La scorsa notte ci sono stati i Golden Globe, uno dei premi più importanti per il cinema e le serie tv. Vediamo insieme chi ha trionfato.
Si dice che i Golden Globe siano solo la versione “cheap” degli Oscar, altri dicono che i Golden Globe anticipino sempre gli Oscar.
In qualunque modo li consideriate, i Golden Globe sono uno dei premi più importanti per il cinema e il più importante per i programmi televisivi.
Quest’anno a condurre è tornato, per la quinta volta, l’attore e comico Ricky Gervais, che ci ha regalato una conduzione politicamente scorretta, che ha messo pepe alla cerimonia.
Possiamo essere tutti d’accordo nel dire che il 2019 è stato un anno veramente ricchissimo di pellicole di qualità, dirette da grandi registe.
Non sono da meno le serie tv, che ci hanno regalato delle piccole perle rare.
Ma vediamo chi ha trionfato in quest’edizione e partiamo dai premi per il cinema.
La Miglior sceneggiatura va, quasi in maniera scontata, a Quentin Tarantino per il suo C’era una volta ad Hollywood, il film riesce a battere pellicole altrettanto belle, come Parasite o The Irishman.
Il premio per la Migliore colonna sonora va a Hildur Ingveldardóttir Guðnadóttir per Joker.
Mentre il premio per la Migliore canzone originale va sorprendentemente a (I’m Gonna) Love me Again, cantata da Elton John e Taron Egerton, per il film Rocketman, battendo la favorita Into the Unknow di Frozen.
Ma la Disney rimane a bocca asciutta anche nella categoria di Miglior film di animazione: infatti, nonostante le tre nomination per Toy Story 4, Frozen 2 ed Il re leone, a trionfare è Missing Link, film in animazione stop-motion.
Senza sorprese la vittoria nella categoria di Miglior film straniero, che premia il coreano Parasite di Bong Joon-ho, definito da molti il film dell’anno.
Passiamo agli attori e come sappiamo i Golden Globe suddividono le pellicole in film drammatici e film commedia o musicali.
Come Miglior attore non protagonista è stato scelto Brad Pitt: un premio assolutamente meritato per C’era una volta ad Hollywood. Pitt è riuscito a battere avversari del calibro di Tom Hanks, Al Pacino, Joe Pesci ed Anthony Hopkins.
Per quanto riguarda la Miglior attrice non protagonista, il Golden Globe è andato a Laura Dern, per il suo ruolo di avvocato divorzista in Storia di un matrimonio.
Per quanto riguarda i film commedia o musicali, il premio per Miglior attrice protagonista è andato a Awkwafina per The Farewell – Una bugia buona, diventando la prima donna asiatica a vincere in questa categoria.
Una delle più grandi sorprese della serata è sicuramente nella categoria di Miglior attore protagonista in un film commedia o musicale: la critica dava per vincitore Leonardo DiCaprio per il film di Tarantino, invece a trionfare è stato il giovane Taron Egerton, per la sua performance in Rocketman, il biopic su Elton John.
Nella sezione dei film drammatici, il premio come Miglior attrice è andato a Renée Zellweger per la sua performance in Judy, biopic su Judy Garland, battendo Charlize Theron e Scarlett Johansson.
La categoria di Miglior attore era affollatissima di artisti di talento: Joaquin Phoenix, Adam Driver, Christian Bale, Antonio Banderas e Jonathan Pryce, ma a spuntarla è stato proprio Phoenix, con una performance impeccabile in Joker.
La migliore regia va a Sam Mendes per 1917, in una categoria veramente agguerrita, condivisa con Bong Joon-ho, Todd Phillips, Martin Scorsese e Quentin Tarantino.
A vincere nella categoria di Miglior film commedia o musicale è C’era una volta ad Hollywood di Quentin Tarantino, una vittoria assolutamente meritatissima per il regista pulp.
Nella categoria di Miglior film drammatico, a vincere è 1917 di Sam Mendes, un film che arriverà in Italia a fine gennaio, ma che promette tanta qualità. Il film ha battuto I due papi, The Irishman, Joker e Storia di un matrimonio.
Per quanto riguarda i premi per il cinema, possiamo dire che c’è stata abbastanza soddisfazione per chi ha vinto. Il 2019 è stato un anno veramente ricco di pellicole di qualità e il livello era molto alto.
A sorprendere è stato solamente The Irishman, rimasto a bocca asciutta e alcune nomination mancate, una fra tutte quella di Greta Gerwig per Piccole Donne, film che arriverà il 9 gennaio nelle sale italiane e che ha riscosso un grande successo negli Stati Uniti.
Ma passiamo ai premi per i programmi televisivi.
Per le miniserie, i premi sono stati i seguenti:
-Miglior attrice non protagonista: Patricia Arquette, per la sua grande performance in The Act (battendo anche Meryl Streep per Big Little Lies).
-Miglior attore non protagonista: Stellan Skarsgard per Chernobyl, la miniserie dell’anno.
-Miglior attrice protagonista: Michelle Williams per Fosse/ Verdon
-Miglior attore protagonista: Russell Crowe per The Loudest Voice
-Il premio per Miglior miniserie va a Chernobyl, vittoria meritatissima per la miniserie evento dell’anno.
Il premio per Miglior attore in una serie commedia o musicale va a Ramy Youssef per la serie Ramy, semisconosciuta in Italia, ma di grande valore (lo stesso attore ha scherzato sulla poca notorietà della serie al momento del ritiro del premio).
Il premio per Migliore attrice in una serie commedia o musicale va a Phoebe Waller-Bridge per Fleabag, (che ha anche ringraziato l’ex presidente Obama, per aver inserito la serie nelle sue preferite dell’anno).
La migliore serie commedia è Fleabag, che riesce a battere Barry, La fantastica signora Maisel, Il metodo Kominsky e The Politician.
Per quanto riguarda le serie drammatiche, il premio per Miglior attore va a Brian Cox per Succession; il premio per Miglior attrice va alla nostra regina Olivia Colman, per The Crown.
La migliore serie drammatica è Succession, che riesce a battere Big Little Lies, The Crown, Killin Eve e The Morning Show.
Diciamo che il panorama delle serie tv è risultato meno interessante rispetto a quello del cinema, anche per le mancate nomination di alcune serie simbolo di quest’annata, come The Handmaid’s Tale, The Man in the High Castle, Peaky Blinders e When they see us.
È stata una bella edizione dei Golden Globe: ci sono state tante vittorie meritate, tanti film di qualità in gioco e anche alcune gradite sorprese.
Tarantino è forte delle sue tre vittorie, anche se è insidiato da 1917, che vince due premi importanti. Rimangono indietro Storia di un matrimonio (solo un premio) e The Irishman, che rimane a bocca asciutta.
Ma soprattutto c’è una grande delusione per Netflix, che sembrava il superfavorito alla vigilia di questi Golden Globe.
Come sempre, i giudizi della critica sono assolutamente non condivisibili. L’unico film discreto è 1917. Tutti gli altri e ancora di più le serie tv citate sono invedibili: pesanti, noiose, troppo moraleggianti. Quando la critica terrà in giusto conto i desideri del pubblico? Purtroppo MAI.