Nei giorni scorsi il Liceo Laura Bassi di Bologna è stato coinvolto in una spiacevole vicenda mediatica. Gli studenti sono stati bersaglio di critiche e polemiche per aver scelto di parlare di sesso e amore a scuola. I ragazzi non ci stanno e rispondono alle critiche con un proposta!
I fatti
Il 14 febbraio si è svolta al Liceo Linguistico Laura Bassi di Bologna un’assemblea d’istituto molto speciale. Si è parlato di contraccezione, sesso sicuro, comunità LGBTQI e sentimenti. Un evento ricco di attività per formare, informare e riflettere. Lo scopo era chiaro: approfittare di San Valentino per parlare di amore in tutte le sue forme e i suoi colori. A tal fine sono intervenuti come relatori esperti dell ASL e della Croce Rossa. Trattandosi di orario scolastico, la partecipazione ad almeno una delle attività era obbligatoria.
Le accuse
L’iniziativa non è piaciuta a tutti e, già dal giorno successivo, è stata oggetto di pesanti critiche da alcuni esponenti politici di Destra. Da Fratelli d’Italia arriva l’accusa di “dittatura gender” e “propaganda ideologica” (la libertà di pensiero ha un limite?)
Il senatore Carlo Giovanardi inserisce la vicenda in uno spaccato un po’ più ampio ” teso a evidenziare il bello dell’amore usa e getta in qualsiasi combinazione”, in cui San Valentino si celebra con ” con seminari obbligatori gestiti dal mondo LGBT e Pride ed esponenti Pd”. Conclude: “La risposta del centrodestra, quando avevo la delega nel governo Berlusconi, è stata varare un Piano nazionale della famiglia composta da un uomo e da una donna. Davanti a questa deriva antropologica, c’è da domandarsi perché non si levi una voce dalle Gerarchie cattoliche”.
Altre critiche vengono da Giorgia Meloni, da Umberto la Morgia e da Pro Vita e Famiglia.
Il Liceo Laura Bassi risponde
Alle accuse risponde la dirigente scolastica del Liceo Laura Bassi, Maria Grazia Cortesi:
“Il diritto degli studenti di riunirsi in assemblea è previsto dalla Legge, e le assemblee studentesche sono occasione di partecipazione democratica per approfondire problemi su scuola e società. Ero al corrente del programma, con la presenza anche di esperti. L’intento era accogliere e comprendere le diverse visioni del tema. E la presenza degli alunni era richiesta perché i giorni d’assemblea rientrano in quelli di lezione”.
La proposta degli studenti del Liceo Laura Bassi
I rappresentanti d’Istituto non mollano e dichiarano apertamente la volontà di portare nelle altre scuole il loro progetto di “educazione sentimentale“. Lo fanno su instagram, sul profilo @lelaurabassi e con il supporto dell’ avv. Cathy la Torre, attivista per i diritti civili, co-fondatrice della campagna “Odiare ti costa” e vincitrice dei “The Good Lobby Awards 2019” nella categoria “Professionisti pro -bono”. n
“Vogliamo mobilitare gli studenti di tutte le scuole italiane per rendere obbligatorie le ore di educazione sessuale e soprattutto educazione sentimentale“, queste le dichiarazioni dei ragazzi ieri sera in diretta su Radio Capital. “Il sesso è diventato un tabù nella società di oggi, nessuno ne parla e il rischio è quello di cadere in femminicidi e discriminazioni assolutamente pesanti”. Nella stessa intervista rispondono alle accuse di “dittatura gender” così : “noi abbiamo dato voce a tutti gli orientamenti sessuali e a tutte le identità di genere. Anzi, scusate, a tutte le persone.”