo avrei mai detto.
Lui era un amico che mi faceva ridere, mi faceva sentire speciale ed interessante. Iniziammo a frequentarci premendo subito sull’acceleratore. Ancora non riesco a darmi una spiegazione di cosa pensavo e che mi impediva di scappare. Quindi quella più logica a cui sono arrivata è che.. Sono cresciuta in una famiglia separata e l’effetto del divorzio su di me ha fatto sì che io vivessi nella paura del fallimento. Non avevo ancora capito che potevo dire di no e deludere qualcuno stando comunque bene.
La trentunenne continua raccontando che all’inizio gli abusi non erano violenti e che lui le aveva confidato delle cose che lo rendevano, forse, giustificabile quando diventava troppo ferito per controllarsi.
“C’era molta gelosia, mi controllava i dispositivi elettrici, mi faceva cambiare spesso prima di uscire, non voleva che parlassi con un uomo, non voleva che girassi scene in cui avrei dovuto flirtare o baciare un uomo. Rifiutai audizioni, offerte di lavoro, accordi provvisori, amicizie perché non volevo ferirlo. Non mi rendevo conto fossero tutti modi di abusare di me, perché in quel momento pensavo a come si sentisse lui. Non potevo capire che fossero campanelli d’allarme prima di sfociare nella violenza. Perché la violenza è molto spesso preceduta da abuso mentale, emotivo, verbale e psicologico. Dopo cinque mesi di frequentazione mi lanciò un frappé in faccia, mi colpì sulla guancia ed esplose sul pavimento e sul divano.”
Melissa ammette di trovarsi in difficoltà nel raccontare i dettagli, soprattutto perchè i ricordi fanno uscire fuori rabbia e vergogna.
“La cruda realtà è che ho imparato cosa vuol dire essere immobilizzata e schiaffeggiata più volte, presa a pugni così forte da non respirare, essere trascinata a terra per i capelli, colpita a testate, pizzicata così forte da rompere la pelle. Essere spinta così forte al muro da rompere il cartongesso.. strangolata. Ho imparato a chiudermi nelle stanze a chiave, ma ho smesso velocemente perché lui la sfondava ogni volta. La cosa che ricordo più vividamente è il modo in cui finivano le discussioni.. Mi prendeva in braccio e mi metteva in una vasca vuota. Apriva il rubinetto e mi lasciava lì, mentre lui andava a riprendersi.
Si inginocchiava vicino alla vasca disperandosi e odiando se stesso. Le sue scuse sembravano sentite e vere, ci riportavano a quello che sembrava un rapporto sano. Ma nel profondo non ho mai creduto che potesse cambiare, mi illudevo pensando di poterlo aiutare, credevo di poterlo amare abbastanza per fargli capire che la violenza non era il modo giusto per gestire le emozioni. Mi illudevo pensando che il perdono potesse aiutarlo abbastanza da farlo smettere.
Così lasciava scorrere l’acqua nella vasca da bagno e mentre queste scivolavano nelle tubature anche le nostre discussioni scivolavano via. Insieme all’indecenza, all’umiliazione, al dolore, alla rabbia e a me stessa. Così come il sangue e le innumerevoli lacrime. Una volta scherzando disse a mia madre “piange talmente tanto che potrebbe dissetare l’Africa”.
Sono diventata una persona che si nascondeva dietro di me e che non avrei immaginato perché ero furiosa per ciò che stava accadendo e per il fatto che permettevo che accadesse per paura di fallire. Ho capito in prima persona che la violenza ne produce altra. Ho iniziato a reagire perché la rabbia è contagiosa. Sono diventata inaffidabile, poco professionale e a volte irraggiungibile.”
L’attrice americana continua con commozione la storia, ammettendo di aver mentito per proteggere lei, ma anche lui.
“Sapevo che mi stava trattando male, ma mi preoccupavo del fatto che le conseguenze che avrebbe subito lui se avessi raccontato tutto, sarebbero potute essere peggiori che continuare a soffrire e poi mi ha tirato ancora qualcosa in faccia. Ma stavolta era decisamente peggio. Mi ha lanciato contro il suo iPhone. l’impatto mi ha lacerato l’iride, mi ha quasi rotto il bulbo oculare, mi ha lacerato la pelle e rotto il naso. Il mio occhio sinistro e il labbro si gonfiarono. Sentivo il sangue sul mio viso e ricordo di aver urlato a squarciagola. Il mattino seguente dovevo andare a lavoro a rigirare alcune scene di un film.
Mi ha messa di nuovo nella vasca, ma stavolta non sarebbe bastato, non sarebbe stato facile da nascondere o addirittura guarire e qualcosa dentro di me si spezzò.
Ci siamo inventati una storia insieme: ero inciampata e caduta dalle scale a casa nostra e ho sbattuto la testa contro un vaso. Abbiamo chiamato le nostre madri, i nostri rappresentanti, tutti i miei rappresentati così che chiamassero i produttori, i registi con cui lavoravo. Mi portò in ospedale. Quando i dottori del pronto soccorso lo fecero uscire e la polizia entrò per farmi delle domande, raccontai tutta la storia inventata. Questa è una verità che non guarirà mai completamente, la mia vista non sarà mai più la stessa ed emotivamente ero distrutta, mi dicevo che qualunque fosse la mia idea d’amore di sicuro non era ciò che stavo vivendo io. Ero così stanca di vivere in quel modo, ma sembrava troppo tardi per uscirmene.”
Mentre la Benoist viveva situazioni del genere, c’era chi tra i suoi cari aveva intuito che nascondeva qualcosa.
“Un’amica venne a trovarmi a lavoro, lui non c’era. Aveva la rara possibilità di parlarmi senza la sua presenza e con coraggio mi chiese se fossi vittima di violenza domestica. Quella fu la prima volta in cui parlai dell’abuso e non posso descrivere quanto sollievo e conforto provai. Mi abbracciò e mi disse: sai cosa devi fare adesso vero?
Pronunciare quelle parole che ho tenuto per me per tanto tempo mi diede forza. Dovevo uscirne e mi mossi con cautela e con la stessa velocità con la quale lui era entrato nella mia vita. Lasciarlo non fu una passeggiata. Mi sentì in colpa per essermene andata, per aver ferito qualcuno che avevo protetto tanto a lungo, per fortuna più lo dicevo a qualcuno e più venivo supportata. E non ho mai perso quel senso di chiarezza che mi ripeteva: non te lo meriti.
Provo una forza e un senso di sicurezza che ormai fanno parte di me, guariró per il resto della mia vita. E va bene così. E ho scoperto che la guarigione è un continuo navigare tra ciò che funziona e ciò che mi riporta a quel periodo. Ma si può guarire.
“Spero che raccontare la mia storia possa impedire che altre persone la vivano..”
Supergirl con le sue parole cerca anche di incoraggiare le donne che vivono una situazione simile.
“Scelgo di amare. Scelgo di impedire alla paura di non farmi vivere a pieno la vita. Scelgo di amare me stessa sapendo che l’amore non include la violenza. E di far sapere alle vittime che si può uscirne e che verrete protetti. Se stai affrontando ciò che ho affrontato io e vedi questo video forse sarà la goccia che farà traboccare il vaso. O almeno potrai iniziare a pensare alla tua libertà, in quel caso, sono qui. Sono con te, puoi e meriti di vivere una vita priva di violenza.”
La storia che ha raccontato Melissa Benoist ha scioccato i fan di Supergirl.
Ha commosso il mondo intero, molto probabilmente e purtroppo, molte donne si sono riconosciute in lei. Altre, proprio come si augura la Benoist, troveranno nelle sue parole conforto, coraggio e forza per poter parlare.
C’è anche chi ha cominciato a cercare un capro espiatorio su cui puntare il dito o su cui riversare altrettanta violenza. Non abbiamo bisogno di questo, dare un nome in pasto ai giornali e alla gente comune non farà tornare indietro il tempo, non toglierà quei lividi che Melissa porta dentro di sè. La cosa importante è che lei abbia avuto il coraggio di allontanare questa persona e che abbia avuto la forza per riprendere in mano la sua vita.
Noi fan non possiamo fare altro che sostenerla e sperare che Chris Wood, suo marito da soli pochi mesi, possa aiutare a farla dimenticare del tutto un incubo vissuto ad occhi aperti.
Adesso sì che avremmo voluto una supergirl reale.
Annapaola Brizzi