Papa Bergoglio invita le donne ad avere un ruolo più decisivo nella Chiesa e nello stesso governo Vaticano e proprio alle sue decisioni così aperte si devono due assunzioni particolari nell’amministrazione del piccolo stato: parliamo di Barbara Jatta e Francesca di Giovanni.
Francesca di Giovanni è attualmente responsabile ai rapporti con gli stati. Un ruolo di massima importanza e responsabilità nel contesto internazionale della Santa Sede che lei considera come un frullatore data la mole d’impegno che l’incarico comporta in sè ma che decide d’intraprendere nel segno della nuova chiesa francescana.
Chi dice Vaticano pensa ai Musei Vaticani, una delle massime collezioni d’arte al mondo. Anche in quel settore, Papa Francesco ha voluto imprimere un marchio decisamente fuori dagli schemi.
Barbara Jatta è stata nominata dal Santo Padre come direttrice generale delle sue collezioni di pittura, scultura ed archeologia nel 2017. Un luogo che la donna ha già conosciuto come vicedirettrice nel 2016.
A lei si deve una nuova era dei Musei Vaticani volta, anche grazie alla generosità dei Vatican Patrons, ad una loro fruizione anche da parte di un utenza composta da disabili ai quali vengono offerti programmi ad hoc non solo dentro le Mura Leonine ma anche nella Residenza Estiva a Castelgandolfo.
Una rivoluzione rosa entra nei Palazzi Apostolici, aria fresca che può solo portar bene alla Cittadella di San Pietro. Nel segno di una ritrovata giovinezza voluta da un idea di Papa Francesco.
Barbara alla Cappella Sistina così come Francesca nelle Logge Raffaellesche creano una novità nel più piccolo stato al mondo centro della cristianità.
Per poter parlare a tutti si è voluto offrire una voce anche al gentil sesso che per troppo tempo è stato limitato ai conventi di suore.
Si è dato slancio all’opera anche laica delle donne nello stato vaticano. Una rivoluzione silenziosa fatta di carte, documenti, nomine ufficiali che rappresentano, dentro quelle mura, un vero e proprio cambiamento doveroso.
Un passo in avanti per quelle donne che chiedevano un rinnovamento politico a favore del bel sesso, non certo debole come mostrano queste due importanti nomine volute da un pontefice in grado di vedere il futuro anche politico dello stato che è chiamato a governare.