I giochi da tavolo sono un strumento potente e divertente per aiutare bambini, ragazzi e adulti sotto vari punti di vista. Da questa nozione è partito un progetto in provincia di Treviso, nel Centro Studi Età Evolutiva della Dottoressa Doriana Binotto, a realizzarlo tre psicologhe e un ludotecario esperto di giochi da tavolo moderni.
Il percorso prevede di dare un’alternativa alla dipendenza da tecnologia e sviluppare le abilità sociali e cognitive in particolare nei ragazzi.
Abbiamo intervistato gli esperti per capire meglio di cosa si tratta, ma prima li presentiamo uno a uno:
Massimiliano Dartora
Ludotecario esperto di giochi da tavolo moderni, fondatore dell’associazione ludica CarriDisarmati di Montebelluna (TV) e dell’associazione di promozione sociale Sementi Ludiche, ha partecipato ai corsi di formazione di ludobus e ludoteca di Ali per Giocare.
Dott.ssa Doriana Binotto
Psicologa, si occupa da molti anni di disturbi dell’apprendimento e di formazione di genitori e insegnanti, è trainer specializzato delle funzioni esecutive cioè memoria e attenzione.
Dott.ssa Mara Marsura
È una psicologa che si è formata in Psicologia Cognitiva Applicata specializzandosi in Psicopatologia dell’Apprendimento. Svolge valutazioni e potenziamenti degli apprendimenti per bambini e ragazzi con difficoltà e disturbo dell’apprendimento.
Dott.ssa Elena Vettoretto
È una psicologa dello Sviluppo e dell’Educazione con un Master di II livello in Modelli e Metodologie di intervento per Bes, Dsa e Gifted children. Svolge valutazioni e potenziamenti degli apprendimenti per bambini e ragazzi con difficoltà e disturbi dell’apprendimento.
In cosa consiste il vostro progetto?
Il nostro progetto organizza attività in piccoli gruppi in cui vengono proposti dei giochi da tavolo, adeguatamente selezionati in base all’età e agli obiettivi prefissati. Si dedicano dei momenti alla riflessione di gruppo, in cui i bambini o i ragazzi individuano nel gioco da tavolo le differenze rispetto al gioco tecnologico e le abilità cognitive e sociali che emergono.
Come è nato il vostro progetto?
L’idea del progetto è nata anni fa da una personale passione della Dott.ssa Binotto per i giochi da tavolo e una riflessione sulle componenti cognitive utilizzate durante il loro utilizzo. Nel tempo, è stata contattata da molte scuole e associazioni di genitori per sensibilizzare il territorio sui rischi dovuti all’abuso da tecnologia chiedendo proprio delle alternative. Da qui l’incontro con Massimiliano, grande conoscitore di giochi con una spiccata capacità di presentazione rapida delle regole anche ai più piccoli, che ha permesso di concretizzare l’idea in un vero e proprio progetto. In tale progetto il ruolo dello psicologo è fondamentale.
Quale è il ruolo delle psicologhe durante il gioco?
Mara ed Elena sono sia osservatrici delle strategie messe in atto dai partecipanti, sia guide verso l’identificazione delle stesse. Inoltre lavorano sul rendere i partecipanti consapevoli della differenza tra il gioco reale e quello virtuale attraverso un vero e proprio confronto guidato.
Scopo del progetto non è infatti solo “far giocare” i partecipanti o “far conoscere i giochi da tavolo” ma favorire il graduale allontanamento dalla tecnologia come prevenzione al suo abuso. Il gioco da tavolo, infatti, permette di mettere in campo abilità sociali come l’empatia e l’accettazione e la gestione del conflitto con l’altro durante una perdita, ma anche abilità strategiche, memoria, attenzione e pianificazione.
Quali sono gli aspetti positivi del gioco?
Attraverso il gioco i bambini e ragazzi hanno la possibilità di sviluppare importanti abilità a livello relazionale, cognitivo e motorio come quelle che abbiamo appena nominato. Possiamo aggiungere la collaborazione, il controllo dell’impulsività, l’accettazione dell’altro. Si sviluppano poi memorizzazione, attenzione, pianificazione, come già detto, coordinazione motoria, arientamento visuo – spaziale.
Sfidandosi, collaborando, guardandosi negli occhi in modo ingannevole o divertito, ragionando e memorizzando, i bambini e i ragazzi passano del tempo in modo sereno. Allo stesso tempo i partecipanti hanno l’opportunità di apprendere e sviluppare abilità sulle quali poi ci si riflette assieme.
Come sta andando?
Negli incontri con i bambini e ragazzi forniamo una valida alternativa all’utilizzo eccessivo e scorretto di dispositivi tecnologici, del gioco online e dei social network. Presentando diversi giochi da tavolo affinché ciascuno possa individuare la tipologia più adatta ai propri gusti. I partecipanti e le loro famiglie riferiscono di essere molto interessati alle nostre proposte e alla condivisione di momenti e spazi ricreativi stimolanti in cui possono confrontarsi realmente con gli altri e non solo virtualmente, come troppo spesso accade!
Quali sono i vostri progetti futuri?
Continueremo a portare avanti il progetto per diffondere l’utilità del gioco da tavolo come alternativa all’abuso degli strumenti tecnologici e come stimolazione di abilità sociali e cognitive in biblioteche, associazioni e scuole.
Nell’ultimo anno, nel nostro territorio, sono nate molte realtà che hanno preso spunto dal nostro progetto e che propongono percorsi simili. Ci auguriamo che questo interessamento conduca ad una maggiore possibilità di sensibilizzazione dei genitori sui rischi dell’abuso della tecnologia e ci sia un ritorno al gioco da tavolo “moderno”.
Articolo di Erika Franceschini