Fu Elsie Neulander Simon, fotografa berlinese specializzata in moda, ritratti e nudi a introdurre Helmut Newton nel mondo della fotografia. Un biglietto da visita ottimo, preludio di un grande successo e di trasgressione come marchio.
Il mondo ai piedi
A causa del regime nazista, Newton fu costretto a lasciare la Germania, e a spostarsi tra Australia Parigi, Montecarlo e Los Angeles.
Questo suo girovagare forzato per i continenti appaga la sua curiosità poiché viene in contatto con diverse culture e rimane affascinato dal non ruolo della donna, protagonista di molti suoi scatti.
Prima di affermarsi come uno dei fotografi di moda più importanti, raggiunge l’apice della sua carriera a cavallo fra gli anni ‘60 e ‘70, quando divenne una vera e propria celebrità.
Gli anni 50
I primi successi arrivarono scattando foto per Vogue UK negli anni ‘50, quando tornò in Europa passando per Londra e con un contratto per lavorare all’edizione britannica della rivista.
Come spesso accade, quando si ha di fronte una personalità importante, i giudizi su Helmut Newton sono discordanti: qualcuno lo ha definito un genio in grado di elevare la fotografia di moda ad arte; molti altri l’hanno giudicato un misogino le cui fotografie hanno oltrepassato i limiti della decenza. In effetti, ad onore del vero, oggi, forse, più di qualche suo scatto, paradossalmente , sarebbe stato censurato.
Consapevole di questo dualismo di giudizi, fu proprio il fotografo a voler interpretare il ruolo del cattivo ragazzo, celebre è una sua frase a tal proposito :
«Bisogna essere sempre all’altezza della propria cattiva reputazione».
Gli anni 60
Alla fine degli anni ‘60, Newton iniziò ad introdurre nella fotografia di moda elementi di sado-masochismo, voyeurismo e omosessualità, queste sue scelte decretarono l’inizio del successo, della critica e della sua scalata nel mondo dell’arte.
“White Women” il primo libro nel 1974
Proprio per il titolo venne accusato, come ampiamente previsto dall’autore e dall’editore, di razzismo e per tutta risposta Newton , ancora una volta tagliente nell’esprimere il proprio giudizio sulle critiche disse :
«Ma quale razzismo, è un bellissimo titolo, tanto più che non c’è neanche una donna nera in tutto il volume…»
Nell’ultimo decennio la fotografia di Newton non appariva più così trasgressiva. Quello che una volta era considerato politicamente scorretto e preso di mira dalla stampa e dall’opinione pubblica , in quel periodo è stato definito “porno-chic” e sdoganato, togliendo alle opere la loro principale caratteristica.
L’impronta di Helmut Newton
È indubbio che Newton sia stato in grado di creare un proprio stile, a tal punto che i fotografi contemporanei di successo spesso cercano di evitare di ispirarsi a lui , per non incorrere nell’emulazione , tanto è forte l’impronta che ha lasciato il fotografo nell’immaginario comune.
Helmut Newton ha sempre sfidato le convenzioni e lo sguardo di chi osserva, in alcuni casi al limite del grottesco e del cattivo gusto, ma sempre lasciando la sua impronta e il suo stile anche quando le foto erano controverse e criticate.
Al di la dei contenuti, una caratteristica fondamentale che è sempre stata riconosciuta ad Helmut Newton è stata la sua tecnica fotografica che gli ha permesso di realizzare veri e propri capolavori.
Non c’è dubbio che le sue immagini senza tempo e il suo tocco naturalistico lo hanno reso uno dei primi fotografi più famoso di tutti i tempi.
“Ho sempre evitato la fotografia in studio. Una donna non trascorre la sua vita seduta o in posa davanti a un riflettore bianco”
Si spense nel 2004, a Los Angeles , A 84 anni, mentre guidava la sua amata Cadillac. Come spesso accade per chi lascia un segno, Helmut Newton rimarrà immortale e la sua arte sarà sempre oggetto di discussioni, così come l’artista stesso inserendolo di diritto nell’olimpo degli artisti.