Ultimamente uno delle serie TV più viste è certamente l’opera di Sorrentino “The New Pope “con i due attori Malkovich e Jude Law impegnati in una fittizia lotta tra due papi impossibili e soprattutto immaginari.
Una serie incentrata su uno solo degli aspetti del pontificato, il potere.
Giovanni Paolo III e Pio XIII: due nomi che rimandano al passato, a due grandi del novecento Karol Wojtyla (1920-2005) ed Eugenio Pacelli (1876-1958) rispettivamente Giovanni Paolo II e Pio XII.
Una serie di scene, quelle della serie tv, poco rispettose forse della figura del Capo della Chiesa Cattolica e del peso che la carica impone.
Il papato non è solo la glorificazione come Belardo e Brannox vorrebbero far intendere: già nel Rinascimento, il papa era visto anche come baluardo della cultura, dell’arte.
E’ il custode delle bellezze della Città Eterna espresse nelle chiese e nello stesso Vaticano, un ruolo forse non reso nelle pellicole televisive.
Il 2020 non è solo l’anno del successo, vero o presunto, di Sorrentino.
E’ l’anno che ricorda un vero genio italiano vissuto tra il 1483 ed il 1520 e che operò nel piccolo stato. Raffaello Sanzio: a lui si attribuiscono una delle opere forse più rappresentative della Collezione Vaticana.
Gli arazzi voluti da papa Leone X per decorare la Cappella Sistina negli spazi sotto agli affreschi di altri grandi.
Cartoni originali furono acquistati nel 1623 del futuro Carlo I d’Inghilterra ed oggi esposti al Victoria and Albert Museum di Londra come parte della Collezione Reale.
La direzione dei Musei Vaticani, per omaggiare l’artista urbinate ha programmato la disposizione degli arazzi nel luogo per cui furono commissionati .
Dal 17 al 23 febbraio si potranno ammirare nella Cappella Sistina regalando una forte emozione che nessun film è in grado di offrire.
L’ultimo giorno coincide inoltre con la domenica d’ingresso gratuito ai Musei Vaticani.
Un operazione resa possibile grazie all’aiuto dei Patrons of the Arts at Vatican Museums e ai suoi donatori.
The New Pope se vuole davvero essere intrattenimento dovrebbe soffermarsi anche su questo ambito tra arte e fede, magari essere esso stesso utile alla salvaguardia di questo patrimonio artistico.
Altrimenti di nuovo c’è solo la solita parafrasi inutile del potere visto solo fine a se stesso e non come servizio agli altri nel solco della storia.