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Little Fires Everywhere, la serie Amazon sulla maternità

Little Fires Everywhere è una serie che va in onda su Amazon Prime Video, i cui attori protagonisti non hanno bisogno di presentazioni: Reese Whiterspoon, Kerry Washington e Joshua Jackson.

Nonostante il calibro dei loro nomi, la trama è talmente forte da farli passare in secondo piano. Si parla di maternità sotto molti aspetti. Prima di continuare avvertiamo chi non l’ha vista che nell’articolo potrebbero esserci spoiler, quindi consigliamo di non continuare.

Little Fires Everywhere è ambientata nel 1997, con vari flashback sulla vita dei protagonisti tra gli anni 70 e 80.

Le vicende si svolgono a Shaker Heights, Ohio, una cittadina che esiste realmente in cui sono nati Paul Newman e Ted Mosby. In Little Fires Everywhere, questa ridente cittadina di provincia, è da sempre un modella di integrazione. Almeno all’apparenza, perché nonostante i buoni propositi il pregiudizio è sempre dietro l’angolo.

La famiglia Richardson, è la classica famiglia americana: lei giornalista, lui avvocato, vivono in una casa bellissima con i loro 4 figli. Sembrano avere tutto, figli in gamba, genitori in carriera, ma la realtà è ben diversa.

La famiglia Warren arriva in città all’improvviso, ed è composta da Mia, la madre, e Pearl, la figlia adolescente. Sono nere, e fidatevi è un elemento fondamentale. Le due non stanno mai in nessun posto troppo a lungo, come mai?

Mia ed Elena Richardson si sfideranno dal primo istante in cui si conoscono, forti delle loro convinzioni non esisteranno a darsi colpi molto duri. Vi troverete a dar ragione all’una o all’altra, o ad odiarle entrambe per come si comportano.

Little Fires Everywhere è un titolo azzeccatissimo, simbolo di come piccoli gesti possano appiccare incendi che avverranno nel tempo. Ma sono soprattutto le parole con cui la serie si apre, con la casa dei Richardson in fiamme: chi sara stato?

I 4 figli Richardson in Little Fires Everywhere

Trip, il più grande, è il classico stereotipo di ragazzo vincente: capitano della squadra di football, buoni voti, bello e circondato da tutte le ragazze più popolari della scuola.

Moody, più riservato rispetto al fratello, ama leggere e non è un playboy. É molo impacciato con le ragazze, tanto che quando si innamorerà per la prima volta, la ragazza gli preferirà il fratello.

Lexie, perfetta con i vestiti perfetti, i capelli sempre in ordine, i voti altissimi e un futuro a Yale, che si guadagnerà rubando la storia di discriminazione di Pearl, che non viene ammessa ad un corso superiore al liceo perché i ragazzi di Cleveland (il preside non ha il coraggio di dire i neri) di solito non ce la fanno. Lexie imparerà presto che la perfezione ha molti lati negativi, e si troverà ad affrontare da sola una decisione molto dolorosa.

Isabelle, la più piccola, quella che non doveva nascere e che è arrivata per errore. Elena non mancherà mai di sottolineare questo aspetto, ferendo la figlia in modo molto profondo. Quando è nata, Elena, poteva andare a lavorare al New York Times, ma dovette rinunciare per via della gravidanza e non ha mai superato questa cosa. Isabelle è la figlia ribelle, quella che non mette le scarpe di tartan per la foto di natale, in realtà è solo molto sensibile e sente che la madre non la ama.

La famiglia Warren in Little Fires Everywhere

Mia e Pearl sembrano andare d’amore e d’accordo, ma l’equilibrio si rompe quando arrivano a Shaker Heights e Pearl inizia a frequentare la famiglia Richardson. Affascinata dall’alone di perfezione, passerà molto tempo a casa Richardson finendo per mettere in crisi il suo rapporto con la madre.

Elena non si risparmierà nel raccontare a Pearl segreti sulla madre Mia, che ha scoperto indagando su di lei per aiutare un’amica in un processo.

Mia é un’artista, una donna forte che ha fatto scelte molto importanti, le cui conseguenze non sono ancora state affrontate. Decide di vivere una vita da nomade per non dover affrontare i demoni del passato, che inevitabilmente torneranno a darle visita.

La maternità in Little Fires Everywhere

È il tema centrale della serie: vediamo la maternità naturale, quella surrogata, l’adozione e la madre naturale che riappare, e l’aborto.

Temi molto forti, importanti che fanno riflettere: per chi parteggereste tra una madre adottiva ricca e benestante, e una madre naturale povera, che abbandona la figlia perché non può mantenerla?

E in caso di maternità surrogata, se la donna che porta avanti la gravidanza decide di tenersi la bambina, a chi dareste ragione? Come vedrete la cosa?

E di fronte ad una madre che per nascondere le sue imperfezioni, sofferenze e fallimenti, spinge i figli ad una perfezione che non appartiene loro?

L’episodio finale di Little Fires Everywhere fa riflettere ancora di più, poiché è il risultato di ciò che è stato fatto negli anni: i protagonisti dovranno affrontare tutto quello che fino a quel momento non hanno voluto guardare, tutte quelle situazioni per cui si sono voltati dall’ altra parte, e le conseguenze saranno molto pesanti. Per tutti.

La suspense ci spinge ad aspettare con ansia la seconda stagione di Littem Fires Everywhere, che visto il momento particolare che il mondo sta passando, è ancora in forse, ma speriamo vivamente che verrà fatta perché ci meritiamo di sapere come evolvono le situazioni.

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