Domenica sarà 8 marzo, la festa delle donne. Per il Vintage Friday, ricordiamo insieme le migliori serie tv al femminile.
Si avvicina l’8 marzo, la festa delle donne e, anche se sono tanti gli eventi che sono stati annullati per l’emergenza virus, possiamo festeggiarlo ricordando le migliori serie tv al femminile.
Alcune serie tv sono intrise del cosiddetto “girl power”, che si manifesta nella forza e nella tenacia delle donne protagonista.
Vediamo insieme quali sono le migliori serie tv al femminile per questo 8 marzo.
Girls
Girls è stata una serie tv, prodotta dall’HBO, che è andata in onda dal 2012 al 2017. la serie è stata creata, interpretata e prodotta da Lena Dunham, attrice e regista americana, che si dichiara apertamente femminista.
La serie racconta le vicende di quattro amiche, appena trasferitasi a New York e che vogliono ricostruirsi una vita.
La serie è stata apprezzata molto dagli spettatori soprattutto per il suo umorismo schietto, quasi crudo, riuscendo a rappresentare, nel miglior modo possibile, le donne e le loro relazioni interpersonali. La Dunham ha deciso di portare sul piccolo schermo tutte le caratteristiche femminili, in modo realistico, sia i pregi che i difetti.
Nonostante la serie non abbia avuto successo in Italia, colpa anche di una cattiva distribuzione, è un ritratto dissacrante e realistico dell’essere donna oggi e senza edulcorazioni.
Streghe
Simbolo degli anni Novanta e Duemila e del girl power: Streghe è sicuramente una delle migliori serie tv al femminile di sempre, perfetta per l’8 marzo.
Le tre sorelle Phoebe, Paige e Prue (quest’ultima poi sostituita da Paige) sono streghe bianche e col “potere del Trio” combattono il male, impersonato dalla Sorgente.
Si tratta di una delle serie fantasy più popolari di sempre e ha un vinto un premio per essere la “serie più longeva con tutte protagoniste femminili”.
Oltre alla lotta tra il bene ed il male, nella serie vediamo le tre sorelle crescere, scontrarsi tra loro, superare le difficoltà come la perdita di un amore o la voglia di libertà.
Ci siamo impersonate e riviste in loro, abbiamo scelto la nostra sorella preferita e ci hanno accompagnato durante la nostra adolescenza.
Streghe è stata una serie capace di mescolare il fantasy alla vita di tre donne in procinto di crescere e diventare adulte.
Girlboss
Serie sicuramente più recente e forse meno conosciuta rispetto alle altre: Girlboss è una serie biografica di Netflix, basata sull’autobiografia omonima di Sophia Amoruso, imprenditrice di successo che ha creato Nasty Gal, impresa online multimilionaria. Dopo un’adolescenza non proprio facile, la Amoruso ha iniziato a vendere vestiti vintage e, in otto anni, ha messo in piedi un’impresa online di 100 milioni di dollari.
La serie ci racconta proprio questo viaggio della giovane imprenditrice: una ventenne scapestrata, in cui nessuno crede, che inizia a farsi strada sola, creando il suo impero sulla sua più grande passione: la moda.
Una miniserie da non perdere, intrisa di girl power: l’ideale per festeggiare l’8 marzo.
Golden Girls
Facciamo un enorme salto al passato, perché se parliamo di serie al femminile, non possiamo che citare Golden Girls, in Italia col nome di Cuori senza età.
Si tratta di una serie andata in onda tra gli anni Ottanta e Novanta, che ha come protagonista quattro donne di età avanzata, che vivono nella stessa casa a Miami.
Oltre ad essere una serie che ci dimostra come il girl power non abbia limiti di età, la bellezza di questa serie sta anche nell’aver trattato temi piuttosto delicati, come la malattia, il razzismo e l’omosessualità.
L’ironia delle quattro protagoniste (che, peraltro, hanno tutte vinto un Emmy per la serie) ci ha fatto innamorare di questa serie, ormai un evergreen.
The Handmaid’s Tale
Se parliamo di empowerment femminile e di 8 marzo, non possiamo non citare The Handmaid’s Tale, serie recente ma che ha già fatto la storia del mondo delle serie tv.
La serie è tratta dall’omonimo romanzo di Margaret Atwood, nel quale viene raccontata una società distopica in un futuro non troppo lontano, nel quale le donne sono divise in caste e quelle fertili vengono chiamate ancelle. Le ancelle sono obbligate ad essere stuprate ogni mese, per dare un bambino alle famiglie dei comandanti; June è un’ancella e ci viene raccontata la sua storia.
La serie rasenta la perfezione, per l’interpretazione di tutti i suoi protagonisti, la fotografia, la sceneggiatura, ma il cast, quasi totalmente al femminile, regala agli spettatori quasi una speranza. Nonostante si trovino in una società che le tratta come oggetti, si proteggono l’una con l’altra, anche al costo della loro vita.
Ci sarebbe tanto da dire su The Handmaid’s Tale, ma è una serie che va guardata per poter essere capita pienamente.
Sex & the city
Per ultima, non poteva mancare Sex & the city, serie andata in onda a cavallo tra gli anni Novanta e i primi anni Duemila, che ci ha dimostrato il vero e proprio girl power.
La serie ha sdoganato il sesso: finalmente venivano mostrate delle donne che parlavano apertamente di sesso, anche spinto e nei dettagli, “come se fossero degli uomini”.
Quattro donne, con quattro mentalità diverse, ma che riescono a completarsi l’una con l’altra e a sopravvivere in una New York che sembra troppo grande e troppo vuota di amore.
La serie è stata capace di rappresentare il cambiamento che ha avuto la figura femminile in quegli anni e ha sdoganato argomenti che non erano ancora stati toccati in televisione, soprattutto dalle donne, come orgasmi, vibratori e sesso in tutte le forme.
Sex & the city è stata la serie che ha rivoluzionato il mondo femminile nelle serie tv.