Tra rivoluzioni, statue vandalizzate e i soliti esperti della vita sui social, ci pensa Zerocalcare, fumettista italiano, a fare chiarezza nel modo in cui riesce meglio: un simpatico cartoon che riassume in 4 minuti e 10 secondi la situazione del movimento Black Lives Matter.
Con la solita ironia che caratterizza il suo personaggio e l’accento romanaccio, Michele Rech alias Zerocalcare, ha fatto vedere a “Propaganda Live” e anche sul suo profilo Instagram il nuovo cartoon creato proprio per il tema che sta andando più in voga in questo momento: la rivoluzione in America contro il razzismo.
Il fumettista durante tutta la quarantena si è impegnato a postare dei divertenti cartoon soprannominato “Rebibbia Quarantine“, che più che un semplice cartoon è un “reportage-verità sulla quarantena vissuta ai bordi della tiburtina” come scrive come didascalia al primo episodio postato su Instagram.
Tuttavia, dopo l’ultimo Post Scriptum della mini-serie, ha postato due video post-quarantena: nel primo parla degli “eroi”, ovvero gli infermieri che in questi mesi sono stati lodati da tutti, mentre nel secondo tratta di Black Lives Matter, partendo già George Floyd e toccando diversi punti riguardanti il topic.
Vediamo e analizziamo insieme il video.
Zerocalcare: di cosa parla il video Black Lives Matter
Il video inizia citando la cassa integrazione che non arriva o arriva troppo tassata e infatti paragonata alle Goleador (che costano 10 centesimi), ma poi passa subito all’argomento principale: “il mondo che si solleva contro il razzismo e la brutalità poliziesca“.
Con il suo immancabile personaggio e modo di disegnare, vediamo la scena di una piazza in rivolta e Zerocalcare che cerca di spiegare la sua idea iniziale: fare parlare due “pischelli” neri in modo da far doppiare da loro i personaggi del suo fumetto in modo che, a prescindere da qualsiasi cosa i due avrebbero detto, lui se ne sarebbe potuto lavare le mani.
Ma Zerocalcare non è la persona da fare un’azione del genere, tanto da riuscire a dormire (cosa che non accadeva da troppo tempo a causa della sua insonnia) e vedere Trump nel suo riflesso che gli dice “Hai fatto bene, ma che c’annavi a fà co’ ‘ste zecche?”.
Così inizia a navigare sui social, che, come dice nel suo video, servono per ricordarti che tutte le persone che conoscevi hanno, ormai, figli e labrador. Descrive poi i tipi di persone che vede nei suoi social, con persone che diventano attiviste estreme sebbene non si fossero mai importati dell’argomenti e altre che dispensano consigli inutili con la convinzione che “nel fuoco delle rivolte americane gli oppressi si accalcano sull’unico cellulare buono bramosi di leggere come ci si comporta in società”.
Spiega quindi che siamo tutti “ossessionati” da questa situazione ponendoci retoricamente domande inutili come “Perché se sono davvero poveri rubano delle scarpe e non del riso?”, senza, al contrario, chiederci quali siano davvero le conseguenze di questa infuocata rivoluzione.
Zerocalcare: cosa ci lascia il suo ultimo cartoon
È proprio a poco più di metà video che il fumetto di Zerocalcare comincia a prendere una piega informativa, divenendo dispendioso di news che in pochi hanno letto o di cui si sono informati.
Il fumettista spiega, con la stessa voce e lo stesso tono ironico e simpatico, che molte città americane stanno cominciando a togliere “soldi alla polizia, a recidere contratti e a spostare i fondi dalle guardie alle comunità”.
A Minneapolis, città da dove tutto è partito, è stato dichiarato addirittura di voler smantellare il dipartimento di polizia della città con una maggioranza di 9 su 10 del consiglio municipale.
E quindi, Zerocalcare, si chiede: “ma che vor dì?”.
Vorrà mica significare che non esisteranno più forze dell’ordine? Ovviamente no, e qui il fumettista comincia a elencare le tante guardie presenti in America (in modo sempre ironico, infatti tra i poliziotti troviamo il commissario Winchester dei Simpson e dei cani robot).
Quindi, arrivati a questo punto del video, Zerocalcare pone una domanda ai suoi lettori:
Ma sarà pure più interessante per noi parlare di queste cose invece che indagare compulsivamente sul sette e quaranta di quello che ha rubato la tv al plasma?
Il video finisce con il fumettista che sottolinea che la domanda è ovviamente retorica perché, in questi mesi e negli ultimi giorni (come ad esempio il plexiglass in spiaggia) ci siamo potuti rendere conto di quali sono le cose che davvero interessano la popolazione italiana e non solo.