L’estrema riconoscibilità delle sue opere è dovuta al suo inconfondibile stile, fondato sull’uso delle cosiddette “forme dilatate ” che danno vita alle famose “figure grasse”.
Ma quando e come ha iniziato a disegnare figure fuori dimensione ?
La rotondeggiante arte di Botero
1956. Botero, all’epoca 24 enne, non applicò la sua “dilatazione” a un essere vivente, ma a un oggetto: per l’esattezza ,un mandolino.
L’artista stava aveva raffigurato il foro di risonanza dello strumento in proporzioni decisamente più piccole rispetto al normale, con la conseguenza che il mandolino risultava molto più tozzo e allargato rispetto a un mandolino reale .
Dopo aver dunque “dilatato” il mandolino, Botero trovò nel disegno, una sorta di sensualità , che diede di fatto il via al suo stile di dilatare le forme di altri oggetti, di animali, di esseri umani. associando i suoi soggetti “fuori taglia” al piacere, all’esaltazione della vita, perché l’abbondanza comunica positività, vitalità, energia, desiderio.
Uno stile decisamente non convenzionale
Botero è un pittore figurativo, ma non può certo essere definito un pittore realista. Le sue figure , infatti, se pur decisamente ancorate alla realtà e alla quotidianità, non la rappresentano nella veridicità delle proporzioni.
Tuttavia, nonostante Fernando Botero sia considerato una sorta di icona dell’arte contemporanea, riconoscibile al pari dei più grandi artisti di sempre, da Raffaello a Warhol passando per Giotto e Picasso, questo non lo ha preservato da forti critiche arrivate dal mondo dell’arte. Ad esempio, in un articolo del 2011, apparso sulla rivista Art in America Magazine, la critica Charmaine Picard liquidò le creazioni dell’Artista Colombiano, affermando che “le opere di Botero , mostrano semplicistiche caricature di figure in carne, inserite in soleggiati contesti familiari”.