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ALFREDO SASSO, La Gabbia dell’Anima.


Nasce a Fivizzano in provincia di Carrara.
L’Arte di Alfredo Sasso prende vita da un’investigazione sull’interiorità.
Motivo ricorrente della sua ricerca è la gabbia, metafora del senso di reclusione che l’Essere umano sente da sempre nel suo inconscio come proprio.
Mi piace affiancare come associazione d’idee il romanzo di Pirandello, “Uno, Nessuno, Centomila, alla visione dell’individuo di Sasso che è ̀ insieme espressione del singolo e della collettività, raccontando nello stesso momento l’uno e i tanti, l’uomo solo e l’intera umanità.

Fonte: A. Sasso


La forma del corpo per l’artista, diventa di fatto, la prigionia dell’interiorità, prigione che allo stesso tempo si trasforma in  dimora e dunque protezione.
Maneggia agevolmente sia il  linguaggio scultoreo che  quello pittorico.
Alfredo Sasso realizza oli su tela, marmi, bronzi, mosaici e tecniche miste, ogni sua creazione aiuta lo spettatore a intraprendere un viaggio oltre il ricordo, attingendo dalla classicità dei soggetti e delle forme, per attraversare il tempo, fino ad arrivare a oggi e oltre …

Quando lo incontrai mi raccontò l’aneddoto che diede il via alla sua carriera.

Alfredo Sasso, La Carriera


Dopo essersi diplomato in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara, nel 1971 lo scultore Jacques Lipchitz chiese d’incontrare neo diplomati per trovare un assistente, avendo bisogno di lavorare su sculture di dimensioni importanti, gli proposero il Giovane Alfredo Sasso, non perché il più talentuoso, ma perché l’unico a essere in grado di lavorare “PENSANDO AL GRANDE”.
Nel 1979 si trasferisce a New York, dove apre un suo studio per dedicarsi totalmente alla sua carriera di scultore e pittore senza però mai abbandonare Pietrasanta, città in cui produrrà la maggior parte delle sue opere.
Fu a New York che conobbe e interagi con Icone dell’Arte come Andy Worhal, e Basquiat, all’epoca molti artisti abitavano nello stesso palazzo, e si ritrovavano spesso per scambiarsi opinioni, o anche solo per passare del tempo insieme, nella quotidianità della Grande mela negli anni ’70.
Avere l’opportunità di trascorrere qualche ora  con Alfredo Sasso,  regala un punto di vista speciale e del tutto inesplorato sul Mondo dell’Arte.

Fonte: A. Sasso
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