I Pinguini Tattici Nucleari si presentano a Sanremo con un brano carico di adrenalina e significato, due delle caratteristiche che da sempre li contraddistinguono.
La loro band, con anni di gavetta alle spalle, si fa spazio sul palco aristocratico di Sanremo a colpi di batteria, salti e sorrisi.
Essere un Ringo Starr significa essere “una stella minore accanto a stelle più luminose”
sostiene il cantante Riccardo Zanotti, ma il concetto principale è che queste stelle esistono, brillano comunque di luce propria anche se sono meno in vista e, in effetti, questi sono stati loro. Arrivano a Sanremo con la premessa che anche un quindicesimo posto sarebbe stato una vittoria (intervista in Sala Stampa a Sanremo), salgono sul palco mentre più della metà del pubblico probabilmente ancora stava ridendo per il nome e già dopo il primo minuto di performance ammaliano tutti diventando la novità del Festival, quella ventata d’aria fresca che durante l’ultima serata fa alzare tutto l’Ariston.
Se Ringo Starr li fa conoscere ad un pubblico più ampio, bisogna ricordare che loro di album ne hanno già quattro alle spalle:
2014- Il re è nudo
2015- Diamo un calcio all’aldilà
2017- Gioventù brucata
2019- Fuori dall’Hype (pubblicato con Sony Music)
Quindi, chi sono i Pinguini Tattici Nucleari?
Il front man del gruppo, Riccardo Zanotti, alla fine del Festival ha definito il suo gruppo i “terzi incomodi”,.
Una band bergamasca che dal garage di casa, all’Edoné (un bar di Bergamo) è arrivata al tour nei vari palazzetti e all’Ariston senza perdere quel tocco di genialità in testi apparentemente leggeri, pieni di citazioni nerd nei quali, però, ragazzi e adulti si riconoscono.
Perché ascoltarli?
Perché con humor, allegria e passione nelle loro canzoni si percepisce sempre una leggera morale che ti fa dire “ops” e poi cantarle a squarciagola in macchina con gli amici sognando di vedere Elio nudo ai concerti!
Anche se adesso vengono considerati main stream non sono cambiati molto, più cresciuti in realtà. Se “Cancelleria”, nel 2014, viene registrata a caso, oggi la ripropongono con più attenzione nei dettagli.
Se in “Ninna nanna per genitori disattenti” ‘la fi*a è come la moka se la usi spesso non devi lavarla’, in “Bergamo” diventa ‘bella come casa mia’
Nessuna delle nuove canzoni snatura quelle vecchie, mantengono sempre quel sound ricercato e quei testi sfacciati e romantici pieni di sottili riferimenti da scoprire, perché bisogna riconoscere che non si sono annullati, anzi…
continuano ancora ad interagire con i fans, sono rimasti quei ragazzi di provincia che salgono sui palchi per divertirsi, che cantano dell’amore in ogni sua forma e di un’attualità particolare che ai ragazzi sta stretta.
Ecco la loro scalata al successo. Piano piano, immaginando a 17 anni, davanti al nome divertente di una birra, di far rifugiare la gente nelle loro “scatole” quando fuori piove.