Scrubs è sicuramente una delle serie comedy più amate dai fan, soprattutto per essere stata capace di mescolare risate e tante lacrime. Per il Vintage Friday, vediamo quali sono stati i momenti più tristi di Scrubs.
Scrubs è intoccabile, è praticamente la Bibbia. Potreste chiedere a chiunque, ma non troverete nessuno a cui non sia piaciuta la serie.
Forse è perché è capace di essere leggera, ma anche estremamente realistica e cruda, forse è perché ci è molto facile rispecchiarci nei personaggi della serie o forse è perché ci siamo ritrovati troppo spesso in JD (o meglio “la testa di JD e il cuore di Kelso”, come ci dicono i Pinguini Tattici Nucleari).
La serie è andata in onda dal 2001 al 2010 ed è stata capace di farci ridere fino alle lacrime grazie alla precisa caratterizzazione di ogni personaggio (e li amiamo veramente tutti, anche Jordan).
Ma ci sono stati anche dei momenti strappalacrime, dei momenti che ci hanno ricordato che Scrubs è comunque una serie medical e le tragedie, in ospedale, sono all’ordine del giorno.
E sono questi momenti tristi a rendere Scrubs una serie realistica e forse un passo in avanti rispetto alle altre comedy.
Vediamo allora quali sono i momenti più tristi di Scrubs.
(Attenzione: presenza di tantissimi spoiler)
La morte del padre di JD
JD è un tipo simpatico, sempre con la testa fra le nuvole e si fa in quattro per i suoi amici, ma con la famiglia non ha sempre un comportamento corretto.
Lo abbiamo visto per come tratta il fratello, quando lo reputa un fallito in varie occasioni e lo abbiamo visto con suo padre, quando lo considera nient’altro che una seccatura.
Nella quarta stagione, nell’episodio La mia torta, muore il padre di JD. Il protagonista cerca di non pensarci e continua a lavorare imperterrito in quella che è una reazione personale al lutto.
Tutti gli altri personaggi si stringono intorno a lui: i suoi amici più cari, il dottor Cox che prende tutti i suoi pazienti per farlo riposare e anche il temibile inserviente, il quale decide di non tormentare JD, almeno per una volta, per rispetto del suo lutto.
Quando anche il tuo grande nemico ha compassione di te, non puoi che provare dolore per una perdita così grande.
La depressione post partum di Carla
Scrubs è una serie che ci mostra anche l’andamento delle relazioni, ad iniziare da quella tra Turk e Carla che, nonostante vari imprevisti, è l’emblema del vero amore.
I due, a partire dalla quarta stagione, cercano di avere un bambino, che finalmente arriva nella sesta stagione.
Dopo aver avuto il bambino, però, Carla cade in una terribile depressione post partum, un argomento quasi tabù nel mondo delle serie tv.
La situazione è piuttosto dolorosa per gli spettatori, oltre che inaspettata: Carla è sempre stata il personaggio forte e che non cade mai e vederla in questo stato, non può che farci spezzare il cuore.
Anche i duri hanno un cuore
Kelso è uno dei personaggi più amati e odiati al tempo stesso di Scrubs.
Nelle prime stagioni è il primario dell’ospedale Sacro Cuore e, in questo ruolo, vediamo spesso il suo essere spietato, la sua predilezione per i pazienti ricchi rispetto a quelli poveri.
Agli occhi degli spettatori, Kelso è il villain della storia, contro cui combatte prevalentemente il dottor Cox, il nostro eroe dal mantello scintillante.
Eppure Kelso nasconde un cuore d’oro: sono molte le scelte che deve prendere e lo fa dolorosamente, non facendo trasparire alcuna emozione.
Durante la quarta stagione viene mostrato come Kelso, all’uscita dall’ospedale, fischietti e sorrida, come se tutto gli scivolasse addosso.
Ma la realtà è un’altra e quando decide di inserire un paziente ricco nella sperimentazione, ai danni di un paziente più povero, per riaprire un reparto dell’ospedale altrimenti chiuso, vediamo il cuore di Kelso.
Il primario non fischietta e sorride più e noi prendiamo atto di come le decisioni più giuste, siano quelle più dolorose.
Notte bistecca
Diciamoci la verità: questa puntata era iniziata nel migliore dei modi, con la canzone di Turk e JD dedicata alla loro serata nella quale avrebbero mangiato una buonissima bistecca.
Solo che le cose non vanno sempre come speriamo.
Sappiamo che in Scrubs, una delle componenti principali sono le storie dei pazienti e qui ne abbiamo una veramente straziante.
Durante il turno notturno, i due ragazzi fanno la conoscenza di un paziente in punto di morte, che non ha nessuno con cui parlare prima di morire.
È proprio qui che l’umanità dei protagonisti viene fuori e i due si fermano a conversare col paziente, ricordando i momenti più belli della vita, cercando di scacciare il fantasma imminente della morte.
La morte di Laverne
Al Sacro Cuore la morte non arriva solamente per i pazienti, ma anche per il personale.
Laverne è un’infermiera fiera e anche un po’ prepotente che ci ha accompagnato fin dall’inizio della serie. Le sue battute ci hanno fatto sorridere ed è sempre stata una presenza costante nelle puntate di Scrubs.
L’evento si divide in due puntate: nella prima abbiamo uno scontro esistenziale tra Laverne e Cox sulla religione e sulla fede, ma poi l’infermiera ha un incidente ed entra in coma.
La situazione è drammatica, soprattutto perché non ci saremmo mai aspettati la morte di uno dei personaggi regular della serie.
A straziare i nostri cuori è soprattutto la reazione di Carla, che deve affrontare la perdita di una delle sue più care amiche.
Il mio pranzo
Basta il nome dell’episodio per farci capire di quale momento straziante stiamo parlando.
Siamo alla quinta stagione e Cox ha in cura tre pazienti che hanno bisogno di un trapianto. All’ospedale arriva Jill (paziente ricorrente nelle stagioni precedenti) che è compatibile con tutti tre.
Per non perdere tempo, Cox effettua subito tutti tre i trapianti e cerca di salvare i tre pazienti. Ma Jill non è morta per un suicidio, come si pensava inizialmente, ma di rabbia.
I tre pazienti muoiono uno dietro l’altro ed inizia il baratro di disperazione del dottor Cox, che si sente colpevole della morte dei tre pazienti.
Qui vediamo la nostra roccia crollare: Cox è sempre stato un sostegno, una roccia, un dottore infallibile, ma improvvisamente tutto cambia e Cox crolla, per un errore che è stato fatale.
“Dove crede che siamo?”
Scrubs ci ha insegnato fin dall’inizio che la lacrima è dietro l’angolo.
Ben è il fratello di Jordan, l’unico con cui il dottor Cox ha un bel rapporto.
Lo conosciamo fin dalla prima stagione e fin da subito scopriamo che l’uomo ha la leucemia.
Nella terza stagione Ben torna in ospedale per il compleanno del piccolo Jack, il figlio di Cox e Jordan. L’episodio sembra uno come tanti altri, ma improvvisamente cambia tutto.
Ci troviamo in quello che, secondo Cox, sarebbe stato il compleanno di Jack: iniziano le note di Winter di Joshua Radin e JD fa a Cox la fatidica domanda: “Dove crede che siamo?”. La realtà è che siamo al funerale di Ben.
Così cerchiamo di capire se ci è sfuggito qualcosa, se ci siamo distratti, ma in realtà la regia di questo episodio è semplicemente superba.
Quella che sembrava la morte di un semplice paziente, in realtà è la morte di Ben e quando continuiamo a vederlo interagire con Cox, è solo perché l’uomo non vuole crederci e continua con l’illusione che Ben sia ancora vivo.
Ci sono particolari che ce lo fanno capire: solo Cox interagisce con Ben e oltretutto quest’ultimo, dalla seconda metà dell’episodio, non porta con sé la sua immancabile macchinetta fotografica.
Un episodio che ci ha spezzato il cuore, una secchiata improvvisa di acqua ghiacciata che ci fatto fisicamente male.
Piccolo bonus: Il mio finale
Il finale di Scrubs è forse uno dei finali migliori di tutte le serie tv esistenti.
Nella scena finale le note di Book of Love accompagnano JD, il quale rincontra e riabbraccia tutte le persone che lo hanno accompagnato negli ultimi anni e, infine, il medico che tanto amiamo immagina il suo futuro, che noi speriamo tanto si avveri.