Non esiste estate senza relativo tormentone musicale: quella canzone che non ti scolli più di dosso fino ad autunno. Per il Vintage Friday, ricordiamo insieme i tormentoni estivi degli anni Duemila.
I tormentoni estivi li riconosci subito: sono quelle canzoni che senti quando accendi la radio, quando accendi la televisione, che senti ogni volta che entri in un negozio e che accompagnano ogni volta uno spot di cellulari.
C’è chi lo ama e chi lo odia, ma un merito dobbiamo darglielo: già dopo il primo ascolto, entra in testa e non ne esce più. E anche se è l’ennesimo pezzo latinoamericano con un “bailamos” a caso nel mezzo della canzone o l’ennesimo pezzo con la cantante che urla il suo nome all’inizio della canzone (sì, sappiamo tutti di chi stiamo parlando), non ci sarà niente da fare: lo canticchieremo per tutta l’estate.
Ma prima dei vari cantanti latinoamericani, di Baby K e dei gruppi indie, il panorama musica era molto variegato e alla vetta della classifica poteva esserci una canzone di ogni genere: pop, rock, hip-hop, un ballo di gruppo, tutto era concesso per i tormentoni estivi.
Allora, visto che il caldo ci attanaglia e non possiamo neanche andare a ballare sotto le stelle a causa della pandemia, scateniamoci dai nostri divani ricordando i tormentoni estivi degli anni Duemila.
Nel 2000 c’erano veramente tante canzoni pop in cima alla classifica, basti pensare a Britney Spears o a Madonna. Il 2000 era stato un anno difficile per noi italiani, avendo perso contro la Francia in finale agli Europei (ve lo ricordate il Golden Gol?). Ma era anche il primo anno del nuovo millennio e la fiducia nel futuro era insita in tutti noi.
Nonostante tutto questo, al primo posto nelle classifiche abbiamo Paola e Chiara con Vamos a Bailar, diventata una delle canzoni simbolo di questi anni. La canzone la ricordiamo tutti a memoria, grazie alla musicalità fresca e a quelle quattro parole in spagnolo, con cui pensavamo di avere padronanza della lingua.
Una bella annata e un vero e proprio tormentone visto che, dopo vent’anni, lo sappiamo ancora a memoria; sicuramente uno dei tormentoni estivi più efficaci.
Anche nel 2001 rimaniamo in casa, perché in cima alle classifiche c’era un altro pezzo nostrano: Tre Parole di Valeria Rossi.
Si tratta della canzone più di successo dell’artista, rimasto negli annali e scolpito nella nostra memoria. Tre Parole aveva tutte le caratteristiche per diventare un tormentone estivo: musica orecchiabile, testo facile e lievemente “non-sense” e un ritornello che si rifaceva alla musica italiana classica.
Se vi dico “Dammi tre parole”, sapete come rispondere.
Vi diamo qualche indizio per il tormentone estivo del 2002: fu un successo mondiale, è uscito proprio nell’estate del 2002, pronto per essere un tormentone, sembra un ballo di gruppo e c’era una coreografia allegata che ricordiamo tutti. Avete capito di cosa stiamo parlando?
Il tormentone estivo del 2002 era Asereje delle Las Ketchup. Il ritornello della canzone era apparentemente insensato, poiché riprendeva la prima strofa di una canzone del rapper Sugarhill Gang, ma dal punto di vista di chi tenta d’improvvisare la lingua inglese, pur non sapendola.
E quindi ecco Asereje invadere il mondo in modo veramente invadente, infatti non si poteva scappare da questo tormentone, presente in discoteca, nei ristoranti, nei bar e nelle radio, con annesse persone che si cimentavano nella coreografia.
Nel 2003, come tormentone estivo, abbiamo avuto una vera e propria chicca: La canzone del capitano, singolo pop rap di debutto del nostro Dj Francesco, alias Francesco Facchinetti, alias il figlio di Roby Facchinetti dei Pooh.
La canzone, seppur uscita in primavera, è diventata un vero e proprio tormentone, grazie alla partecipazione al Festivalbar e alla coreografia abbinata alla canzone, che faceva apparire il pezzo come uno dei tanti balli di gruppo già esistenti.
Uscito agli inizi di giugno del 2004, è diventato un pezzo-tormentone immediatamente, consacrando l’autore come uno dei cantanti simbolo della musica italiana dei primi anni Duemila: stiamo parlando di Calma e sangue freddo di Luca Dirisio.
Dirisio si è presentato proprio con questo pezzo e per alcuni anni è stato in cima alle classifiche. Nel 2004 Calma e sangue freddo è diventata la canzone dell’estate, grazie al ritmo orecchiabile e il testo semplice da ricordare (soprattutto il ritornello).
Dirisio, da alcuni anni, è sparito dal panorama musicale, ma è ancora nei nostri cuori per questo tormentone estivo.
Nel 2005 in cima alle classifiche c’era l’intramontabile Jennifer Lopez con Get Right. La canzone era onnipresente in ogni discoteca o pub e, riascoltandola oggi, ancora abbiamo in bocca il sapore dell’estate anni Duemila.
La canzone mescola dance e funk, presentandosi come un brano perfetto per poter ballare e scatenarsi.
Diciamoci la verità, tutti abbiamo provato a fare la coreografia della mitica JLo in outfit argentato e bastone (con risultati molto differenti dall’originale).
Il 2006, il caro vecchio 2006, l’anno dei Mondiali e del “cielo blu sopra Berlino”. Tranne il “Popoppopo” come coro da stadio, un’altra canzone ha scalato le classifiche, diventando uno dei tormentoni più opprimenti ed estenuanti degli anni Duemila: Mas Que Nada di Sergio Mendes e i Black Eyed Peas. Il nuovo brano è in realtà una canzone degli anni Sessanta, a cui i Black Eyed Peas hanno inserito sonorità più moderne e accattivanti.
La canzone uscì a marzo, ma divenne subito un tormentone dell’estate del 2007. Di chi stiamo parlando? Ma ovviamente di Umbrella di Rihanna. Rihanna raggiunge il successo globale nell’estate del 2005, quando esce la sua Pon de Replay, che la consacra come reginetta del genere pop. Col passare degli anni sforna singoli di successo (lo fa ancora oggi), ma Umbrella rimarrà uno dei suoi pezzi migliori.
Il ritornello entrava subito in testa e ci ritrovavamo a cantarlo ovunque e in qualsiasi momento e la coreografia, vogliamo veramente parlarne? Tutti noi, almeno una volta, uomini, donne e bambini, abbiamo provato a replicare la coreografia di Rihanna del videoclip di Umbrella o, perlomeno, ogni volta che abbiamo un ombrello in mano e fuori piove.
Nell’estate del 2008 raggiunge il successo mondiale un’altra cantante che ancora oggi amiamo: Katy Perry. Il singolo con cui arriva al successo è il provocatorio I Kissed a Girl.
Menzione speciale: quell’anno ci furono diversi tormentoni e non possiamo non citare American Boy di Estelle e Kanye West, che trovavamo ovunque, in tutti i modi, in tutti i luoghi e in tutti i laghi.
Nel 2009 arriva un grande classico dei tormentoni estivi degli anni Duemila (che ancora non ha smesso): Pitbull, questa volta col suo I know you want me.
La canzone è conosciutissima ed era un must in discoteca e veniva messa almeno una volta a serata.
Pitbull è poi diventato quello che conosciamo oggi: l’artista che è sempre presente in tutti i duetti R&B. Se ci sono delle ragazze in costume che ballano nel video e la canzone non dice assolutamente nulla, siate sicuri che si tratta di una canzone di Pitbull (e che è uno dei tormentoni estivi più trasmessi).
Arriva il 2010 coi suoi Mondiali di calcio in Sud Africa e se c’è una cosa che ricordiamo di quell’anno, oltre al cacofonico suono delle vuvuzelas, era Waka Waka (This time for Africa), il pezzo di Shakira che è diventato uno dei tormentoni estivi più amati.
Ricordiamo ancora tutto: il videoclip, Shakira che balla, la coreografia e la pessima figura dell’Italia in quei Mondiali, ma questa è un’altra storia.
E voi quale tormentone estivo degli anni Duemila preferite?