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Hill House: la serie che mescola horror e dramma familiare

In attesa della seconda stagione che uscirà il prossimo 9 ottobre, ricordiamo insieme The Haunting of Hill House, la serie horror di Netflix.

Fonte foto: Serial Minds

Quando si parla di horror, ci vengono in mente sangue a fiotti e mille jump scare al secondo: bene, dimenticatevi tutto. The Haunting of Hill House, serie del 2018 di Netflix, ci racconta di case infestate e drammi familiari.

In realtà, il titolo della serie sarebbe semplicemente The Haunting: infatti, parliamo di una serie antologica, ovvero una serie che comprende stagioni con personaggi e trame diverse. La seconda stagione, infatti, sarà The Haunting of Bly Manor, che cambierà totalmente scenario e personaggi rispetto alla prima stagione.

The Haunting of Hill House è basata sul romanzo L’incubo di Hill House del 1959, scritto da Shirley Jackson. La serie, composta da 10 episodi, è diretta dal regista Mike Flanagan, conosciuto soprattutto per i film Oculus – Il riflesso del male, Il gioco di Gerald e Doctor Sleep (basato sul romanzo di Stephen King, sequel di Shining).

Ma passiamo alla trama di Hill House.

Protagonista della storia è la famiglia Crain, composta dai due genitori e dai cinque figli: Steven, Shirley, Theo, Luke e Nell. I coniugi Crain sono i proprietari della villa di Hill House, con l’obiettivo di ristrutturare la casa per poi rivenderla. Ma durante il loro soggiorno ad Hill House, non sono pochi gli avvenimenti inquietanti che si susseguono: tutti i membri della famiglia Crain sentono la presenza di “qualcun altro”, con esseri che tormentano alcuni di loro (ad esempio la Donna col collo storto per Nell e un uomo molto alto con bastone e cappello per Luke). Ma è soprattutto la madre, Olivia, a subire maggiormente la presenza della casa.

Infatti, scopriamo fin da subito che la donna è morta nella casa e da quella notte anche il marito, Hugh, ha iniziato a comportarsi in modo strano, portando via i figli dalla casa e non riuscendo a spiegare cosa sia successo veramente quella notte, ripetendo solamente “è stata la casa ad ucciderla”.

 

Nel corso della serie assistiamo a numerosi salti temporali, tra la vita da adulti dei membri della famiglia Crain e la loro vita ad Hill House. Tutti i figli hanno cercato di andare avanti con le loro vite, anche se alcuni più difficilmente, come Luke che è diventato un tossicodipendente o Nell che continua ad avere gli incubi sulla donna col collo storto, che la perseguita fin da piccola e che la porta a soffrire di paralisi nel sonno.

Ma quando Hill House continua a perseguitare i membri della famiglia Crain, i protagonisti dovranno saldare i conti col passato e scoprire cosa sia successo veramente quella notte.

Fonte foto: ScreenWEEK

La bellezza di Hill House, considerata da molti come uno dei migliori prodotti di Netflix, è la capacità di affascinare lo spettatore e di portarlo in una dimensione alternativa, che gioca molto con l’horror, ma che non esita nel trattare argomenti forti, come le malattie mentali e la tossicodipendenza.

Quando si è alle prese con lo stress post traumatico, un individuo può reagire in modi diversi: continuando ad avere paura, facendo finta di niente, cercando di trovare una spiegazione logica a ciò che ha subito oppure ricorrendo a sostante stupefacenti. Ed è proprio così che vediamo le diverse reazioni dei piccoli della famiglia Crain, cresciuti col trauma dovuto alla perdita della madre e al soggiorno ad Hill House.

Fonte foto: Gold Derby

Lo spettatore, non solo si trova di fronte ad un horror fatto a regola d’arte, nel quale il registra calibra momenti di puro terrore a momenti di intensa tensione, ma si immedesima in quel dramma famigliare che coinvolge la famiglia Crain, ferita nell’animo da Hill House. Alcuni episodi, oltretutto, sono quasi privi di elementi horror puri, ma catturano ugualmente lo spettatore, intenerendolo addirittura (basti pensare alle puntate dedicate a Theo e Nell).

Fonte foto: Bloody Disgusting

Il finale della serie (criticato da alcuni) è in realtà la conclusione poetica di una serie horror che non vuole essere categorizzata solamente nel genere horror, ma vuole andare avanti, lanciando un messaggio di speranza e di poesia. Il cerchio si chiude, nulla viene lasciato all’interpretazione, grazie anche ad una sceneggiatura studiata nel minimo dettaglio che ricostruisce la storia a pezzi, per poi terminare con la narrazione degli eventi accaduti in maniera cronologica.

La serie non è consigliata solo agli amanti dell’horror e a chi apprezza gli enormi stati di tensione (che forse mettono anche più paura di un semplice “Buh”), ma anche a chi ama la forte caratterizzazione dei personaggi: viene dedicata, infatti, una puntata ad ogni membro della famiglia Crain, esplorando il loro passato, il loro presente e ciò che pensano di Hill House, quasi come se assistessimo alla seduta psicologica di ognuno di loro.

Ma la vera protagonista della storia è Hill House stessa: una casa che viene considerata “il male assoluto”, che ha un conto in sospeso con la famiglia Crain e che vuole chiuderlo al più presto.

I personaggi sono caratterizzati in maniera impeccabile, infatti, alla fine della stagione, allo spettatore rimarrà la malinconia di averli lasciati andare, avendo amato il percorso di ognuno di loro.

Fonte foto: Netflix

 

Vediamo alcune curiosità su Hill House:

-Nel corso della serie, gli spettatori più attenti avranno potuto notare più di una “presenza” sullo sfondo nelle varie scene. In alcuni casi potrebbe essere molto difficile, quindi si richiede grande attenzione per scorgere tutti i fantasmi sullo sfondo.

-Stephen King, il re dell’horror, ha definito la serie un “autentico capolavoro”, affermando che la scrittrice, Shirley Jackson, sarebbe stata molto fiera di questo adattamento.

-Le vicende narrate, secondo una leggenda, sarebbero ispirate a fatti reali vissuti dalla Jackson, raccogliendo vari resoconti sulle case infestate che ha visitato nel corso della sua vita.

The Haunting è la prima serie antologica di Netflix, iniziata con Hill House e che continuerà con Bly Manor.

Victoria Pedretti, interprete di Nell in Hill House, ha affermato di non amare gli horror.

-Nella sesta puntata, Two Storms, Flanagan ha filmato un piano sequenza di ben 17 minuti, senza stacchi.

 

The Haunting of Hill House è una serie adatta per gli amanti degli horror, grazie agli enormi stati di tensione a cui sono sottoposti gli spettatori durante tutto il corso della serie, ma è consigliata anche a chi ama i dramma famigliari e le storie intricate.

Hill House è sicuramente uno dei migliori prodotti di Netflix, girata con maestria e impeccabile padronanza dell’horror e noi non vediamo l’ora di The Haunting of Bly Manor.

Ci rivediamo il 9 ottobre.

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