E’ da poco uscito su Netflix l’adattamento cinematografico della serie di romanzi The Enola Holmes Mysteries, Enola Holmes.
La protagonista indiscussa del nuovo prodotto della popolare piattaforma di streaming è Enola Holmes, interpretata magistralmente da Millie Bobbie Brown, la Eleven di Stranger Things.
Enola Holmes, come suggerisce il famoso cognome è la sorella più piccola di Mycroft e Sherlock Holmes, rappresentati rispettivamente da Sam Claflin ( conosciuto per aver interpretato Finnick di Hunger Games) e Henry Cavill (Superman ne L’uomo d’acciaio). In questa pellicola tuttavia, il ruolo del più famoso detective e di suo fratello maggiore, sono marginali. E’ infatti Enola Holmes che conquista tutta la scena, con la sua intelligenza, spigliatezza ed ironia.
Sebbene sin dalle prime scene, dalla scelta della colonna sonora e dalla modalità di narrazione scelta (Enola Holmes si rivolge infatti direttamente al pubblico), il film acquista quelle note da commedia adolescenziale, si può affermare che risulta un lavoro ben fatto dal punto di vista grafico e grazie al messaggio che si vuole trasmettere, oltre ad un cast d’eccezione.
A fare da sfondo alle vicende abbiamo una Londra ottocentesca, rappresentata attraverso quelle interminabili distese di verde, quel treno nella scena iniziale che tanto ricorda l’Hogwarts Express, e la vita cittadina tra vicoletti stretti e imponenti tenute delle famiglie più nobili. Non manca un attenzione ai costumi, in particolare quelli che Enola Holmes decide di indossare durante le sue avventure.
Il film parte con il racconto stesso della protagonista, che mostra agli spettatori quanto forte sia il legame con sua madre. Una madre che non le ha insegnato ” a fare collanine o a lavorare all’uncinetto”, piuttosto la lettura, la scienza, lo sport.
“Lei diceva che eravamo libere di fare tutto e che potevamo essere chiunque”
Crescendo Enola Holmes sviluppa qualità degne di suo fratello Sherlock. Sa osservare, ascoltare, decifrare indizi e saranno queste abilità che le permetteranno di risolvere i due grandi misteri che le si presenteranno davanti: la scomparsa di sua madre e la misteriosa fuga del visconte Lord Tewkesbury (Louis Partridge).
Quando Enola Holmes compie 16 anni, si ritroverà improvvisamente da sola dopo la fuga di sua madre nel bel mezzo della notte. Il suo primo pensiero andrà all’anagramma del suo nome; invertendo le lettere infatti Enola diventa Alone (sola). In realtà, tutto sarà fuorché da sola. Durante le sue peripezie infatti, la ragazza avrà modo di incontrare diversi personaggi e riscoprire i rapporti perduti con la sua famiglia.
Un aspetto che merita di essere esaltato riguarda la relazione tra Enola Holmes e il visconte Lord Tewkesbury. I due ragazzi, pur ritrovandosi a condividere momenti della loro vita insieme ed a farsi forza a vicenda negli attimi di sconforto, si lasceranno con la promessa di esserci l’uno per l’altro. Non viene sviluppato un rapporto sentimentale, dando modo alla pellicola di apparire meno banale e dimostrando quanto Enola Holmes sappia cavarsela perfettamente da sola.
Ciò che appare innovativo, è invece il voler rappresentare un rapporto madre-figlia ben diverso dagli standard.
Eudoria Holmes, pur di proteggere sua figlia e seguire i suoi ideali da femminista rivoluzionaria, è disposta a lasciare Enola da sola, pur sapendo però che tutti gli insegnamenti dati negli anni passati insieme, possano essere la chiave per farle rincontrare. Eudoria è interpretata da Helena Bonham Carter, attrice che riesce a conferire uno stile indiscusso al suo personaggio. L’alchimia che vi è tra le due, è dovuta anche al duro lavoro svolto sul set, a proposito del quale Millie ha dichiarato ( in un intervista a Vogue): “Helena è ovviamente una leggenda, quindi la osservavo, la studiavo. Ero colpita da ogni inquadratura. È così versatile vorrei proprio essere come lei”.
La lontananza dalla madre, fa riscoprire ad Enola il rapporto con i suoi fratelli.
Mycroft e Sherlock lasciano la casa di famiglia quando Enola è ancora una bambina, non si aspettano dunque di ritrovarsi davanti una ragazzina che secondo il fratello maggiore dovrebbe essere rieducata da zero. Questi è anche il suo tutore legale, perciò spingerà la sorella ad entrare in un educandato gestito da Miss Harrison (Fiona Shaw- la Petunia Dursley di Harry Potter). sarà però in questa occasione, che durante una visita di suo fratello Sherlock, che Enola riscoprirà il rapporto con quest’ultimo. Sherlock infatti, conoscendo le doti investigative di lei, la elogia dicendole che, proprio come sua madre, l’ha sempre trovata straordinaria. Parole che faranno bene al cuore della ragazza, dandole nuovamente coraggio.
Attraverso le parole, gli sguardi, i gesti e il doversela cavare da sola Enola Holmes rappresenta il volto di una giovane femminista. Non stiamo parlando però di un femminismo radicato nella convinzione di dover migliorare la condizione della donna, piuttosto una versione illuminata che spinge a migliorarsi come persone indipendentemente dal sesso. Alla fine del film infatti, Enola afferma che la sua famiglia ha trovato la propria strada ed i propri obiettivi e lei farà lo stesso perchè il nostro futuro dipende da noi.
A proposito del suo personaggio e del messaggio finale che si vuole tramandare, Millie ha dichiarato che Enola “È coraggiosa, vulnerabile, onesta e astuta… È la storia di un percorso di crescita” e che “Il film incoraggia le ragazze a battersi per quello in cui credono”. Sicuramente la presenza di un’attrice cosi giovane, ma già così popolare, può avvicinare anche un pubblico più giovane a tematiche delicate quali il trovare il proprio posto nel mondo, la propria libertà, l’indipendenza femminile. A smorzare i toni sono le battute comiche, le scene tipiche dei film per ragazzi, ma questo espediente viene utilizzato a vantaggio.
La critica ha accolto bene Enola Holmes, tanto che mentre Millie Bobbie Brown spera in un sequel, è già in programma un gioco interattivo ispirato liberamente alla pellicola. Non ci resta dunque che attendere per sapere come andrà a finire, ma intanto, se non lo avete ancora fatto, correte su Netflix e guardate il film diretto da Harry Bradbeer e prodotto (tra gli altri) dalla stessa attrice protagonista, buona visione!