I musei d’arte riapriranno anche se al momento è difficile indicare una data. La Fase 2, a vaglio del governo, consiste in una se pur lenta e graduale riapertura del paese dopo questi terribili mesi di pandemia: dalle aziende ai ristoranti, dai negozi ai parchi e alla fine ai locali di svago e sport, ma anche di cultura.
In questo periodo, molti italiani e non solo non rinunciano comunque al desiderio di contemplare opere d’arte, patrimonio del nostro Bel Paese, grazie all’ausilio della tecnologia: tante infatti le iniziative, messe in campo dal Ministero della Cultura ma anche dai siti ufficiali dei musei stessi.
Tra queste il Gran virtual tour, che consente la visita virtuale a diversi teatri, archivi, musei e biblioteche della Penisola
Chi pensa ai grandi musei d’arte italiani, tuttavia, non può non pensare alle code, spesso assai lunghe che si formano davanti agli ingressi di luoghi come gli Uffizi a Firenze o i Musei Vaticani.
In un periodo come quello che ci aspetta ciò non saranno più tollerabile, per una questione legata al possibile contagio di batteri e virus, come il Covid-19, negli assembramenti di persone in luoghi d’arte come appunto le sale di un museo o gli ingressi.
Sarebbe un gesto inopportuno dopo tanti sacrifici; inoltre, la presenza di code danneggia la valorizzazione del patrimonio artistico italiano riducendolo alla noia di un’attesa.
Anche le opere d’arte stesse soffrirebbero di queste presenze incontrollate. Infatti, l’essere umano rilascia, senza accorgersene, piccoli frammenti di pelle che circolano nell’ambiente per poi depositarsi su tele e sculture, danneggiandole.
Per questo molte opere sono protette da vetri, altre no: basti pensare agli Affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina, visitata da un numero incontrollabile di turisti ogni giorno.
Per tutelare alcune pagine del passato, come le grotte di Lascaux (Francia) si è optato per una copia identica preservando l’originale, chiusa al pubblico.
Sarebbe questo il caso futuro della Tomba di Tutankhamon (Egitto).
In Italia la tecnologia digitale nei musei d’arte può fare la differenza.
Infatti, le Collezioni Pontificie hanno già da tempo pubblicizzato le modalità di prenotazione attraverso il loro sito internet e sono tra i primi siti storici ad aver offerto l’opzione skip the line ovvero entrate anticipate saltando la coda.
Ingressi riservati a gruppi e visite fuori orario in certi angoli del palazzo apostolico sia in Vaticano che a Castel Gandolfo.
Tuttavia, la Cappella Sistina non può ancora avere la stessa “fortuna” della Cappella degli Scrovegni che possiede una sala d’attesa per ingressi scaglionati.
Nella speranza forse che l’esperienza del Coronavirus possa creare un nuovo modo di vivere la bellezza dell’arte italiana.