La guerra tra gli Stati Uniti e TikTok continua ad imperversare e sono in arrivo misure stringenti contro il social e la piattaforma WeChat.
Il 18 settembre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha giocato le sue carte nella battaglia con TikTok. E che carte. In una nota il Tycoon annuncia che le transazioni relative a TikTok e WeChat saranno vietate “per salvaguardare la sicurezza nazionale degli Usa” e per “proteggere gli utenti negli Usa, eliminando l’accesso a queste app e riducendone significativamente le funzionalità”.
Il Governo statunitense sostiene che dietro il social che negli ultimissimi anni spopola tra i giovani ci sia un grave pericolo per la “sicurezza nazionale, la politica estera e l’economia degli Usa”.
In sostanza, cosa c’è di allarmante in TikTok? Gli Americani accusano la Cina (tra le altre cose) di sfruttare il social network come un cavallo di Troia per mettere le mani su enormi quantità di dati riguardanti gli utenti, le attività e la cronologia di navigazione e la localizzazione. In aggiunta, queste informazioni vengono tutte cedute obbligatoriamente all’intelligence del Paese di Xi Jinping che coopera con molte aziende cinesi.
Nella partita geopolitica tra Cina e Usa la violazione di dati sensibili di milioni di cittadini americani a vantaggio del Dragone asiatico è inaccettabile. Wilbur Ross, Segretario del commercio americano, afferma: “Su indicazione del presidente Donald Trump abbiamo intrapreso un’azione significativa per contrastare la raccolta dolosa di dati personali di cittadini americani da parte della Cina”.
TikTok promette battaglia e denuncia al tribunale federale di Washington l’amministrazione Trump che voleva proibire il download dell’app per il 20 settembre. La notizia è stata riportata dalla CBNC. A dar manforte alla ByteDance (la holding che rilevò la piattaforma americana Musical.ly per creare TikTok) arriva una nota del ministero del commercio cinese che accusa il governo americano di voler danneggiare seriamente le società interessate e sovvertire l’ordine del mercato.
Mentre i toni e le minacce si infiammavano, Trump spingeva e benediva l’accordo tra la ByteDance e le società americane Oracle e Walmart. Infatti, se da una parte gli Usa adoperano minacce e toni aggressivi contro TikTok, dall’altra intavolano con esso delle trattative per fare entrare nella società cinese alcune aziende americane per controllare e proteggere i dati degli utenti americani.
Gli accordi tanto voluti da Trump consistono nel mettere Oracle e Walmart come soci di minoranza di TikTok (in tutto dovrebbero ottenere il 20% dell’applicazione, 12,5% Oracle e 7,5% Walmart, il cui CEO Doug McMillon secondo i patti entrerebbe a far parte della direzione del social network). Inoltre i dati saranno saranno trattenuti nei cloud della Oracle come garanzia per la sicurezza dei TikToker a stelle e strisce.
Le trattative hanno avuto esito positivo e il 20 settembre il governo statunitense ha rimandato di altri sette giorni le restrizioni che vuole imporre a TikTok. Insomma, per la popolare app cinese il pericolo sembra essere stato momentaneamente scampato, ma ci sono diversi punti oscuri ed incertezze che fanno temere per l’efficacia degli accordi.
Tiktok, la nuova arma nella guerra commerciale cino-americana?
Per quei pochi che ancora non sanno cosa sia, TikTok è un’app con cui si possono pubblicare brevi video con musica ed effetti speciali o filtri. Questo social network sviluppato dalla cinese ByteDance nel 2016 spopola tra i ragazzi di tutto il mondo.
Dati alla mano, solo in Europa ci sono 100 milioni di utenti attivi e grosso modo la stessa cifra negli States. In Italia 6,4 milioni di persone hanno scaricato TikTok dal 2018.
Negli ultimi mesi Trump ha mosso guerra all’applicazione cinese minacciando di bloccare tutte le transazioni e bandirla dall’America insieme all’app di messaggistica WeChat, molto in voga in Cina e tra gli immigrati cinesi negli Stati Uniti.
Qual è il peccato capitale di TikTok? Come mai questo accanimento dei vari Dipartimenti del governo a stelle e strisce contro un innocuo social network? TikTok è solo apparentemente innocuo agli occhi di Trump e di molti esperti di sicurezza.
Gli studiosi hanno individuato i tre pericoli posti dall’app della ByteDance: la concorrenza a Facebook, la facilità per i pedofili di poter ottenere materiale e avvicinare le loro vittime e, cosa fondamentale, la minaccia geopolitica cinese.
TikTok ha avuto la “sfortuna” di avere successo in un momento complesso della storia dei rapporti geopolitici e commerciali tra Stati Uniti e Cina. Ormai da diverso tempo le due superpotenze si affrontano con toni da nuova Guerra Fredda e con l’arrivo di Trump alla Casa Bianca lo scontro ha raggiunto un nuovo livello.
Infatti uno dei capisaldi della politica estera americana è quello di ridimensionare il potere del Dragone dell’estremo Oriente in campo economico e politico attraverso dazi e limitazioni commerciali alle compagnie cinesi.
La Cina, d’altro canto, all’apice della sua potenza geopolitica ed economica ribatte colpo su colpo agli attacchi americani. Xi Jinping, segretario del partito comunista cinese, punta a sconfiggere il suo antagonista Trump proprio in uno dei settori in cui egli si sente superiore: la tecnologia.
È proprio qui che entra in gioco TikTok. Esso è il primo social network cinese ad avere un successo internazionale così grande da fare impensierire i colossi Facebook, Twitter ed Instagram. Inoltre è una vetrina eccellente per persone ed aziende che hanno cominciato ad investire i loro soldi per sfruttare la popolarità del social e dei TikToker.
Preso da solo e slegato dal periodo storico attuale, TikTok non è una minaccia. Tuttavia lo diventa a causa della presenza ingombrante del Partito Comunista Cinese che impone alle società delle cooperazioni che gli permettono di controllare dati e movimenti degli utenti in cambio di protezione e vantaggi.
Stando così le cose, gli Americani non possono permettersi di far entrare i servizi segreti di Pechino in casa propria e corrono ai ripari attaccando TikTok e WeChat e minacciando di estrometterli dal mercato americano.
L’obiettivo dei servizi segreti cinesi è quello di infiltrarsi e spiare le industrie americane per batterle. Per questo gli 007 della Cina hanno intravisto in TikTok una ghiotta occasione per avere i dati e le informazioni di utenti e aziende americani proprio in casa loro dato che i server e i cluod dell’applicazione si trovano in estremo Oriente e non in America. Proprio per questo Trump sta spingendo affinché la Oracle possa diventare un socio di TikTok ed ospitare i dati nei suoi server negli States.
Lo spionaggio industriale attraverso le applicazioni è una pedina fondamentale nella partita a scacchi che la Cina sta giocando con tutto l’Occidente, ma non l’unica. Infatti Pechino, nonostante il contraccolpo mediatico ed economico del covid 19, sta andando all’attacco su molti fronti nella politica globale. Negli ultimi mesi si è sentito spesso parlare anche in Italia del caso del 5G e degli investimenti cinesi nelle telecomunicazioni attraverso il noto marchio Huawei.
Quello che sta avvenendo in questi ultimi anni e mesi è uno scontro tra titani, la Cina comunista e l’America capitalista, che si svolge con complesse azioni economiche, tecnologiche, diplomatiche e mediatiche in un contesto globale.
La domanda da porsi è: come finirà questa Guerra Fredda 2.0?