Concordiamo tutti sul fatto che nessuno sceglie la famiglia in cui nascere (come Liliana Segre non ha scelto di finire un un campo di concentramento) e che portare il cognome Mussolini non sia una passeggiata.
Però a stare zitti si dovrebbe inparare, soprattutto in età adulta e su temi oggettivamente e storicamente seri.
In un Paese in cui tutto è stato ribaltato in maniera quasi grottesca, accade che Alessandra Mussolini si scagli contro Liliana Segre perché quest’ultima fomenterebbe pregiudizi sul fascismo.
Ora analizziamo un secondo i fatti: Liliana Segre è una 90enne che ha subito sulla sua pelle di bambina, l’orrore più grande di cui si sia macchiata l’umanità: l’olocausto. Ha visto cose orribili, e ne ha subite altrettante. Non le ha sentite dire, le ha vissute in prima persona. Ha un numero tatuato su un braccio, non per moda ma perché quello era il suo nome nel campo in cui fu deportata. Ad imperitura memoria.
Dall’altra parte Alessandra Mussolini, nipote del Duce che a suo tempo permise l’introduzione delle leggi razziali, donna politica che ha fatto dell’urlo il suo marchio distintivo, moglie di un uomo che pagava minorenni per avere rapporti sessuali. Uomo che è stati perdonato perché la famiglia è sacra, e tutti possono sbagliare. Vallo a dire alle ragazzine con cui il marito si intratteneva.
Alessandra Mussolini, figlia di Maria Scicolone (sorella della ben più nota Sofia Loren) che ha sposato Romano Mussolini (ultimogenito legittimo del Duce) da cui si è separata di fatto ma mai legalmente. La signora Scicolone sta da 30 anni e più con un altro uomo, ma in quanto signora Mussolini ha ereditato il patrimonio del marito quando Romano è passato a miglior vita. Perché la famiglia è sacra, si sa.
Per cui oggi ci troviamo di fronte ad una donna che ha fatto dell’essere volgare e urlatirce uno stile di vita, che attacca una sopravvissuta dell’olocausto per fomentare pregiudizi sul fascismo.
Ora ci dispiace disilludere la signora Mussolini, ma chiunque sia sano di mente e abbia un granello di sale in zucca, ha pregiudizi sul fascismo. Perché capiamo che a lei raccontino storie familiari, di un uomo magari buono in famiglia, amorevole, a parte quando metteva le corna alla moglie ma abbiamo appurato che la famiglia è sacra, ma la nostra immagine del Duce è un tantino diversa.
Quello che la storia ci ha consgenato è un uomo avido di potere, che ha esiliato e fatto morire centinaia di persone, che ha introdotto le leggi razziali in Italia, che aveva intere squadre pronte a picchiare gli oppositori politici, che ha calpestato la allora vigente costituzione con il bene placido dei reali (che quando la situazione si è fatta incandescente hanno visto bene di lasciare tutto e rifugiarsi al sud dove già erano arrivati gli americani), che ha negato i diritti fondamentali delle persone e trascinato l’Italia in guerra per perdere miseramente sotto tutti i fronti.
E a nulla vale che i treni arrivassero puntuali, che abbia bonificato qualche terreno, o fatto qualcosa di decente, perché le milioni di vite che ha spezzato non si compensano con niente.
Per cui signora Mussolini, abbia almeno la decenza di stare zitta, che non è colpa sua se è nata in questa famiglia, questo è un dato di fatto, ma perseverare nel difendere il fascismo è una bassezza unica. Tipica del cognome che porta.