Quante volte, girando per la nostra o anche altre città, ci siamo trovati a spingerci oltre, uscire dal centro, andando verso la periferia. Periferia che ad alcuni suscita curiosità, quasi fascino, dove si possono trovare luoghi abbandonati dal mondo, ma che proprio per questo attirano l’attenzione, di persone comuni, ma anche di artisti, architetti, designer, star.’
Un fenomeno noto come abandonalism, negli ultimi tempi divenuto sempre più di tendenza.
Quali sono questi “luoghi abbandonati”?
Se si pensa all’ “abandonalism”, a molti verranno sicuramente in mente fabbriche abbandonate, a seguito di chiusura o di trasferimento delle attività.
Edifici che spesso non vengono demoliti, lasciando che la vegetazione (e non solo) s’impossessi di questi luoghi, creando un’atmosfera di mistero e suggestione.
Altri “luoghi abbandonati” per eccellenza sono le stazioni dismesse, con treni lasciati in balia della vegetazione, ma anche antichi castelli, teatri, chiese.
Luoghi anche dall’elevato valore simbolico, ma che l’abbandono rende ancora più intriganti ed affascinanti agli occhi di chi osserva, tanto da divenire set di servizi fotografici, sfilate (o come vedremo, anche film e video musicali), o semplicemente mete turistiche di grande interesse.
Ma cosa ci attrae di questi luoghi? Cosa suscitano?
Quante volte da ragazzini ci siamo trovati ad essere incuriositi da luoghi che non si conoscevano, anche lontani di poco da casa, ma ci sentivamo sempre dire “Non andare lì, mi raccomando, che è pericoloso”?
Una frase che anziché metterci paura molto spesso facevano aumentare in noi la voglia di andarli a vedere.
Ed è proprio la curiosità dell’ignoto che ancora oggi spinge le persone alla visita di questi luoghi, ma al tempo stesso un misto di paura e nostalgia, quest’ultima legata allo stato in cui questi luoghi abbandonati si trovano, segnati da un tempo che passa inesorabilmente, senza che neanche ce ne rendiamo conto.
Ma al contempo la natura che “riprende il sopravvento” fa sì che questi luoghi diventino fonte di ispirazione artistica, nelle sue molteplici forme: dalla fotografia, alla musica, addirittura al cinema.
Abandonalism: i 5 luoghi più belli e suggestivi in Italia
Consonno: la “Las Vegas della Brianza”
Immaginatevi un paese florido, che vive di artigianato e agricoltura, che diventa prima una “città dei balocchi” e poi, in seguito una frana, uno dei tanti “ecomostri” di cui spesso sentiamo parlare al telegiornali.
Questa è la storia di Consonno, piccola frazione in provincia di Lecco divenuta nel 1995 un vero e proprio “paese fantasma”, il cui fascino attira ancora diversi turisti.
Nei primi anni 2000 il paese è stato ambientazione di diversi spot, come quello della Levi’s, film, ma anche video musicali.
Abbazia di San Galgano
Si tratta di un’antica abbazia fatta costruire per volontà del vescovo di Volterra nel 1185, e ultimata nel 1262, ma che i terribili fatti del XIV (la carestia prima, e la peste poi) e del XV secolo portarono i monaci a trasferirsi a Siena, lasciando l’abbazia in totale stato d’ abbandono e degrado.
Nel 1786 il crollo del campanile causa la distruzione del tetto, e da allora l’abbazia è divenuta un’immensa cava, messa in sicurezza solo recentemente.
Cementificio dei Giganti (Bergamo)
Vero e proprio “gigante” di cemento e lamiera, viene costruito nel 1883 a seguito della scoperta, nelle zone della Val Seriana , di ricchi giacimenti di calcare, fondamentale per la realizzazione del cemento.
Un’attività che andò avanti fino all’inizio degli Anni Sessanta, quando l’immenso colosso venne abbandonato a se stesso. Dal 1980 è considerato uno degli elementi di archeologia industriale di maggior pregio di tutto il territorio nazionale.
Hotel Puerta del Sol (Alassio)
Quando pensiamo ad Alassio viene in mente subito il concorso Miss Muretto, che si svolge ogni estate e divenuto famoso per aver lanciato molte dive.
Una piccola cittadina balneare, solare, che tuttavia ha un suo lato un pò “misterioso”, celato dal hotel “Puerta de Sol”.
Edificato tra gli anni ’50 e ’60, le sue stanze hanno ospitato diverse celebrità che trascorrevano le proprie vacanze sulla riviera ligure di Ponente. Tra gli ospiti anche la Nazionale Italiana di Calcio di Enzo Bearzot.
Negli anni a venire l’hotel ha subito un lento ma inesorabile degrado, tanto da divenire dimora dei clochard, che nell’ottobre 2010, avrebbero causato un incendio che ha divorato. gran parte della struttura.
Isola di Poveglia
Situata nella Laguna Veneta, in passato fu un florido centro dal punto di vista economico e demografico, fino al XIV secolo. In seguito divenne soprattutto un luogo di quarantena durante il periodo della peste.
Ad oggi l’isola è completamente disabitata, anche a seguito di diverse leggende legate ad essa, come la presenza di fantasmi che terrebbero a distanza persino i turisti.
SITOGRAFIA:
VanityFair
Tripadvisor