“Il femminismo è stato il primo momento politico di critica storica alla famiglia e alla società.” È l’inizio del Manifesto di “Rivolta femminile” del 1970. Si tratta di una delle definizioni datesi a un fenomeno eterogeneo e complesso, un fenomeno molto presente nello scenario sociale, politico e mediale contemporaneo.
Si discute tanto al riguardo. Su ciò che il femminismo è o non è. Se il movimento della quarta ondata è veramente utile alle donne o mira solo alla polarizzazione dei rapporti uomo-donna. Se dà o non dà benefici alla società. Noi di The Web Coffee abbiamo pensato di stilare una raccolta di 5 libri fondamentali per conoscere il femminismo, 5 pilastri che hanno mosso la coscienza femminile.
1. Mary Wollstonecraft – Rivendicazione dei diritti della donna
Scritto nel 1792 dalla famosa scrittrice e madre di Mary Shelley, questa è fra le prime opere di filosofia femminista. Mary Wollstonecraft mette al centro del suo Manifesto la necessità di educare le donne. Le donne non devono essere delle casalinghe carine, teneri e ai margini, ma donne istruite e in grado di portare benefici con il loro intelletto al miglioramento della società. Non molto scontato considerando che ancora oggi ci sono donne che mettono come priorità l’ avere una relazione, piuttosto che l’ affermazione professionale.
2. Virginia Woolf – Una stanza tutta per sé
Ne avevo già parlato in questo articolo. La Woolf ripercorre la storia letteraria della donna, con un intento molto interessanre. Secoli di letteratura prodotta dagli uomini hanno creato un linguaggio maschile. Il linguaggio maschile va individuato e decostruito, cosicché una donna possa avere un suo linguaggio, prettamente femminile. Ah, e se una donna vuole scrivere, deve avere soldi e una stanza tutta per sé.
3. Simone de Beauvoir – Il secondo sesso
La filosofa esistenzialista indaga in questo voluminoso saggio il perché della condizione di inferiorità della donna e le possibilità di uscita da questa condizione. Simone de Beauvoir parte da un analisi dei ruoli attribuitesi alle donne (madre, moglie, prostituta) e, infine, giunge alla donna indipendente. Indipendente economicamente, autorealizzata, forte del suo genio artistico, superando così il senso di inferiorità nei confronti del sesso maschile.
4. Clarissa Pinkola Estés – Donne che corrono coi lupi
Il libro della psicanalista junghiana, diventato ormai un bestseller, è un interessante saggio di auto-analisi. La donna, nonostante le costrizioni culturali, custodisce in se stessa una forza primordiale, istintiva e selvaggia che le può permettere di raggiungere un alto livello di conoscenza e creatività. La scrittrice ha riscoperto durante la sua esperienza ventennale come psicanalista, tradizioni, fiabe e miti che gettano luce sull’ autentico “Sé”, un Sé liberato dalle conformità sociali che abbraccia la sua natura pura e selvaggia.
5. Erica Jong – Paura di volare
Il più celebre romanzo della femminista di seconda ondata, nonché un romanzo che suscitò scalpore per la franchezza con cui la Jong scrive di sessualità femminile. Il romanzo parla di una scrittrice trentenne, infelicemente sposata a un psicanalista. Entrambi partono dagli USA per Vienna, dove la protagonista, Isadora Wing, incontra il libertino Adrian. Inutile dirvi che Isadora lascerà il marito per andare in giro per l’ Europa con Adrian, alla scoperta di se stessa e delle sue paure.
Ilda Nikolli