La 92esima edizione degli Oscar si è conclusa qualche settimana fa. Il premio per il miglior film è andato a Parasite, film sudcoreano di Bong Joon-ho, che ha vinto anche l’Oscar per la miglior regia e i premi per il miglior film internazionale e per la miglior sceneggiatura originale.
Con quattro premi totali è stato il film più premiato della cerimonia.
Sappiamo che Bong Joon-ho, è tra i maggiori autori del cinema sud-coreano postmoderno, ha costruito la sua filmografia attraverso la deformazione della realtà.
Il film si basa sulla brutale dissezione della realtà capitalista e del divario, esistente, tra classi sociali, in perfetto equilibrio tra commedia nera, dramma e thriller.
Lo stesso regista definisce la sua opera una commedia umana, intrisa di contemporaneità.
Parasite: trama e recensione
La storia rappresenta una possibile realtà nel mondo reale; due famiglie, una poverissima, che vi ve in un seminterrato piccolissimo nei bassifondi della città.
La famiglia Ki-taek ha alle spalle una lunga storia di fallimenti personali e professionali, ma nonostante questo riesco a condurre una vita normale senza scrupolo.
L’altra famiglia è quella dei Park, rappresenta il modello perfetto e ideale di una famiglia moderna super benestanti e belli.
Mai Park sono molto ingenui e i Ki-taek riescono, con l’astuzia, ad ingannarli e manipolarli al fine dii far assumere tutta la famiglia al loro servizio, fingendo di non conoscersi tra loro.
Il piano dei Ki-Taek sembra andar bene, ma i poveri hanno un odore che i ricchi imparano a riconoscere fin da piccoli.
In Parasite assume un ruolo, e simbolico, lo spazio; le due case dove le famiglie vivono.
La prima, un seminterrato piccolo e squallido, tra quelle mura i Ki-taek sono alla continua ricerca di una postazione wi-fi ad accesso libero, e una minuscola finestra che dà su un vicolo usato dagli ubriachi per urinare.
La seconda, è una lussuosa villa progettata da un famoso architetto, con un enorme vetrata su un giardino con vasto verde. In quel giardino si consumerà un episodio macabro.
Parasite: la lotta di classe
Il film mette in evidenzia i contrasti tra la lotta di classe, riproposta in un contesto domestico.
Bong Joon-ho riesce a combinare un pizzico di satirico tra la commedia e il dramma sociale, fino al thriller dalle tinte scure.
Un film ben riuscito e al di fuori dai canoni classici.