Il 2020 sarà un anno da ricordare, non solo per Parma ma anche per Betlemme che celebra in questi stessi mesi la cultura araba come capitale di questa realtà.
Due luoghi saranno quindi un ponte immaginario tra queste due località, italiana la prima palestinese la seconda: da una parte la Basilica di Santa Maria della Steccata, dall’altra la Basilica della Natività.
Elevata al rango di basilica minore da papa Benedetto XVI nel 2008, il santuario parmigiano fu edificato tra il 1521 ed il 1539 per venerare l’immagine della Madonna con Bambino presente su uno steccato presso l’antico oratorio presente in loco dal 1392.
La cupola che domina la pianta a croce greca fu realizzata da Antonio da Sangallo (1526-1527). Dal 1718 è sede dell’Ordine di San Giorgio le cui origini risalgono all’Imperatore Costantino e alla battaglia di Ponte Milvo, ancora attivo in campo sociale.
Benché la chiesa ospiti le tombe dei duchi Farnese e Borbone sistemate da Maria Luigia (1823), la fama del monumento è dovuta agli affreschi realizzati dal Parmigianino tra il 1531 ed il 1539 sull’arco trionfale nell’abside. Raffigurano le vergini Savie e le Vergini Stolte.
Su uno sfondo di quattordici lacunari e rosoni in rame dorato si trovano tre fanciulle a sinistra ed altre tre a destra dello spettatore: le prime reggono torce spente (stolte) le altre accese (sagge), le prime con uno sguardo sereno le altre più marcato.
I disegni preparatori si conservano a Windsor insieme ad altri grandi dell’arte rinascimentale Leonardo e Michelangelo, di proprietà della regina d’Inghilterra.
Betlemme è dominata dalla basilica della Natività, realizzata in origine da Costantino nel 330.
Successivamente modificato, l’impianto conserva preziosi mosaici al suo interno. Di epoca crociata, risalgono al XII secolo raffigurano scene della vita di Gesù ed una processione di angeli verso il luogo della Nascita.
Dall’altare, attraverso due rampe di scale si scende alle grotte dove nacque Gesù e dove vengono ricordati gli innocenti uccisi da Erode, come mostra la sua storia rispettata anche dall’Islam, la basilica palestinese è simbolo di una cultura in gradi di unire fedi differenti.