Mjriam B, nata e cresciuta a Venezia, inizia giovanissima la carriera come modella. Mentre miete successi sulle passerelle e davanti all’obiettivo fotografico, frequenta la facoltà di Lettere Moderne scegliendo l’indirizzo artistico all’università Cà Foscari di Venezia.
Gli anni 2000 e il dopo modella di Mjriam B
Nel 2000 lo stilista Gianfranco Ferrè la sceglie per indossare la sua linea taglia 44. I 10 anni successivi saranno dedicati al mondo del cosiddetto curvy.
Nel 2010, a fine carriera, con un gruppo di colleghe e amiche, realizza il progetto “Curvy Can”, un’associazione no profit contro i disturbi alimentari, iniziando con scatti di nudo artistico, nei quali donne non filiformi, ritrovavano la consapevolezza di sè.
Ed è così che la sua passione per la fotografia diventa anche la missione per fare del bene, attraverso il main concept del suo stile fotografico: il ritratto.
“Ognuno di noi ha la sua bellezza, è solo questione di prenderne coscienza” .
Anche in questo caso, lasciamo che siano le risposte di Mjriam, a raccontare di sé.
Scopriamo insieme chi è Mjriam B
1-Hai imparato a stare davanti ad un obiettivo facendo la modella, questo ti ha aiutato quando hai deciso di passare dall’altro lato della macchina fotografica?
Essere fotografata mi ha sicuramente aiutata. Quando facevo la modella osservavo scrupolosamente ogni dettaglio del fotografo, come posizionava le luci, l’obiettivo, cercando di “rubarne i segreti”. Spesso dietro lo sguardo di una modella si nasconde una forte fragilita, quella che avevo anch’io. Esserci passata mi ha aiutata nel saper riconoscere gli stati d’animo di chi mi sta di fronte.
2-Cosa ti ha spinto a iniziare questo percorso, da modella a fotografa?
Sono sempre stata affascinata dalla fotografia. La carriera di una modella ha inevitabilmente un tempo predefinito, arriva un momento in cui “devi appendere le scarpette al chiodo”. Continuare un percorso dall’altra parte mi è sembrata una scelta naturale.
3-Ho avuto modo di apprezzare i tuoi ritratti, per cui vorrei chiederti: quando scatti, cosa cerchi di catturare dal soggetto che hai di fronte?
Attraverso i miei ritratti cerco di esaltare la personalità dei soggetti e la loro bellezza. Mi piace metterli spalle al muro, senza una via di fuga apparente, lasciandoli esprimere liberamente, per ottenere un racconto, una sfaccettatura del loro carattere o un loro lato segreto.
4-So che ami entrare in camera oscura… Cosa significa per te essere in grado di stampare i propri lavori?
Sarebbe bellissimo tornare alla poesia della camera oscura, ma è inevitabile il cambiamento nel modo di stampare. Ciò che mi affascinava di più era il fatto di essere presente e di poter decidere il punto esatto in cui fermarmi, che non era necessariamente il più preciso ma quello che più mi colpiva.
#imuridelsilenzio: la mostra fotografica
#imuridelseilenzio è una mostra fotografica inaugurata a Novembre del 2019 da Giusi Versace a Roma in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne; le immagini esposte raffiguravano volti, espressioni, personalità diverse uniti per questo progetto , che mi ha colpito da subito, contro la violenza, contro l’omertà.
Per Mjriam B la citazione “non vedo, non sento, non parlo” è una “foto unica, un urlo comune, un no alla paura e alla vergogna. E’ abbattere i muri, è avere coraggio, è l’unica via per aiutare ed aiutarci.”
Accettate un consiglio:
Se vi trovate con le spalle al muro, uno sfondo bianco e nessuna via di fuga, allora siete sul set di Mjriam: lasciatevi andare, siate voi stessi, entrate nella vostra comfort zone mentale; apritevi, raccontatevi e tutto diventerà naturale… Scoprirete come in un semplice scatto possa essere imprigionata la vera bellezza.